“Caratteri” giusti per innovare
Una ricerca mette a fuoco le relazioni fra personalità imprenditoriale e grado di innovazione nelle piccole e medie imprese del Mezzogiorno
Per innovare ci vogliono persone non solo in grado di farlo ma anche che abbiano voglia di farlo. Si tratta di un assunto solo in apparenza banale. In realtà, non è sempre facile trovare situazioni che si avvicinino a questo ideale. I motivi possono essere molteplici, e spesso oggettivi. Ma capire meglio i legami fra personalità dell’imprenditore e grado di innovazione in azienda, è cosa utile sotto molti aspetti.
Hanno fatto una prova di questo genere Alberto Marcati (Ordinario di Marketing presso la LUISS di Roma), Gianluigi Guido (Associato di Marketing all’Università di Lecce), Alessandro M. Peluso (Dottorando di Ricerca in Metodi Economici e Quantitativi per l’Analisi dei Mercati dell’Università di Lecce). Campo di applicazione dell’indagine è stato il sistema delle piccole e medie imprese (PMI), del Mezzogiorno. Il risultato non è un testo semplicissimo da affrontare, ma il suo contenuto può essere una buona lettura per chi voglia addentrarsi in un settore di ricerca sulla realtà complesso e importante.
L’idea di partenza del lavoro dei tre ricercatori è chiara: “La tendenza ad innovare e la personalità degli imprenditori – scrivono -, costituiscono dei parametri psicologici che condizionano la diffusione e l’adozione delle innovazioni, siano esse produttive, organizzative o di mercato”. Questa interpretazione della realtà viene verificata sulle PMI del Mezzogiorno. “Carattere” dell’imprenditore e grado di innovazione aziendale vengono visti come determinanti che “possono rappresentare una seria discriminante per sopravvivere e svilupparsi nell’attuale scenario competitivo, globalizzato e sempre più incentrato sul valore strategico della conoscenza”.
Lo studio quindi esplora, da un lato, la realtà di un campione stratificato di imprenditori meridionali, distinto per settore merceologico, numero di addetti e fatturato. Vengono quindi misurati: la Tendenza Generale all’Innovazione (TGI), cioè il grado d’apertura verso le novità, e la Tendenza Specifica all’Innovazione (TSI), vale a dire la precocità con cui un’innovazione è introdotta in uno specifico dominio. Dall’altro lato, si cerca, con l’uso di un modello, di comprendere la correlazione di queste tendenze con i tratti prevalenti della personalità degli imprenditori e l’incidenza sull’intenzione di adottare le innovazioni da parte degli stessi.
I risultati confermano la stretta relazione fra personalità dell’imprenditore e grado di innovazione aziendale, ma avviano anche altri percorsi di approfondimento. Non è, cioè, così semplice la correlazione fra innovazione e personalità “del capo”. Ad entrare in gioco ci sono anche altri elementi. E soprattutto le relazioni fra imprenditore e innovazione non sono sempre così lineari e univoche. Ma non è detto che sia sempre lineare la strada per comprendere meglio il senso profondo della cultura d’impresa.
Effetti della tendenza all’innovazione e della personalità degli imprenditori delle PMI meridionali sull’intenzione d’innovare: uno studio sperimentale
Alberto Marcati, Gianluigi Guido, Alessandro M. Peluso
Rivista Economica del Mezzogiorno, 2016
Una ricerca mette a fuoco le relazioni fra personalità imprenditoriale e grado di innovazione nelle piccole e medie imprese del Mezzogiorno
Per innovare ci vogliono persone non solo in grado di farlo ma anche che abbiano voglia di farlo. Si tratta di un assunto solo in apparenza banale. In realtà, non è sempre facile trovare situazioni che si avvicinino a questo ideale. I motivi possono essere molteplici, e spesso oggettivi. Ma capire meglio i legami fra personalità dell’imprenditore e grado di innovazione in azienda, è cosa utile sotto molti aspetti.
Hanno fatto una prova di questo genere Alberto Marcati (Ordinario di Marketing presso la LUISS di Roma), Gianluigi Guido (Associato di Marketing all’Università di Lecce), Alessandro M. Peluso (Dottorando di Ricerca in Metodi Economici e Quantitativi per l’Analisi dei Mercati dell’Università di Lecce). Campo di applicazione dell’indagine è stato il sistema delle piccole e medie imprese (PMI), del Mezzogiorno. Il risultato non è un testo semplicissimo da affrontare, ma il suo contenuto può essere una buona lettura per chi voglia addentrarsi in un settore di ricerca sulla realtà complesso e importante.
L’idea di partenza del lavoro dei tre ricercatori è chiara: “La tendenza ad innovare e la personalità degli imprenditori – scrivono -, costituiscono dei parametri psicologici che condizionano la diffusione e l’adozione delle innovazioni, siano esse produttive, organizzative o di mercato”. Questa interpretazione della realtà viene verificata sulle PMI del Mezzogiorno. “Carattere” dell’imprenditore e grado di innovazione aziendale vengono visti come determinanti che “possono rappresentare una seria discriminante per sopravvivere e svilupparsi nell’attuale scenario competitivo, globalizzato e sempre più incentrato sul valore strategico della conoscenza”.
Lo studio quindi esplora, da un lato, la realtà di un campione stratificato di imprenditori meridionali, distinto per settore merceologico, numero di addetti e fatturato. Vengono quindi misurati: la Tendenza Generale all’Innovazione (TGI), cioè il grado d’apertura verso le novità, e la Tendenza Specifica all’Innovazione (TSI), vale a dire la precocità con cui un’innovazione è introdotta in uno specifico dominio. Dall’altro lato, si cerca, con l’uso di un modello, di comprendere la correlazione di queste tendenze con i tratti prevalenti della personalità degli imprenditori e l’incidenza sull’intenzione di adottare le innovazioni da parte degli stessi.
I risultati confermano la stretta relazione fra personalità dell’imprenditore e grado di innovazione aziendale, ma avviano anche altri percorsi di approfondimento. Non è, cioè, così semplice la correlazione fra innovazione e personalità “del capo”. Ad entrare in gioco ci sono anche altri elementi. E soprattutto le relazioni fra imprenditore e innovazione non sono sempre così lineari e univoche. Ma non è detto che sia sempre lineare la strada per comprendere meglio il senso profondo della cultura d’impresa.
Effetti della tendenza all’innovazione e della personalità degli imprenditori delle PMI meridionali sull’intenzione d’innovare: uno studio sperimentale
Alberto Marcati, Gianluigi Guido, Alessandro M. Peluso
Rivista Economica del Mezzogiorno, 2016