Cosa mettere al centro dell’impresa
Condensato in un libro il percorso che conduce alla valorizzazione della persona come fine ultimo della produzione
La persona al centro di tutto. Affermazione che può apparire scontata, ma che, invece, necessita sempre di una sorta di sottolineatura: può essere ancora facile, infatti, mettere da parte l’essere umano per privilegiare altro nell’ambito della gestione d’impresa. Anche se il senso della responsabilità sociale d’impresa pervade sempre di più i consigli di amministrazione e gli atteggiamenti delle organizzazioni della produzione.
Leggere “Human-centered branding”. CSR, internal branding e dinamiche slow” scritto da Roberto Grandicelli è un buon modo per sistematizzare le informazioni sul tema delle relazioni tra uomo e organizzazione della produzione dal punto di vista della comunicazione, della pubblicità, del marketing e del branding nelle loro diverse declinazioni. Il testo traccia infatti il profilo di una nuova strategia di branding per la quale l’uomo viene posto al centro di tutte le dinamiche aziendali. E non solo, perché l’autore ripercorre la strada fin qui percorsa (dalla marca al branding), analizzandone l’evoluzione con un’attenzione agli aspetti umani del tema e ponendo una forte attenzione alla CSR (Corporate Social Responsibility), fino all’illustrazione della filosofia “human-centered branding”.
Uomo al centro, dunque, attraverso un metodo di lavoro e gestione dell’impresa che pone l’individuo come riferimento rispetto alle logiche di mercato e vede il profitto come effetto collaterale alla generazione di valore. L’azienda, spiega bene l’autore, viene così vista come un luogo dove ogni persona vede realizzate le proprie ambizioni, colte le giuste gratificazioni, attraverso la generazione di valore e nel pieno rispetto della comunità. Non una realtà buonista quella descritta da Grandicelli, ma qualcosa che persegue comunque il profitto e l’efficienza subordinandoli però ad obiettivi più vasti e complessi.
Accanto alla teoria, Grandicelli pone anche una serie di casi studio come quelli relativi al CoVA (Centro Olio Val D’Agri) realizzato da Eni, al MUMAC (Museo della Macchina per Caffè) di Cimbali e all’esperienza delle Imprenditrici Ribelli realizzata dalla Accademia d’Impresa DRIIN.
Il libro di Grandicelli conduce per mano chi legge lungo un percorso che non si è concluso e che non deve essere preso per scontato. Da leggere.
“Human-centered branding”. CSR, internal branding e dinamiche slow
Roberto Grandicelli
Franco Angeli, 2020
Condensato in un libro il percorso che conduce alla valorizzazione della persona come fine ultimo della produzione
La persona al centro di tutto. Affermazione che può apparire scontata, ma che, invece, necessita sempre di una sorta di sottolineatura: può essere ancora facile, infatti, mettere da parte l’essere umano per privilegiare altro nell’ambito della gestione d’impresa. Anche se il senso della responsabilità sociale d’impresa pervade sempre di più i consigli di amministrazione e gli atteggiamenti delle organizzazioni della produzione.
Leggere “Human-centered branding”. CSR, internal branding e dinamiche slow” scritto da Roberto Grandicelli è un buon modo per sistematizzare le informazioni sul tema delle relazioni tra uomo e organizzazione della produzione dal punto di vista della comunicazione, della pubblicità, del marketing e del branding nelle loro diverse declinazioni. Il testo traccia infatti il profilo di una nuova strategia di branding per la quale l’uomo viene posto al centro di tutte le dinamiche aziendali. E non solo, perché l’autore ripercorre la strada fin qui percorsa (dalla marca al branding), analizzandone l’evoluzione con un’attenzione agli aspetti umani del tema e ponendo una forte attenzione alla CSR (Corporate Social Responsibility), fino all’illustrazione della filosofia “human-centered branding”.
Uomo al centro, dunque, attraverso un metodo di lavoro e gestione dell’impresa che pone l’individuo come riferimento rispetto alle logiche di mercato e vede il profitto come effetto collaterale alla generazione di valore. L’azienda, spiega bene l’autore, viene così vista come un luogo dove ogni persona vede realizzate le proprie ambizioni, colte le giuste gratificazioni, attraverso la generazione di valore e nel pieno rispetto della comunità. Non una realtà buonista quella descritta da Grandicelli, ma qualcosa che persegue comunque il profitto e l’efficienza subordinandoli però ad obiettivi più vasti e complessi.
Accanto alla teoria, Grandicelli pone anche una serie di casi studio come quelli relativi al CoVA (Centro Olio Val D’Agri) realizzato da Eni, al MUMAC (Museo della Macchina per Caffè) di Cimbali e all’esperienza delle Imprenditrici Ribelli realizzata dalla Accademia d’Impresa DRIIN.
Il libro di Grandicelli conduce per mano chi legge lungo un percorso che non si è concluso e che non deve essere preso per scontato. Da leggere.
“Human-centered branding”. CSR, internal branding e dinamiche slow
Roberto Grandicelli
Franco Angeli, 2020