Conversazioni d’impresa
Nell’impresa si produce e si parla, si lavora e ci si incontra. Oggi, più di ieri, l’azienda è luogo di scambio di informazioni, coagulo di interessi ma anche fonte di cultura, notizie, comunicazione. E sempre di più occorre pensare ad un’impresa aperta, che “parla con il mercato”. E’ il risultato del cambiamento del mondo, che, tuttavia, non tutte le imprese hanno ancora compreso a fondo. Il progresso tecnologico, i social network, la disponibilità a costi decrescenti di dispositivi di connessione sempre più piccoli, potenti, versatili, convergenti, pone di fronte lavoratori e imprenditori a delle sfide che non si sono esaurite e che anzi si rinnovano.
Occorrono bussole e carte nuove. Come il volume “L’impresa nell’era della convergenza. Da emittente di messaggi a nodi di conversazioni” di Luigi Ferrari, Massimo Bartoccioli e Mario Ruotolo (tutti tecnici della comunicazione d’impresa e docenti alla IULM e alla Cattolica di Milano, oltre che all’Università Statale).
L’assunto dal quale parte il ragionamento dei tre ricercatori, è che il cambiamento in atto non implica solo la capacità di usare nuove tecnologie, ma anche una condizione strettamente intrecciata con aspetti culturali e relazionali fondamentali per l’impresa, legati in particolare all’evoluzione della psicologia e delle competenze degli individui/consumatori, sempre più capaci di esplorazioni autonome e di altrettanto autonome azioni di scelta o di rifiuto verso quelle imprese che non sono in grado di adeguarsi al cambiamento.
Il volume – arricchito da un intervento di Nando Pagnoncelli (Presidente di IPSOS) -, prende in particolare in esame la necessità per l’impresa di modificare profondamente la proprio cultura di approccio al mercato – esiste, secondo i tre docenti, una ancora diffusa pratica della contrapposizione con i propri consumatori -, per arrivare ad una visione diversa del mercato con cui dialogare di più. “Le riflessioni e le analisi raccolte – spiegano gli autori -, in particolare l’evoluzione dell’opinione pubblica, il crescente fenomeno dello scambio in Rete, la trasparenza e l’immediatezza dell’informazione accessibile a tutti a costo zero, portano a prevedere come questa cultura potrà venire rapidamente abbracciata dalle imprese più lungimiranti, quelle che già hanno sentito il vento del cambiamento e hanno posto il consolidamento della loro missione e la Responsabilità verso gli anni a venire al primo posto delle proprie scelte organizzative, strategiche ed economiche”.
L’impresa nell’era della convergenza. Da emittente di messaggi a nodo di conversazioni
Luigi Ferrari, Massimo Bartoccioli, Mario Ruotolo
Unicopli, giugno 2013
Nell’impresa si produce e si parla, si lavora e ci si incontra. Oggi, più di ieri, l’azienda è luogo di scambio di informazioni, coagulo di interessi ma anche fonte di cultura, notizie, comunicazione. E sempre di più occorre pensare ad un’impresa aperta, che “parla con il mercato”. E’ il risultato del cambiamento del mondo, che, tuttavia, non tutte le imprese hanno ancora compreso a fondo. Il progresso tecnologico, i social network, la disponibilità a costi decrescenti di dispositivi di connessione sempre più piccoli, potenti, versatili, convergenti, pone di fronte lavoratori e imprenditori a delle sfide che non si sono esaurite e che anzi si rinnovano.
Occorrono bussole e carte nuove. Come il volume “L’impresa nell’era della convergenza. Da emittente di messaggi a nodi di conversazioni” di Luigi Ferrari, Massimo Bartoccioli e Mario Ruotolo (tutti tecnici della comunicazione d’impresa e docenti alla IULM e alla Cattolica di Milano, oltre che all’Università Statale).
L’assunto dal quale parte il ragionamento dei tre ricercatori, è che il cambiamento in atto non implica solo la capacità di usare nuove tecnologie, ma anche una condizione strettamente intrecciata con aspetti culturali e relazionali fondamentali per l’impresa, legati in particolare all’evoluzione della psicologia e delle competenze degli individui/consumatori, sempre più capaci di esplorazioni autonome e di altrettanto autonome azioni di scelta o di rifiuto verso quelle imprese che non sono in grado di adeguarsi al cambiamento.
Il volume – arricchito da un intervento di Nando Pagnoncelli (Presidente di IPSOS) -, prende in particolare in esame la necessità per l’impresa di modificare profondamente la proprio cultura di approccio al mercato – esiste, secondo i tre docenti, una ancora diffusa pratica della contrapposizione con i propri consumatori -, per arrivare ad una visione diversa del mercato con cui dialogare di più. “Le riflessioni e le analisi raccolte – spiegano gli autori -, in particolare l’evoluzione dell’opinione pubblica, il crescente fenomeno dello scambio in Rete, la trasparenza e l’immediatezza dell’informazione accessibile a tutti a costo zero, portano a prevedere come questa cultura potrà venire rapidamente abbracciata dalle imprese più lungimiranti, quelle che già hanno sentito il vento del cambiamento e hanno posto il consolidamento della loro missione e la Responsabilità verso gli anni a venire al primo posto delle proprie scelte organizzative, strategiche ed economiche”.
L’impresa nell’era della convergenza. Da emittente di messaggi a nodo di conversazioni
Luigi Ferrari, Massimo Bartoccioli, Mario Ruotolo
Unicopli, giugno 2013