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Come si è arrivati alla globalizzazione

Un saggio appena tradotto in Italia aiuta a comprendere meglio il percorso che ci ha condotti fino ad oggi

 

 Oltre 75 anni di intrecci economici, politici e sociali per arrivare fino ad oggi. Una storia per comprendere meglio non solo il percorso sociale e politico dell’Europa e del mondo, ma anche l’ambito nel quale l’industria e l’impresa in generale si sono evolute. La globalizzazione, in altri termini, iniziata “a porte chiuse” e finita “a porte aperte”, nonostante tutto. E’ fatto di tutto questo l’ultimo libro di Thomas W. Zeiler (che insegna storia alla University of Colorado Boulder e che da tempo studia i grandi movimenti globali). “Porte aperte. L’economia mondiale dal 1945 a oggi” è una buona lettura da fare per chi voglia comprendere davvero i meccanismi (non sempre lineari) dell’evoluzione dell’economia mondiale negli ultimi decenni.

Il saggio, che incrocia esemplarmente storia, geopolitica ed economia, ricostruisce la genesi e l’evoluzione dell’interdipendenza economica mondiale. Un percorso nel quale viene sottolineato (con ragione), il decisivo ruolo svolto dagli Stati Uniti nel promuovere un sistema commerciale, di investimenti e transazioni aperto e interconnesso, che si sarebbe rivelato la vera e propria anticamera della globalizzazione economica contemporanea.

L’autore spiega, così, come – di fatto -, quanto viviamo oggi non sia che il risultato di una politica, variamente intrecciata alla strategia americana dell’epoca della guerra fredda, che aveva l’obiettivo di consolidare la potenza economica degli alleati occidentali di contro alle nazioni del blocco sovietico. Anche nonostante alcuni paradossi: mentre infatti la guerra fredda favoriva la divisione del globo in blocchi, le forze economiche mondiali dopo il 1945 stavano convulsamente premendo in direzione opposta.  E non solo, perché se da una parte tutto questo è servito per rilanciare gli stati devastati dal secondo conflitto mondiale, dall’altra ha condotto anche altri paesi ad emergere così tanto da diventare agguerriti concorrenti degli Usa.

Il libro di Zeiler spiega tutto questo con un linguaggio piano e chiaro sulla base di quattro capitoli ben distinti che conducono chi legge dal disastro della seconda guerra mondiale fino alla pandemia di Covid-19. Certo, le pagine di “Porte aperte” devono essere lette con attenzione, ma arrivati in fondo certamente si sarà in grado di leggere più criticamente anche quanto accade oggi.

Porte aperte. L’economia mondiale dal 1945 a oggi

Thomas W. Zeiler

Einaudi, 2021

Un saggio appena tradotto in Italia aiuta a comprendere meglio il percorso che ci ha condotti fino ad oggi

 

 Oltre 75 anni di intrecci economici, politici e sociali per arrivare fino ad oggi. Una storia per comprendere meglio non solo il percorso sociale e politico dell’Europa e del mondo, ma anche l’ambito nel quale l’industria e l’impresa in generale si sono evolute. La globalizzazione, in altri termini, iniziata “a porte chiuse” e finita “a porte aperte”, nonostante tutto. E’ fatto di tutto questo l’ultimo libro di Thomas W. Zeiler (che insegna storia alla University of Colorado Boulder e che da tempo studia i grandi movimenti globali). “Porte aperte. L’economia mondiale dal 1945 a oggi” è una buona lettura da fare per chi voglia comprendere davvero i meccanismi (non sempre lineari) dell’evoluzione dell’economia mondiale negli ultimi decenni.

Il saggio, che incrocia esemplarmente storia, geopolitica ed economia, ricostruisce la genesi e l’evoluzione dell’interdipendenza economica mondiale. Un percorso nel quale viene sottolineato (con ragione), il decisivo ruolo svolto dagli Stati Uniti nel promuovere un sistema commerciale, di investimenti e transazioni aperto e interconnesso, che si sarebbe rivelato la vera e propria anticamera della globalizzazione economica contemporanea.

L’autore spiega, così, come – di fatto -, quanto viviamo oggi non sia che il risultato di una politica, variamente intrecciata alla strategia americana dell’epoca della guerra fredda, che aveva l’obiettivo di consolidare la potenza economica degli alleati occidentali di contro alle nazioni del blocco sovietico. Anche nonostante alcuni paradossi: mentre infatti la guerra fredda favoriva la divisione del globo in blocchi, le forze economiche mondiali dopo il 1945 stavano convulsamente premendo in direzione opposta.  E non solo, perché se da una parte tutto questo è servito per rilanciare gli stati devastati dal secondo conflitto mondiale, dall’altra ha condotto anche altri paesi ad emergere così tanto da diventare agguerriti concorrenti degli Usa.

Il libro di Zeiler spiega tutto questo con un linguaggio piano e chiaro sulla base di quattro capitoli ben distinti che conducono chi legge dal disastro della seconda guerra mondiale fino alla pandemia di Covid-19. Certo, le pagine di “Porte aperte” devono essere lette con attenzione, ma arrivati in fondo certamente si sarà in grado di leggere più criticamente anche quanto accade oggi.

Porte aperte. L’economia mondiale dal 1945 a oggi

Thomas W. Zeiler

Einaudi, 2021

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