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Credito e sviluppo, binomio delicato

Un intervento del Vicedirettore di Banca d’Italia chiarisce i legami fra finanza ed economia

Credito e sviluppo. Attenzione del primo alle esigenze del secondo. Questione di regole e di comportamenti, e quindi di cultura e di consapevolezza della necessità di un equilibrio che va costruito e preservato. E’ attorno a questi temi che ha ragionato – e scritto -, Fabio Panetta  (Vicedirettore generale della Banca d’Italia),  in un intervento recente.

“Credito e sviluppo: vincoli e opportunità  per l’economia italiana”, è una lucida analisi dei collegamenti reciproci fra due elementi che si influenzano l’uno con l’altro e le cui dinamiche vanno comprese a fondo. Proprio quanto scrive Panetta è strumento utile in questa direzione.

Panetta precisa: il problema di fondo è il potenziale conflitto fra interventi finanziari e processi di sviluppo, fra, in altre parole, sviluppo economico e stabilità finanziaria. Questione delicata, che l’autore esamina prima ripercorrendo le tappe principali della  storia recente, poi approfondendo gli aspetti cruciali delle ultime riforme del credito e, infine, “le misure in grado di ampliare l’offerta di risorse finanziarie alle imprese” e quindi la possibilità di investimento e di crescita.

Le conclusioni di Panetta sono chiare. “Il sistema finanziario deve essere in grado di fornire le risorse per gli investimenti e per l’innovazione, che rappresentano i motori dello sviluppo”, scrive il Vicedirettore della banca centrale italiana che poi aggiunge: “Ancor più che in passato, è necessario un sistema finanziario maggiormente articolato, in cui i mercati e gli operatori non bancari assumano un ruolo crescente. È essenziale che le imprese si rafforzino patrimonialmente e mostrino piena disponibilità ad aprirsi al vaglio esterno e ad accrescere le dimensioni operative”. In questo ambito, un ruolo cruciale può avere l’innovazione tecnologia culla quale sempre Panetta scrive: “Rappresenta un formidabile strumento di progresso economico e sociale. L’adozione delle nuove tecnologie consente agli operatori finanziari e alle imprese di ridurre i costi e di migliorare la qualità dei beni e dei servizi offerti; può favorire l’inclusione sociale e quella finanziaria. Potremo innalzare il percorso di crescita della nostra economia se sapremo cogliere queste opportunità, governandone i rischi. È un impegno che riguarda tutti”. Ed è dall’ultima affermazione che deriva tutto il significato non solo economico ma anche culturale dell’intervento di Panetta, che esplora certamente un tema complesso, ma che riesce a fornire elementi importanti per la comprensione della realtà.

Credito e sviluppo: vincoli e opportunità  per l’economia italiana

Fabio Panetta

Invento per U.C.I.D. – Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti Gruppo Emiliano Romagnolo

Banca d’Italia, 2019

Un intervento del Vicedirettore di Banca d’Italia chiarisce i legami fra finanza ed economia

Credito e sviluppo. Attenzione del primo alle esigenze del secondo. Questione di regole e di comportamenti, e quindi di cultura e di consapevolezza della necessità di un equilibrio che va costruito e preservato. E’ attorno a questi temi che ha ragionato – e scritto -, Fabio Panetta  (Vicedirettore generale della Banca d’Italia),  in un intervento recente.

“Credito e sviluppo: vincoli e opportunità  per l’economia italiana”, è una lucida analisi dei collegamenti reciproci fra due elementi che si influenzano l’uno con l’altro e le cui dinamiche vanno comprese a fondo. Proprio quanto scrive Panetta è strumento utile in questa direzione.

Panetta precisa: il problema di fondo è il potenziale conflitto fra interventi finanziari e processi di sviluppo, fra, in altre parole, sviluppo economico e stabilità finanziaria. Questione delicata, che l’autore esamina prima ripercorrendo le tappe principali della  storia recente, poi approfondendo gli aspetti cruciali delle ultime riforme del credito e, infine, “le misure in grado di ampliare l’offerta di risorse finanziarie alle imprese” e quindi la possibilità di investimento e di crescita.

Le conclusioni di Panetta sono chiare. “Il sistema finanziario deve essere in grado di fornire le risorse per gli investimenti e per l’innovazione, che rappresentano i motori dello sviluppo”, scrive il Vicedirettore della banca centrale italiana che poi aggiunge: “Ancor più che in passato, è necessario un sistema finanziario maggiormente articolato, in cui i mercati e gli operatori non bancari assumano un ruolo crescente. È essenziale che le imprese si rafforzino patrimonialmente e mostrino piena disponibilità ad aprirsi al vaglio esterno e ad accrescere le dimensioni operative”. In questo ambito, un ruolo cruciale può avere l’innovazione tecnologia culla quale sempre Panetta scrive: “Rappresenta un formidabile strumento di progresso economico e sociale. L’adozione delle nuove tecnologie consente agli operatori finanziari e alle imprese di ridurre i costi e di migliorare la qualità dei beni e dei servizi offerti; può favorire l’inclusione sociale e quella finanziaria. Potremo innalzare il percorso di crescita della nostra economia se sapremo cogliere queste opportunità, governandone i rischi. È un impegno che riguarda tutti”. Ed è dall’ultima affermazione che deriva tutto il significato non solo economico ma anche culturale dell’intervento di Panetta, che esplora certamente un tema complesso, ma che riesce a fornire elementi importanti per la comprensione della realtà.

Credito e sviluppo: vincoli e opportunità  per l’economia italiana

Fabio Panetta

Invento per U.C.I.D. – Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti Gruppo Emiliano Romagnolo

Banca d’Italia, 2019

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