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Concorrenza e cultura d’impresa

Una ampia ricerca promossa da Banca d’Italia analizza l’evoluzione del concetto di concorrenza, le sue implicazioni nel tempo e le sue relazioni con la cultura e la crescita delle imprese

Le imprese crescono e la loro cultura si evolve se entrambe – imprese e cultura -, sono sottoposte a stimoli e spinte che rendano viva la loro quotidianità. Questione di vivacità intellettuale e di necessità di sopravvivere e di vincere sui mercati. Esattamente l’opposto della gestione ripetitiva e monotona, anticamera del fallimento. Nei sistemi economici uno degli elementi principali che hanno giocato un ruolo determinante in questo senso, è certamente quello della concorrenza. Positiva quando leale e franca, negativa quando sleale e drogata da elementi ad essa estranei. Comprendere i legami fra concorrenza e crescita delle imprese è importante. Anche da un punto di vista storico. Ne beneficiano, infatti, l’attuale cultura d’impresa e le attuali modalità di gestione della stessa.

Fa bene allora leggere “Concorrenza, mercato e crescita in Italia: il lungo periodo” ricerca curata da Alfredo Gigliobianco e Gianni Toniolo e pubblicata da Banca d’Italia.

L’indagine ha l’obiettivo di rispondere ad una serie di domande. Che cosa, per esempio, insegna la storia a proposito del nesso fra concorrenza e crescita? E quale è stato il ruolo della concorrenza nel definire i caratteri dell’economia italiana? E quali sono le implicazioni per la situazione attuale?

E a leggere si scopre subito una cosa: solo negli ultimi decenni la concorrenza è stata per davvero assunta ad elemento chiave per l’innovazione e la crescita delle aziende. Una volta la concorrenza era una minaccia e basta. Gigliobianco e Toniolo proprio attorno al concetto di concorrenza e alla sua evoluzione mettono in fila una serie di contributi che ne analizzano numerosi aspetti. A partire da quelli culturali per passare a quelli giuridici e arrivare ai temi più strettamente economici. Tutti vengono poi colti sotto diversi punti di vista.  C’è, per esempio, un approfondimento dei risvolti  di politica economica e quindi delle eredità dell’impostazione anteguerra dell’assetto dei mercati e della produzione. Mentre in un’altra parte del volume viene passato al vaglio l’atteggiamento dell’industria manifatturiera di fronte alla necessaria apertura ai mercati internazionali ed alle importazioni. Altri contributi, invece, ricordano come in realtà i mercati di oggi non siano propriamente perfettamente concorrenziali e come quindi l’ideale del mercato perfetto sia molto lontano dal realizzarsi. Altri ancora si avventurano nel terreno delicato degli oligopoli e dei monopoli.

Più in generale la ricerca promossa dalla Banca d’Italia mira a misurare il deficit concorrenziale del Paese, individuarne le radici storiche, metterne in luce le conseguenze. Ciò che ne emerge è un libro corposo (quasi 600 pagine), e non sempre di facile e lineare lettura. Ma si tratta di pagine importanti per chi voglia capire meglio da cosa nasca quella cultura dell’impresa e della concorrenza leale di cui oggi si sente molto bisogno.

Concorrenza, mercato e crescita in Italia: il lungo periodo

Alfredo Gigliobianco e Gianni Toniolo (a cura)

Collezione storica della Banca d’Italia, Marsilio, 2017

Una ampia ricerca promossa da Banca d’Italia analizza l’evoluzione del concetto di concorrenza, le sue implicazioni nel tempo e le sue relazioni con la cultura e la crescita delle imprese

Le imprese crescono e la loro cultura si evolve se entrambe – imprese e cultura -, sono sottoposte a stimoli e spinte che rendano viva la loro quotidianità. Questione di vivacità intellettuale e di necessità di sopravvivere e di vincere sui mercati. Esattamente l’opposto della gestione ripetitiva e monotona, anticamera del fallimento. Nei sistemi economici uno degli elementi principali che hanno giocato un ruolo determinante in questo senso, è certamente quello della concorrenza. Positiva quando leale e franca, negativa quando sleale e drogata da elementi ad essa estranei. Comprendere i legami fra concorrenza e crescita delle imprese è importante. Anche da un punto di vista storico. Ne beneficiano, infatti, l’attuale cultura d’impresa e le attuali modalità di gestione della stessa.

Fa bene allora leggere “Concorrenza, mercato e crescita in Italia: il lungo periodo” ricerca curata da Alfredo Gigliobianco e Gianni Toniolo e pubblicata da Banca d’Italia.

L’indagine ha l’obiettivo di rispondere ad una serie di domande. Che cosa, per esempio, insegna la storia a proposito del nesso fra concorrenza e crescita? E quale è stato il ruolo della concorrenza nel definire i caratteri dell’economia italiana? E quali sono le implicazioni per la situazione attuale?

E a leggere si scopre subito una cosa: solo negli ultimi decenni la concorrenza è stata per davvero assunta ad elemento chiave per l’innovazione e la crescita delle aziende. Una volta la concorrenza era una minaccia e basta. Gigliobianco e Toniolo proprio attorno al concetto di concorrenza e alla sua evoluzione mettono in fila una serie di contributi che ne analizzano numerosi aspetti. A partire da quelli culturali per passare a quelli giuridici e arrivare ai temi più strettamente economici. Tutti vengono poi colti sotto diversi punti di vista.  C’è, per esempio, un approfondimento dei risvolti  di politica economica e quindi delle eredità dell’impostazione anteguerra dell’assetto dei mercati e della produzione. Mentre in un’altra parte del volume viene passato al vaglio l’atteggiamento dell’industria manifatturiera di fronte alla necessaria apertura ai mercati internazionali ed alle importazioni. Altri contributi, invece, ricordano come in realtà i mercati di oggi non siano propriamente perfettamente concorrenziali e come quindi l’ideale del mercato perfetto sia molto lontano dal realizzarsi. Altri ancora si avventurano nel terreno delicato degli oligopoli e dei monopoli.

Più in generale la ricerca promossa dalla Banca d’Italia mira a misurare il deficit concorrenziale del Paese, individuarne le radici storiche, metterne in luce le conseguenze. Ciò che ne emerge è un libro corposo (quasi 600 pagine), e non sempre di facile e lineare lettura. Ma si tratta di pagine importanti per chi voglia capire meglio da cosa nasca quella cultura dell’impresa e della concorrenza leale di cui oggi si sente molto bisogno.

Concorrenza, mercato e crescita in Italia: il lungo periodo

Alfredo Gigliobianco e Gianni Toniolo (a cura)

Collezione storica della Banca d’Italia, Marsilio, 2017

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