Crisi e complessità, la resilienza come soluzione
Un libro appena pubblicato in Italia fornisce una sintesi efficace di un tema ormai ineludibile
Resilienza, ovvero l’approccio corretto (ed efficace) per affrontare la complessità e la rischiosità del mondo in cui oggi ci si muove. Concetto prima astratto poi declinato in numerose versioni, quello della resilienza rimane comunque qualcosa che deve essere ben compreso per evitare fraintendimenti, illusioni, errori. Da qui l’utilità di “La società resiliente” sintesi appena tradotta e pubblicata in Italia che Markus K. Brunnermeier (economista e Direttore del Princeton’s Bendheim Center oltre che consulente di diverse istituzioni bancarie) ha scritto per offrire ad un pubblico vasto una sorta di sintetico “manuale” sul tema.
La domanda alla quale Brunnermeier cerca di risponde (riuscendovi) è semplice ma implica una risposta complessa. Gli individui, le istituzioni e le nazioni come possono navigare con successo in un’economia dinamica e globalizzata piena di rischi sconosciuti? La risposta sta, appunto, nell’applicazione della resilienza vista come “bussola” che porta a un contratto sociale vantaggioso per tutti: solo in una società resiliente le istituzioni, le famiglie e gli individui possono superare traumi e momenti critici dai quali altrimenti non riuscirebbero a riprendersi.
Il libro di Brunnermeier ha una struttura semplice. Prima di tutto della resilienza viene data una definizione e ne vengono illustrate le diverse forme nella società. Successivamente i principi della resilienza vengono applicati all’ordine globale e quindi ai rapporti geopolitici, al commercio, alla finanza, ai nuovi mercati e ai temi del cambiamento climatico. Infine, l’autore cerca di applicare la resilienza ai possibili sviluppi futuri dei problemi che affrontiamo già oggi: le diseguaglianze, la questione fiscale, le politiche di sviluppo.
Il libro di Brunnermeier non è sempre facile da leggere (anche se certamente è scritto con un grande sforzo per rendersi comprensibile), ma costituisce l’occasione per una sorta di esplorazione non solo delle potenzialità della resilienza ma anche di una serie di problemi che il sistema economico e sociale deve comunque affrontare. Brunnermeier parla chiaro, e non nasconde rischi e difficoltà. “Dobbiamo mantenere la capacità di rialzarci dopo aver subito colpi pesanti. Abbiamo bisogno di ammortizzatori, di ridondanze e di aree protette su cui poter contare”, scrive Brunnermeier nelle sue conclusioni per poi ribadire l’importanza della cooperazione al posto della contrapposizione.
La società resiliente
Markus K. Brunnermeier
il Mulino, 2024


Un libro appena pubblicato in Italia fornisce una sintesi efficace di un tema ormai ineludibile
Resilienza, ovvero l’approccio corretto (ed efficace) per affrontare la complessità e la rischiosità del mondo in cui oggi ci si muove. Concetto prima astratto poi declinato in numerose versioni, quello della resilienza rimane comunque qualcosa che deve essere ben compreso per evitare fraintendimenti, illusioni, errori. Da qui l’utilità di “La società resiliente” sintesi appena tradotta e pubblicata in Italia che Markus K. Brunnermeier (economista e Direttore del Princeton’s Bendheim Center oltre che consulente di diverse istituzioni bancarie) ha scritto per offrire ad un pubblico vasto una sorta di sintetico “manuale” sul tema.
La domanda alla quale Brunnermeier cerca di risponde (riuscendovi) è semplice ma implica una risposta complessa. Gli individui, le istituzioni e le nazioni come possono navigare con successo in un’economia dinamica e globalizzata piena di rischi sconosciuti? La risposta sta, appunto, nell’applicazione della resilienza vista come “bussola” che porta a un contratto sociale vantaggioso per tutti: solo in una società resiliente le istituzioni, le famiglie e gli individui possono superare traumi e momenti critici dai quali altrimenti non riuscirebbero a riprendersi.
Il libro di Brunnermeier ha una struttura semplice. Prima di tutto della resilienza viene data una definizione e ne vengono illustrate le diverse forme nella società. Successivamente i principi della resilienza vengono applicati all’ordine globale e quindi ai rapporti geopolitici, al commercio, alla finanza, ai nuovi mercati e ai temi del cambiamento climatico. Infine, l’autore cerca di applicare la resilienza ai possibili sviluppi futuri dei problemi che affrontiamo già oggi: le diseguaglianze, la questione fiscale, le politiche di sviluppo.
Il libro di Brunnermeier non è sempre facile da leggere (anche se certamente è scritto con un grande sforzo per rendersi comprensibile), ma costituisce l’occasione per una sorta di esplorazione non solo delle potenzialità della resilienza ma anche di una serie di problemi che il sistema economico e sociale deve comunque affrontare. Brunnermeier parla chiaro, e non nasconde rischi e difficoltà. “Dobbiamo mantenere la capacità di rialzarci dopo aver subito colpi pesanti. Abbiamo bisogno di ammortizzatori, di ridondanze e di aree protette su cui poter contare”, scrive Brunnermeier nelle sue conclusioni per poi ribadire l’importanza della cooperazione al posto della contrapposizione.
La società resiliente
Markus K. Brunnermeier
il Mulino, 2024