Conciliare mercato e patrimonio culturale d’impresa
Analizzate le relazioni che possono intercorrere tra necessità di promozione commerciale e eredità storiche delle organizzazioni della produzione
Conciliare buona tradizione produttiva con necessità di costruire strategie di marketing che possano essere ogni volta nuove e competitive. Traguardo non facile da raggiungere ma che deve essere centrato, e il cui raggiungimento implica anche un concorso di più parte nell’ambito delle organizzazioni della produzione e un livello di cultura del fare impresa altro dal semplice far di conto. Condizione che vale alla fine per tutti i comparti produttivi, ma anche ha in alcuni esempi più chiari. E’ attorno a questi argomenti che hanno ragionato Marta Maria Montella e Patrizia Silvestrelli con il loro intervento “Heritage e relationship marketing per le imprese agroalimentari italiane” apparso recentemente in Micro & Macro Marketing.
Le autrici dichiarano immediatamente che l’articolo affronta due questioni che stanno diventando sempre più importanti nella letteratura sulla gestione aziendale ma, soprattutto, in relazione alle quali stanno fiorendo buone pratiche d’impresa. Da un lato, quindi, è la necessità di costruire e gestire relazioni a lungo termine con le principali parti interessate attraverso strategie di marketing relazionale; dall’altro, è la necessità di valorizzare il patrimonio storico e culturale dell’azienda per promuovere processi di coinvolgimento degli azionisti così come del territorio.
Dopo aver delineato lo schema teorico entro il quale muoversi, Montella e Silvestrelli focalizzano l’attenzione sulle strategie delle aziende italiane che operano nel settore agroalimentare e per le quali il miglioramento e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale può avvenire, viene spiegato, “grazie a un sistema di relazioni tra diverse organizzazioni” che, attraverso la loro interazione e reciproca funzionalità, generano un valore complessivo, “migliorando non solo le prestazioni delle imprese locali, ma anche l’intero territorio”. A corroborare l’analisi, le due ricercatrici pongono il caso studio di un distributore specializzato nella promozione e distribuzione online di prodotti tipici locali della Regione Marche.
Montella e Silvestrelli non hanno scritto un testo fondante per l’analisi delle relazioni tra cultura d’impresa, patrimonio produttivo e relazioni commerciali innovative, ma chi legge la loro ricerca può fare certamente un passo in avanti verso la conoscenza di relazioni complesse, mai uguali tra di loro e, per questo, comprensibili solamente attraverso la collazione di esempi diversi, la cui analisi è aiutata da un impianto teorico che sappia spiegare la realtà senza alterarla.
Heritage e relationship marketing per le imprese agroalimentari italiane
Marta Maria Montella, Patrizia Silvestrelli
Micro & Macro Marketing, 1, 2020, aprile
Analizzate le relazioni che possono intercorrere tra necessità di promozione commerciale e eredità storiche delle organizzazioni della produzione
Conciliare buona tradizione produttiva con necessità di costruire strategie di marketing che possano essere ogni volta nuove e competitive. Traguardo non facile da raggiungere ma che deve essere centrato, e il cui raggiungimento implica anche un concorso di più parte nell’ambito delle organizzazioni della produzione e un livello di cultura del fare impresa altro dal semplice far di conto. Condizione che vale alla fine per tutti i comparti produttivi, ma anche ha in alcuni esempi più chiari. E’ attorno a questi argomenti che hanno ragionato Marta Maria Montella e Patrizia Silvestrelli con il loro intervento “Heritage e relationship marketing per le imprese agroalimentari italiane” apparso recentemente in Micro & Macro Marketing.
Le autrici dichiarano immediatamente che l’articolo affronta due questioni che stanno diventando sempre più importanti nella letteratura sulla gestione aziendale ma, soprattutto, in relazione alle quali stanno fiorendo buone pratiche d’impresa. Da un lato, quindi, è la necessità di costruire e gestire relazioni a lungo termine con le principali parti interessate attraverso strategie di marketing relazionale; dall’altro, è la necessità di valorizzare il patrimonio storico e culturale dell’azienda per promuovere processi di coinvolgimento degli azionisti così come del territorio.
Dopo aver delineato lo schema teorico entro il quale muoversi, Montella e Silvestrelli focalizzano l’attenzione sulle strategie delle aziende italiane che operano nel settore agroalimentare e per le quali il miglioramento e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale può avvenire, viene spiegato, “grazie a un sistema di relazioni tra diverse organizzazioni” che, attraverso la loro interazione e reciproca funzionalità, generano un valore complessivo, “migliorando non solo le prestazioni delle imprese locali, ma anche l’intero territorio”. A corroborare l’analisi, le due ricercatrici pongono il caso studio di un distributore specializzato nella promozione e distribuzione online di prodotti tipici locali della Regione Marche.
Montella e Silvestrelli non hanno scritto un testo fondante per l’analisi delle relazioni tra cultura d’impresa, patrimonio produttivo e relazioni commerciali innovative, ma chi legge la loro ricerca può fare certamente un passo in avanti verso la conoscenza di relazioni complesse, mai uguali tra di loro e, per questo, comprensibili solamente attraverso la collazione di esempi diversi, la cui analisi è aiutata da un impianto teorico che sappia spiegare la realtà senza alterarla.
Heritage e relationship marketing per le imprese agroalimentari italiane
Marta Maria Montella, Patrizia Silvestrelli
Micro & Macro Marketing, 1, 2020, aprile