Connessioni umane
L’importanza del “capitale umano” come vera base di successo in tutte le imprese
Connessione e legami, umani. Fondamento di tutto, anche della più innovativa e tecnologica delle imprese. Condivisione di idee, modelli e strategie che passa non dalla connettività digitale ma da quella che si crea tra persona e persone.
E’ sulla base di questi assunti che Benedetto Buono e Federico Frattini hanno scritto “Innovationship. L’innovazione guidata dal capitale relazionale” libro appena pubblicato.
Umanità prima di tutto, quindi. Perché siamo abituati a credere che gli ingredienti fondamentali per fare innovazione con successo siano due: il capitale finanziario e quello tecnologico. In realtà, oggi queste risorse sono ampiamente disponibili e accessibili. Per riuscire a emergere e distinguersi – è la tesi condivisibile di Buono e Frattini -, il valore aggiunto deve essere cercato altrove. Ad esempio, nel capitale relazionale di chi guida e governa l’innovazione.
Innovazione di pensiero e di relazione. Secondo i due autori è qui che si nasconde l’ingrediente segreto in grado di accelerare, rendere più efficaci ed efficienti tutte le fasi tipiche del processo produttivo.
Cosa facilissima da dirsi, assolutamente complessa da farsi. Servono strategia e idee chiare, nonché modelli e schemi di lavoro replicabili e strutturati. Da qui, appunto il libro. Che è una narrazione e non un semplice “manuale” anche se il testo è corredato di strumenti e modelli da utilizzare nella pratica. Tre i passi fondamentali che vengono proposti: la costruzione, l’attivazione e l’utilizzo del capitale relazionale per l’innovazione. Il primo consiste in una attività che si sviluppa nel tempo e che richiede di alimentare continuativamente le relazioni attivate. Spiegano i due che non basta costruire relazioni, occorre gestirle e manutenerle nel tempo. Una volta costruito il capitale relazionale a scopi innovativi, occorre attivarlo, costituendo un nucleo ristretto di persone, connesse da relazioni sociali personali e professionali solide e durature. Poi si arriva all’utilizzo del capitale: anch’esso un passaggio da curare e sviluppare nel tempo.
Buono e Frattini, infine, individuano anche la figura del del “superconnettore”, un professionista capace di dare accesso a grandi bacini relazionali anche molto differenti dai nostri o comunque molto diversificati al loro interno.
“In definitiva – commentano gli autori -, questo libro parla di concetti incredibilmente semplici ma, come sempre accade quando si ha a che fare con qualcosa di semplice, molto potenti. Comprendere che il capitale relazionale ha la medesima dignità delle altre tipologie di risorse di cui dispone un’impresa, che è l’asset fondamentale per disegnare e realizzare una vera strategia di innovazione aperta e che, soprattutto, esiste un modello replicabile per conseguire questo obiettivo e delle modalità per approcciarlo strategicamente, è la chiave di tutto”. Libro da leggere quello di Buono e Frattini.
Innovationship. L’innovazione guidata dal capitale relazionale
Benedetto Buono, Federico Frattini
Egea, 2023
L’importanza del “capitale umano” come vera base di successo in tutte le imprese
Connessione e legami, umani. Fondamento di tutto, anche della più innovativa e tecnologica delle imprese. Condivisione di idee, modelli e strategie che passa non dalla connettività digitale ma da quella che si crea tra persona e persone.
E’ sulla base di questi assunti che Benedetto Buono e Federico Frattini hanno scritto “Innovationship. L’innovazione guidata dal capitale relazionale” libro appena pubblicato.
Umanità prima di tutto, quindi. Perché siamo abituati a credere che gli ingredienti fondamentali per fare innovazione con successo siano due: il capitale finanziario e quello tecnologico. In realtà, oggi queste risorse sono ampiamente disponibili e accessibili. Per riuscire a emergere e distinguersi – è la tesi condivisibile di Buono e Frattini -, il valore aggiunto deve essere cercato altrove. Ad esempio, nel capitale relazionale di chi guida e governa l’innovazione.
Innovazione di pensiero e di relazione. Secondo i due autori è qui che si nasconde l’ingrediente segreto in grado di accelerare, rendere più efficaci ed efficienti tutte le fasi tipiche del processo produttivo.
Cosa facilissima da dirsi, assolutamente complessa da farsi. Servono strategia e idee chiare, nonché modelli e schemi di lavoro replicabili e strutturati. Da qui, appunto il libro. Che è una narrazione e non un semplice “manuale” anche se il testo è corredato di strumenti e modelli da utilizzare nella pratica. Tre i passi fondamentali che vengono proposti: la costruzione, l’attivazione e l’utilizzo del capitale relazionale per l’innovazione. Il primo consiste in una attività che si sviluppa nel tempo e che richiede di alimentare continuativamente le relazioni attivate. Spiegano i due che non basta costruire relazioni, occorre gestirle e manutenerle nel tempo. Una volta costruito il capitale relazionale a scopi innovativi, occorre attivarlo, costituendo un nucleo ristretto di persone, connesse da relazioni sociali personali e professionali solide e durature. Poi si arriva all’utilizzo del capitale: anch’esso un passaggio da curare e sviluppare nel tempo.
Buono e Frattini, infine, individuano anche la figura del del “superconnettore”, un professionista capace di dare accesso a grandi bacini relazionali anche molto differenti dai nostri o comunque molto diversificati al loro interno.
“In definitiva – commentano gli autori -, questo libro parla di concetti incredibilmente semplici ma, come sempre accade quando si ha a che fare con qualcosa di semplice, molto potenti. Comprendere che il capitale relazionale ha la medesima dignità delle altre tipologie di risorse di cui dispone un’impresa, che è l’asset fondamentale per disegnare e realizzare una vera strategia di innovazione aperta e che, soprattutto, esiste un modello replicabile per conseguire questo obiettivo e delle modalità per approcciarlo strategicamente, è la chiave di tutto”. Libro da leggere quello di Buono e Frattini.
Innovationship. L’innovazione guidata dal capitale relazionale
Benedetto Buono, Federico Frattini
Egea, 2023