Accedi all’Archivio online
Esplora l’Archivio online per trovare fonti e materiali. Seleziona la tipologia di supporto documentale che più ti interessa e inserisci le parole chiave della tua ricerca.
    Seleziona una delle seguenti categorie:
  • Documenti
  • Fotografie
  • Disegni e manifesti
  • Audiovisivi
  • Pubblicazioni e riviste
  • Tutti
Assistenza alla consultazione
Per richiedere la consultazione del materiale conservato nell’Archivio Storico e nelle Biblioteche della Fondazione Pirelli al fine di studi e ricerche e conoscere le modalità di utilizzo dei materiali per prestiti e mostre, compila il seguente modulo.
Riceverai una mail di conferma dell'avvenuta ricezione della richiesta e sarai ricontattato.
Percorsi Fondazione Pirelli Educational

Seleziona il grado di istruzione della scuola di appartenenza
Back
Scuola Primaria
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.

Dichiaro di avere preso visione dell’informativa relativa al trattamento dei miei dati personali, e autorizzo la Fondazione Pirelli al trattamento dei miei dati personali per l’invio, anche a mezzo e-mail, di comunicazioni relative ad iniziative/convegni organizzati dalla Fondazione Pirelli.

Back
Scuole secondarie di I grado
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.
Back
Scuole secondarie di II grado
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.
Back
Università
Percorsi Fondazione Pirelli Educational

Vuoi organizzare un percorso personalizzato con i tuoi studenti? Per informazioni e prenotazioni scrivi a universita@fondazionepirelli.org

Visita la Fondazione
Per informazioni sulle attività della Fondazione e l’accessiblità agli spazi
contattare il numero 0264423971 o scrivere a visite@fondazionepirelli.org

Cittadinanza d’impresa

Un articolo appena pubblicato nel Michigan, fornisce una nuova visione dell’agire sociale delle organizzazioni della produzione

L’impresa è un elemento del sistema sociale. Coinvolge uomini e donne, dà un’impronta al territorio, fornisce ovviamente strumenti per vivere, condiziona rapporti umani, può essere elemento positivo per il futuro ma, occorre dirlo, può trasformarsi in ipoteca per le generazioni prossime. Di questo ruolo pressoché tutti ne sono ormai consapevoli. E si dà spazio, per conseguenza, a ciò che viene indicata sinteticamente come Responsabilità sociale d’impresa (Rsi). Insieme ancora fluttuante di azioni e reazioni, di idee verso l’esterno e di riflessi all’interno dell’organizzazione della produzione, la Rsi deve essere compresa bene per coglierne le possibilità e i limiti.

Leggere “Responsible Innovation in Industry: A Cautionary Note on Corporate Social Responsibility” di Thomas A. Hemphill (della School of Management, University of Michigan-Flint), è cosa utile anche per il concetto nuovo che introduce: quello di “cittadinanza d’impresa” (corporate citizenship).

Hemphill prende in considerazione la Responsabilità sociale d’impresa (RSI) nel campo dell’innovazione e delle tecnologie emergenti vista come strumento di influenza sulla gestione delle realtà produttive di questi comparti. Dopo le imprese della prima e della seconda rivoluzione industriale – è l’idea alla base dell’articolo -, sono in effetti quelle legate alle nuove tecnologie ad essere più colpite dalle loro responsabilità nei confronti della società. Hemphill, quindi, parte da questa categoria per proporre appunto l’idea di “cittadinanza d’impresa” che incorpora il concetto di responsabilità sociale nella struttura organizzativa della società e deriva anche tecnicamente dalla norma ISO 26000 volontaria assunta come standard internazionale da seguire per questo particolare aspetto dell’organizzazione della produzione.

L’autore interpreta la “cittadinanza d’impresa” come quel ruolo, che le organizzazione della produzione possono assumere, fatto di azioni e reazioni nei confronti della società, di considerazione da parte degli altri elementi costitutivi della stessa, di immagine e di contenuti che possono essere promossi da parte di aziende che si occupano di biotecnologie, nanotecnologie e delle tecnologie dell’informazione; tutto correlato ai rispettivi effetti etici, ambientali e politici. Ne emerge un’immagine a suo modo affascinante: dopo il cittadino che diventa imprenditore, anche la sua creazione può assumere un ruolo sociale più definito.

Articolo visionario, quello di Hemphill è da leggere con attenzione e magari rileggere fra qualche tempo.

Responsible Innovation in Industry: A Cautionary Note on Corporate Social Responsibility
Thomas A. Hemphill
Journal of Responsible Innovation, aprile 2016

Un articolo appena pubblicato nel Michigan, fornisce una nuova visione dell’agire sociale delle organizzazioni della produzione

L’impresa è un elemento del sistema sociale. Coinvolge uomini e donne, dà un’impronta al territorio, fornisce ovviamente strumenti per vivere, condiziona rapporti umani, può essere elemento positivo per il futuro ma, occorre dirlo, può trasformarsi in ipoteca per le generazioni prossime. Di questo ruolo pressoché tutti ne sono ormai consapevoli. E si dà spazio, per conseguenza, a ciò che viene indicata sinteticamente come Responsabilità sociale d’impresa (Rsi). Insieme ancora fluttuante di azioni e reazioni, di idee verso l’esterno e di riflessi all’interno dell’organizzazione della produzione, la Rsi deve essere compresa bene per coglierne le possibilità e i limiti.

Leggere “Responsible Innovation in Industry: A Cautionary Note on Corporate Social Responsibility” di Thomas A. Hemphill (della School of Management, University of Michigan-Flint), è cosa utile anche per il concetto nuovo che introduce: quello di “cittadinanza d’impresa” (corporate citizenship).

Hemphill prende in considerazione la Responsabilità sociale d’impresa (RSI) nel campo dell’innovazione e delle tecnologie emergenti vista come strumento di influenza sulla gestione delle realtà produttive di questi comparti. Dopo le imprese della prima e della seconda rivoluzione industriale – è l’idea alla base dell’articolo -, sono in effetti quelle legate alle nuove tecnologie ad essere più colpite dalle loro responsabilità nei confronti della società. Hemphill, quindi, parte da questa categoria per proporre appunto l’idea di “cittadinanza d’impresa” che incorpora il concetto di responsabilità sociale nella struttura organizzativa della società e deriva anche tecnicamente dalla norma ISO 26000 volontaria assunta come standard internazionale da seguire per questo particolare aspetto dell’organizzazione della produzione.

L’autore interpreta la “cittadinanza d’impresa” come quel ruolo, che le organizzazione della produzione possono assumere, fatto di azioni e reazioni nei confronti della società, di considerazione da parte degli altri elementi costitutivi della stessa, di immagine e di contenuti che possono essere promossi da parte di aziende che si occupano di biotecnologie, nanotecnologie e delle tecnologie dell’informazione; tutto correlato ai rispettivi effetti etici, ambientali e politici. Ne emerge un’immagine a suo modo affascinante: dopo il cittadino che diventa imprenditore, anche la sua creazione può assumere un ruolo sociale più definito.

Articolo visionario, quello di Hemphill è da leggere con attenzione e magari rileggere fra qualche tempo.

Responsible Innovation in Industry: A Cautionary Note on Corporate Social Responsibility
Thomas A. Hemphill
Journal of Responsible Innovation, aprile 2016

CIAO, COME POSSO AIUTARTI?