Cosa cambia intorno alle imprese
Cambiamento, regole, finanza, integrazione, sistema della produzione e intervento dello Stato. Sono alcuni dei temi con i quali le imprese devono confrontarsi sostanzialmente ogni giorno, al di là dell’organizzazione del processo produttivo. A guidare il tutto, soprattutto il primo concetto: cambiamento. E’ proprio dall’analisi del cambiamento che Ignazio Visco – Governatore di Banca d’Italia ma anche e soprattutto chiaro economista -, parte per collegare insieme una serie di analisi di quanto è accaduto dalla seconda metà dello scorso decennio e di quanto si dovrebbe fare per rilanciare le imprese e il Paese.
“Perché i tempi stanno cambiando”, il volume che raccoglie e rielabora una serie di interventi del Governatore della banca centrale italiana – pubblicato da qualche settimana -, non ha nel titolo un punto interrogativo. Perché non ha l’obiettivo di chiedersi se davvero un cambiamento vi sia e quale ne siano le cause. Visco dà per scontato che il mondo attorno alle imprese sia davvero cambiato, ne spiega i motivi e ne approfondisce alcuni aspetti; che sono poi quelli cruciali per il nostro futuro.
Partendo quindi dallo scenario tracciato nella XXX Lettura del Mulino avvenuta nel 2014 sui cambiamenti, rapidi e tumultuosi, associati agli sviluppi della tecnologia in un mondo globalizzato (ripresa e rielaborata nel primo capitolo del volume), Visco quindi discute tre temi di particolare rilevanza: la riforma della regolamentazione degli intermediari e dei mercati finanziari, la crisi dei debiti sovrani e le sue implicazioni per l’integrazione europea, anche alla luce dei recenti avvenimenti in Grecia, il sistema produttivo e il ruolo dell’azione pubblica in Italia.
E’ forse l’ultima parte quella che direttamente tocca di più il sentire delle imprese, ma anche le altre servono molto all’imprenditore che voglia capire dov’è.
Fra approfondimento economico e storico di alto livello e costanti riferimenti alla realtà e ai dati più aggiornati, Visco avverte che la “grande trasformazione” in atto richiede interventi anche di natura strutturale da parte sia della politica economica sia della politica in senso lato, dentro e oltre i confini nazionali.
Ma il pregio del libro è anche un altro. In poco più di 130 pagine, Visco riesce soprattutto a raccontare in maniera comprensibile il cambiamento avvenuto rimanendo in equilibrio fra analisi teorica, cronaca economica e senso pratico. “Se non sappiamo, né possiamo, prevedere il futuro – scrive ad un certo punto -, dobbiamo però fare in modo di poterlo affrontare e «vivere» al meglio”. L’ultima fatica letteraria del Governatore della Banca d’Italia, fa bene alla cultura dell’impresa avveduta.
Perché i tempi stanno cambiando
Ignazio Visco
Il Mulino, 2015
Cambiamento, regole, finanza, integrazione, sistema della produzione e intervento dello Stato. Sono alcuni dei temi con i quali le imprese devono confrontarsi sostanzialmente ogni giorno, al di là dell’organizzazione del processo produttivo. A guidare il tutto, soprattutto il primo concetto: cambiamento. E’ proprio dall’analisi del cambiamento che Ignazio Visco – Governatore di Banca d’Italia ma anche e soprattutto chiaro economista -, parte per collegare insieme una serie di analisi di quanto è accaduto dalla seconda metà dello scorso decennio e di quanto si dovrebbe fare per rilanciare le imprese e il Paese.
“Perché i tempi stanno cambiando”, il volume che raccoglie e rielabora una serie di interventi del Governatore della banca centrale italiana – pubblicato da qualche settimana -, non ha nel titolo un punto interrogativo. Perché non ha l’obiettivo di chiedersi se davvero un cambiamento vi sia e quale ne siano le cause. Visco dà per scontato che il mondo attorno alle imprese sia davvero cambiato, ne spiega i motivi e ne approfondisce alcuni aspetti; che sono poi quelli cruciali per il nostro futuro.
Partendo quindi dallo scenario tracciato nella XXX Lettura del Mulino avvenuta nel 2014 sui cambiamenti, rapidi e tumultuosi, associati agli sviluppi della tecnologia in un mondo globalizzato (ripresa e rielaborata nel primo capitolo del volume), Visco quindi discute tre temi di particolare rilevanza: la riforma della regolamentazione degli intermediari e dei mercati finanziari, la crisi dei debiti sovrani e le sue implicazioni per l’integrazione europea, anche alla luce dei recenti avvenimenti in Grecia, il sistema produttivo e il ruolo dell’azione pubblica in Italia.
E’ forse l’ultima parte quella che direttamente tocca di più il sentire delle imprese, ma anche le altre servono molto all’imprenditore che voglia capire dov’è.
Fra approfondimento economico e storico di alto livello e costanti riferimenti alla realtà e ai dati più aggiornati, Visco avverte che la “grande trasformazione” in atto richiede interventi anche di natura strutturale da parte sia della politica economica sia della politica in senso lato, dentro e oltre i confini nazionali.
Ma il pregio del libro è anche un altro. In poco più di 130 pagine, Visco riesce soprattutto a raccontare in maniera comprensibile il cambiamento avvenuto rimanendo in equilibrio fra analisi teorica, cronaca economica e senso pratico. “Se non sappiamo, né possiamo, prevedere il futuro – scrive ad un certo punto -, dobbiamo però fare in modo di poterlo affrontare e «vivere» al meglio”. L’ultima fatica letteraria del Governatore della Banca d’Italia, fa bene alla cultura dell’impresa avveduta.
Perché i tempi stanno cambiando
Ignazio Visco
Il Mulino, 2015