Conoscere per crescere
Un recente intervento di Ignazio Visco mette a fuoco gli stretti legami tra sviluppo, produttività e conoscenza
I legami stretti tra crescita economica, produttività e conoscenza. Il tema non è nuovo, eppure continua ad essere importante per tutti. E’ infatti da qui che passa buona parte del percorso di sviluppo delle economie. Anche per l’Italia.
E’ attorno a questo argomento che ha ragionato – ancora una volta – il Governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso di un suo intervento, ad inizio settembre, nell’ambito dello EuroScience Open Forum 2020.
“Economic growth and productivity: Italy and the role of knowledge” è una lucida sintesi non solo dello stato dell’arte teorico dei rapporti tra sviluppo e conoscenza, ma è anche un punto della situazione riferito al nostro Paese. Tutto, ovviamente, messo in rapporto con gli effetti della pandemia di Covid-19.
Visco espone prima di tutto gli effetti di Covid-19 e li mette subito in relazione con la situazione strutturale dell’Italia. Il Governatore, quindi, sintetizza con efficacia cause e passaggi cruciali della vita economica e sociale del Paese spiegando che quando un paese si avvicina alla frontiera tecnologica, il suo reddito e salario non consentono più “una strategia di sviluppo basata solo sulla concorrenza sui costi e sui prezzi”. In altre parole, scatta sempre un momento nel quale “la crescita economica dipende dalla capacità di incorporare e promuovere innovazione, che richiede una spesa adeguata per le nuove tecnologie, e per il quantità e qualità degli investimenti nell’istruzione, dalla scuola primaria all’università”. Punto cruciale, quest’ultimo, che il Governatore Visco affronta quindi guardando all’Italia più da vicino e prendendo in considerazione temi fondamentali come l’innovazione, il capitale umano, le strutture produttive. Tutto per arrivare a mettere a fuoco quelli che lo stesso Visco definisce “i vecchi ritardi dell’Italia” in relazione ai suoi recenti (pessimi) risultati economici oltre che ai cambiamenti che nel frattempo sono intercorsi nel mondo.
Il nodo cruciale per Visco, è quindi riuscire a riprendere un percorso di sviluppo che viene sintetizzato con la crescita del Pil. Un aspetto, questo, strettamente legato al livello di conoscenza diffuso nel Paese. Un traguardo che è urgente raggiungere. Spiega infatti il Governatore: “Recuperare il percorso di crescita del PIL che l’Italia ha interrotto 30 anni fa è una questione con risvolti che vanno oltre la mera sfera economica”. Questo indice, infatti, tocca anche aspetti come la salute dei cittadini, la qualità del loro tempo libero, il loro tenore di vita generale. Ciò che serve, dice Visco, non è però solo una trasformazione tecnologica ma anche (e forse prima) culturale.
Economic growth and productivity: Italy and the role of knowledge
Ignazio Visco
EuroScience Open Forum 2020, 4 September 2020
Un recente intervento di Ignazio Visco mette a fuoco gli stretti legami tra sviluppo, produttività e conoscenza
I legami stretti tra crescita economica, produttività e conoscenza. Il tema non è nuovo, eppure continua ad essere importante per tutti. E’ infatti da qui che passa buona parte del percorso di sviluppo delle economie. Anche per l’Italia.
E’ attorno a questo argomento che ha ragionato – ancora una volta – il Governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso di un suo intervento, ad inizio settembre, nell’ambito dello EuroScience Open Forum 2020.
“Economic growth and productivity: Italy and the role of knowledge” è una lucida sintesi non solo dello stato dell’arte teorico dei rapporti tra sviluppo e conoscenza, ma è anche un punto della situazione riferito al nostro Paese. Tutto, ovviamente, messo in rapporto con gli effetti della pandemia di Covid-19.
Visco espone prima di tutto gli effetti di Covid-19 e li mette subito in relazione con la situazione strutturale dell’Italia. Il Governatore, quindi, sintetizza con efficacia cause e passaggi cruciali della vita economica e sociale del Paese spiegando che quando un paese si avvicina alla frontiera tecnologica, il suo reddito e salario non consentono più “una strategia di sviluppo basata solo sulla concorrenza sui costi e sui prezzi”. In altre parole, scatta sempre un momento nel quale “la crescita economica dipende dalla capacità di incorporare e promuovere innovazione, che richiede una spesa adeguata per le nuove tecnologie, e per il quantità e qualità degli investimenti nell’istruzione, dalla scuola primaria all’università”. Punto cruciale, quest’ultimo, che il Governatore Visco affronta quindi guardando all’Italia più da vicino e prendendo in considerazione temi fondamentali come l’innovazione, il capitale umano, le strutture produttive. Tutto per arrivare a mettere a fuoco quelli che lo stesso Visco definisce “i vecchi ritardi dell’Italia” in relazione ai suoi recenti (pessimi) risultati economici oltre che ai cambiamenti che nel frattempo sono intercorsi nel mondo.
Il nodo cruciale per Visco, è quindi riuscire a riprendere un percorso di sviluppo che viene sintetizzato con la crescita del Pil. Un aspetto, questo, strettamente legato al livello di conoscenza diffuso nel Paese. Un traguardo che è urgente raggiungere. Spiega infatti il Governatore: “Recuperare il percorso di crescita del PIL che l’Italia ha interrotto 30 anni fa è una questione con risvolti che vanno oltre la mera sfera economica”. Questo indice, infatti, tocca anche aspetti come la salute dei cittadini, la qualità del loro tempo libero, il loro tenore di vita generale. Ciò che serve, dice Visco, non è però solo una trasformazione tecnologica ma anche (e forse prima) culturale.
Economic growth and productivity: Italy and the role of knowledge
Ignazio Visco
EuroScience Open Forum 2020, 4 September 2020