Covid-19, a che punto è l’economia
Una lucida analisi del Direttore generale di Banca d’Italia fornisce gli elementi chiave per capire meglio
Capire la situazione, adottare le misure più efficaci, metterle in pratica con efficienza. Tre passi per affrontare ogni crisi. Tappe successive che valgono anche in una situazione complessa come quella generate da Covid-19, ma che, a ben vedere, dovrebbero essere seguite sempre e da ogni organizzazione. Le analisi affidabili, dunque, sono la base per qualsiasi decisione. “Farsi un’idea precisa”, verrebbe da dire, è fondamentale. A questo si arriva leggendo l’intervento del Direttore generale di Banca d’Italia, Daniele Franco, in occasione della 52a Giornata del Credito.
“L’economia italiana e la pandemia” è una lucida sintesi di quanto è accaduto, di quanto accade e di quanto potrebbe accadere. Franco parte da una considerazione: “La recessione di quest’anno ha cause (la pandemia da Covid-19) del tutto diverse dalle tensioni del 2011, connotate dalla crisi dei debiti sovrani, che faceva seguito alla grande recessione del 2008-09. Tuttavia, ora come allora l’Italia si trova a gestire uno shock esogeno con un’economia che fatica strutturalmente a crescere e con una finanza pubblica molto indebitata”. E’ da queste righe che Franco inizia una analisi puntuale che prende in considerazione prima la recessione mondiale e le azioni intraprese dai diversi governi, poi quanto fatto dalle banche centrali. Successivamente, il Direttore della banca centrale italiana si sofferma sulle conseguenze sul lavoro e sugli ultimi sviluppi congiunturale della situazione. Risparmio, credito e investimenti, quindi, vengono approfonditi singolarmente, oltre ai problemi strutturali dell’economia italiana, per arrivare quindi a focalizzare alcuni punti sui quali è più importante intervenire con grande decisione. Tra questi, Franco individua la necessità di porre attenzione ai giovani. Viene spiegato nelle battute finali della ricerca: “La pandemia e la recessione tendono (…) ad accentuare gli squilibri generazionali, che erano già significativi, per effetto, per esempio, dell’aumento della disoccupazione giovanile, del debito pubblico, dell’incidenza della spesa per pensioni”. Sottolineato tutto questo, Daniele Franco insiste: “Con la crisi si ampliano inoltre i divari di opportunità fra chi può lavorare anche in delocalizzato e chi non può farlo, tra chi è impegnato in attività essenziali e chi in settori in cui la pandemia ostacola la produzione e il consumo. È importante che la risposta data nell’emergenza con l’aumento temporaneo dei sussidi sia ricondotta a un disegno organico e coerente, che per il futuro limiti le distorsioni e renda la crescita più inclusiva. Il disegno degli strumenti di welfare e dell’intero sistema fiscale sono quindi da considerare componenti essenziali di un progetto di rilancio dell’economia italiana, che sappia coniugare maggior crescita e maggiore equità”.
L’economia italiana e la pandemia
Intervento di Daniele Franco (Direttore Generale della Banca d’Italia)
52a Giornata del Credito, Roma, 5 novembre 2020
Una lucida analisi del Direttore generale di Banca d’Italia fornisce gli elementi chiave per capire meglio
Capire la situazione, adottare le misure più efficaci, metterle in pratica con efficienza. Tre passi per affrontare ogni crisi. Tappe successive che valgono anche in una situazione complessa come quella generate da Covid-19, ma che, a ben vedere, dovrebbero essere seguite sempre e da ogni organizzazione. Le analisi affidabili, dunque, sono la base per qualsiasi decisione. “Farsi un’idea precisa”, verrebbe da dire, è fondamentale. A questo si arriva leggendo l’intervento del Direttore generale di Banca d’Italia, Daniele Franco, in occasione della 52a Giornata del Credito.
“L’economia italiana e la pandemia” è una lucida sintesi di quanto è accaduto, di quanto accade e di quanto potrebbe accadere. Franco parte da una considerazione: “La recessione di quest’anno ha cause (la pandemia da Covid-19) del tutto diverse dalle tensioni del 2011, connotate dalla crisi dei debiti sovrani, che faceva seguito alla grande recessione del 2008-09. Tuttavia, ora come allora l’Italia si trova a gestire uno shock esogeno con un’economia che fatica strutturalmente a crescere e con una finanza pubblica molto indebitata”. E’ da queste righe che Franco inizia una analisi puntuale che prende in considerazione prima la recessione mondiale e le azioni intraprese dai diversi governi, poi quanto fatto dalle banche centrali. Successivamente, il Direttore della banca centrale italiana si sofferma sulle conseguenze sul lavoro e sugli ultimi sviluppi congiunturale della situazione. Risparmio, credito e investimenti, quindi, vengono approfonditi singolarmente, oltre ai problemi strutturali dell’economia italiana, per arrivare quindi a focalizzare alcuni punti sui quali è più importante intervenire con grande decisione. Tra questi, Franco individua la necessità di porre attenzione ai giovani. Viene spiegato nelle battute finali della ricerca: “La pandemia e la recessione tendono (…) ad accentuare gli squilibri generazionali, che erano già significativi, per effetto, per esempio, dell’aumento della disoccupazione giovanile, del debito pubblico, dell’incidenza della spesa per pensioni”. Sottolineato tutto questo, Daniele Franco insiste: “Con la crisi si ampliano inoltre i divari di opportunità fra chi può lavorare anche in delocalizzato e chi non può farlo, tra chi è impegnato in attività essenziali e chi in settori in cui la pandemia ostacola la produzione e il consumo. È importante che la risposta data nell’emergenza con l’aumento temporaneo dei sussidi sia ricondotta a un disegno organico e coerente, che per il futuro limiti le distorsioni e renda la crescita più inclusiva. Il disegno degli strumenti di welfare e dell’intero sistema fiscale sono quindi da considerare componenti essenziali di un progetto di rilancio dell’economia italiana, che sappia coniugare maggior crescita e maggiore equità”.
L’economia italiana e la pandemia
Intervento di Daniele Franco (Direttore Generale della Banca d’Italia)
52a Giornata del Credito, Roma, 5 novembre 2020