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Idee prima delle imprese

Il racconto di Marcello Boldrini al vertice di Eni

 

Le imprese sono fatte da donne e uomini che, nella quotidianità del lavoro, trasmettono non solo capacità tecniche, ma anche culture e visioni del mondo diverse che riescono a compenetrarsi. E’ da questo insieme di tecnica e cultura, di professionalità e modo di vedere le cose, che si forma la cultura del produrre che caratterizza ogni azienda. Apprendere di queste singole vicende umane, può essere cosa utile per comprendere più a fondo la natura stessa delle organizzazioni della produzione.

E’ quanto accade leggendo “’The originator of Eni’s ideas’. Marcello Boldrini at the top of Agip/Eni (1948–1967)”, scritto da Maurizio Romano e apparso recentemente nel Journal of Business History.

Il contributo di Romano prende le mosse dalla considerazione di quanto l’Italia sia stata uno dei Paesi protagonisti più importanti della “grande stagione” delle imprese statali nell’Europa post-seconda guerra mondiale. Era necessario rifare un mondo ed economia e produzione dovevano ricevere un’attenzione particolare. Servivano menti acute e oneste. Anche nell’ambito degli apparati pubblici. Romano, quindi, spiega come i dirigenti pubblici, a loro volta, sono stati tra i principali attori nel plasmare l’ascesa, le prestazioni e i modelli culturali dell’economia mista italiana.

E’ in questo ambito che è nata e ha preso forma la figura e l’azione di Marcello Boldrini, nato come statistico e universitario e poi “prestato” all’industria petrolifera statale: quell’Ente Nazionale Idrocarburi (Eni) che Enrico Mattei nell’immediato dopoguerra risolleva e porta ai massimi livelli mondiali.

La ricerca di Romano evidenzia il contributo di Boldrini all’elaborazione della strategia culturale di Eni, incentrato sulla riflessione relativa al ruolo svolto dalle grandi imprese statali nel processo di sviluppo economico. Boldrini, quindi, come mente importante dietro e spesso a fianco di Mattei. Non solo dal punto di vista culturale, ma anche operativo. Maurizio Romano, infatti, sottolinea anche il profilo internazionale di Boldrini come dirigente pubblico, in particolare per quanto riguarda le relazioni tra Eni e i paesi emergenti produttori di petrolio. E’ Boldrini tra i più autorevoli padri di un innovativo sistema di relazioni internazionali che ha contribuito notevolmente alla crescita e al successo di Eni.

Cultura d’impresa ai massimi livelli, seppur particolare, quella di Boldrini e di Eni. Cultura che merita essere approfondita, partendo non dai risultati ma da chi, come Boldrini appunto, l’ha pensata, progettata e realizzata.

“The originator of Eni’s ideas”. Marcello Boldrini at the top of Agip/Eni (1948–1967)

Maurizio Romano

Journal of Business History, 2020

Il racconto di Marcello Boldrini al vertice di Eni

 

Le imprese sono fatte da donne e uomini che, nella quotidianità del lavoro, trasmettono non solo capacità tecniche, ma anche culture e visioni del mondo diverse che riescono a compenetrarsi. E’ da questo insieme di tecnica e cultura, di professionalità e modo di vedere le cose, che si forma la cultura del produrre che caratterizza ogni azienda. Apprendere di queste singole vicende umane, può essere cosa utile per comprendere più a fondo la natura stessa delle organizzazioni della produzione.

E’ quanto accade leggendo “’The originator of Eni’s ideas’. Marcello Boldrini at the top of Agip/Eni (1948–1967)”, scritto da Maurizio Romano e apparso recentemente nel Journal of Business History.

Il contributo di Romano prende le mosse dalla considerazione di quanto l’Italia sia stata uno dei Paesi protagonisti più importanti della “grande stagione” delle imprese statali nell’Europa post-seconda guerra mondiale. Era necessario rifare un mondo ed economia e produzione dovevano ricevere un’attenzione particolare. Servivano menti acute e oneste. Anche nell’ambito degli apparati pubblici. Romano, quindi, spiega come i dirigenti pubblici, a loro volta, sono stati tra i principali attori nel plasmare l’ascesa, le prestazioni e i modelli culturali dell’economia mista italiana.

E’ in questo ambito che è nata e ha preso forma la figura e l’azione di Marcello Boldrini, nato come statistico e universitario e poi “prestato” all’industria petrolifera statale: quell’Ente Nazionale Idrocarburi (Eni) che Enrico Mattei nell’immediato dopoguerra risolleva e porta ai massimi livelli mondiali.

La ricerca di Romano evidenzia il contributo di Boldrini all’elaborazione della strategia culturale di Eni, incentrato sulla riflessione relativa al ruolo svolto dalle grandi imprese statali nel processo di sviluppo economico. Boldrini, quindi, come mente importante dietro e spesso a fianco di Mattei. Non solo dal punto di vista culturale, ma anche operativo. Maurizio Romano, infatti, sottolinea anche il profilo internazionale di Boldrini come dirigente pubblico, in particolare per quanto riguarda le relazioni tra Eni e i paesi emergenti produttori di petrolio. E’ Boldrini tra i più autorevoli padri di un innovativo sistema di relazioni internazionali che ha contribuito notevolmente alla crescita e al successo di Eni.

Cultura d’impresa ai massimi livelli, seppur particolare, quella di Boldrini e di Eni. Cultura che merita essere approfondita, partendo non dai risultati ma da chi, come Boldrini appunto, l’ha pensata, progettata e realizzata.

“The originator of Eni’s ideas”. Marcello Boldrini at the top of Agip/Eni (1948–1967)

Maurizio Romano

Journal of Business History, 2020

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