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Come collaborare e condividere

Una tesi discussa presso il Dipartimento di Scienze economiche ed aziendali “M. Fanno” dell’Università degli studi di Padova, fa ordine nel tema della sharing economy

 

Collaborare e condividere. Mosse importanti per tutti, anche per le imprese e soprattutto in un periodo complesso come quello che si sta vivendo. Questione anche di cultura del produrre che deve cambiare insieme, spesso, alle regole condivise da tutti. E’ attorno a questi concetti che ragiona il lavoro di ricerca di Gabriele Principe discusso sotto forma di tesi presso il Dipartimento di Scienze economiche ed aziendali “M. Fanno” dell’Università degli studi di Padova.

“Economia collaborativa al tempo del Coronavirus” si occupa in particolare di “indagare il concetto di economia di condivisione all’interno della legislazione europea, di approfondire la problematica dei contratti on line”, oltre a questo Principe studia come la “variazione nella domanda di determinati beni e servizi sia frutto di un cambiamento delle abitudini di consumo e delle condizioni di vita in questo anno di pandemia”.

Principe, quindi, mette a fuoco prima il concetto di economia collaborativa (sharing economy) nelle sue diverse declinazioni e affrontando anche l’analisi dell’attuale apparato di regole di riferimento; poi vengono presi in considerazione alcuni casi studio che mettono in pratica, in modi diversi, la teoria dell’economia collaborativo. Scorrono quindi nelle pagine di Gabriele Principe gli esempi di Uber, Lif, Airbnb e Globe-inc.

Scrive l’autore nelle conclusioni: “A causa dello shock esogeno causato dalla pandemia di COVID-19, la sharing economy si è scoperta estremamente variabile. Alcuni settori hanno goduto di un notevole aumento in termini di fatturato, mentre altri hanno subito un crollo nelle proprie vendite. La crescita esponenziale che si prevedeva in passato, non si è potuta completamente concretizzare. Nel contempo fino ad una dozzina di anni fa tutte queste piattaforme economiche non esistevano, ma esse sono destinate a progredire, a crescere e a riqualificarsi seguendo l’evoluzione della situazione mondiale che ora appare decisamente incerta. La pandemia ha mostrato come la percezione del consumatore rispetto alla sharing economy sia differente rispetto all’economia tradizionale, e per tale motivo alcuni settori sono stati più colpiti di altri. La confusa legislazione da cui sono governate gioca sicuramente un ruolo in tal senso”.

Quanto emerge dallo studio di Principe, è l’immagine variegata di un tema complesso e in evoluzione, certamente non scontato e certamente  non esente da problemi ancora da risolvere. “Economia collaborativa al tempo del Coronavirus” è, quindi, uno strumento utile per capire meglio cosa sta accadendo.

Economia collaborativa al tempo del Coronavirus

Gabriele Principe

Tesi, Università degli studi di Padova, Dipartimento di Scienze economiche ed aziendali “M. Fanno”, Corso di laurea in Economia e management, 2020

Una tesi discussa presso il Dipartimento di Scienze economiche ed aziendali “M. Fanno” dell’Università degli studi di Padova, fa ordine nel tema della sharing economy

 

Collaborare e condividere. Mosse importanti per tutti, anche per le imprese e soprattutto in un periodo complesso come quello che si sta vivendo. Questione anche di cultura del produrre che deve cambiare insieme, spesso, alle regole condivise da tutti. E’ attorno a questi concetti che ragiona il lavoro di ricerca di Gabriele Principe discusso sotto forma di tesi presso il Dipartimento di Scienze economiche ed aziendali “M. Fanno” dell’Università degli studi di Padova.

“Economia collaborativa al tempo del Coronavirus” si occupa in particolare di “indagare il concetto di economia di condivisione all’interno della legislazione europea, di approfondire la problematica dei contratti on line”, oltre a questo Principe studia come la “variazione nella domanda di determinati beni e servizi sia frutto di un cambiamento delle abitudini di consumo e delle condizioni di vita in questo anno di pandemia”.

Principe, quindi, mette a fuoco prima il concetto di economia collaborativa (sharing economy) nelle sue diverse declinazioni e affrontando anche l’analisi dell’attuale apparato di regole di riferimento; poi vengono presi in considerazione alcuni casi studio che mettono in pratica, in modi diversi, la teoria dell’economia collaborativo. Scorrono quindi nelle pagine di Gabriele Principe gli esempi di Uber, Lif, Airbnb e Globe-inc.

Scrive l’autore nelle conclusioni: “A causa dello shock esogeno causato dalla pandemia di COVID-19, la sharing economy si è scoperta estremamente variabile. Alcuni settori hanno goduto di un notevole aumento in termini di fatturato, mentre altri hanno subito un crollo nelle proprie vendite. La crescita esponenziale che si prevedeva in passato, non si è potuta completamente concretizzare. Nel contempo fino ad una dozzina di anni fa tutte queste piattaforme economiche non esistevano, ma esse sono destinate a progredire, a crescere e a riqualificarsi seguendo l’evoluzione della situazione mondiale che ora appare decisamente incerta. La pandemia ha mostrato come la percezione del consumatore rispetto alla sharing economy sia differente rispetto all’economia tradizionale, e per tale motivo alcuni settori sono stati più colpiti di altri. La confusa legislazione da cui sono governate gioca sicuramente un ruolo in tal senso”.

Quanto emerge dallo studio di Principe, è l’immagine variegata di un tema complesso e in evoluzione, certamente non scontato e certamente  non esente da problemi ancora da risolvere. “Economia collaborativa al tempo del Coronavirus” è, quindi, uno strumento utile per capire meglio cosa sta accadendo.

Economia collaborativa al tempo del Coronavirus

Gabriele Principe

Tesi, Università degli studi di Padova, Dipartimento di Scienze economiche ed aziendali “M. Fanno”, Corso di laurea in Economia e management, 2020

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