Cultura della collaborazione come strumento di sviluppo
Una indagine pubblicata da Banca d’Italia dimostra l’efficacia della collaborazione tra sistema della produzione e della ricerca
Collaborare per crescere meglio, trovare nuovi prodotti e nuovi mercati. Condizione che vale anche nelle relazioni tra imprese e mondo della ricerca. E indicatore importante anche di una cultura d’impresa e del produrre più alta e diversa della media.
È importante però comprendere bene relazioni, vincoli e risultati del connubio tra mondo della ricerca e mondo della produzione. E a questo serve, tra le molte, la ricerca condotta da Daniela Bragoli, Flavia Cortelezzi e Massimiliano Rigon e pubblicata nella collana dei “Temi di discussione” di Banca d’Italia.
“Innovazione delle imprese e cooperazione con le università. Nuove evidenze da un’indagine sulle imprese italiane”, ha l’obiettivo di studiare l’effetto della collaborazione con le università sull’innovazione delle imprese italiane, distinguendo tra le innovazioni puramente tecnologiche oppure organizzative e quelle congiunte (sia tecnologiche sia organizzative). Tenendo conto che l’analisi utilizza i dati rilevati nel 2007 e nel 2010 dall’Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind) condotta dalla Banca d’Italia, le indicazioni che ne emergono sono comunque importanti per comprendere come si muovono i rapporti tra produzione e ricerca. Dopo aver sintetizzato la letteratura esistente e analizzato la serie dei dati a disposizione, gli autori arrivano ad una serie di considerazioni finali. Prima di tutto che la cooperazione con le università spinge le imprese ad adottare innovazioni che siano congiuntamente tecnologiche e organizzative, riconosciute in letteratura come le più efficaci se valutate in termini di risultati di mercato. Poi che le imprese che non hanno collaborazioni con le università, invece, tendono a realizzare innovazioni puramente tecnologiche. Tecnologia e organizzazione sono, tuttavia, gli elementi vincenti per innescare un percorso di espansione virtuosa e solida, soprattutto in un momento complesso come questo.
Daniela Bragoli, Flavia Cortelezzi e Massimiliano Rigon
Banca d’Italia, Temi di discussione, febbraio 2023
Una indagine pubblicata da Banca d’Italia dimostra l’efficacia della collaborazione tra sistema della produzione e della ricerca
Collaborare per crescere meglio, trovare nuovi prodotti e nuovi mercati. Condizione che vale anche nelle relazioni tra imprese e mondo della ricerca. E indicatore importante anche di una cultura d’impresa e del produrre più alta e diversa della media.
È importante però comprendere bene relazioni, vincoli e risultati del connubio tra mondo della ricerca e mondo della produzione. E a questo serve, tra le molte, la ricerca condotta da Daniela Bragoli, Flavia Cortelezzi e Massimiliano Rigon e pubblicata nella collana dei “Temi di discussione” di Banca d’Italia.
“Innovazione delle imprese e cooperazione con le università. Nuove evidenze da un’indagine sulle imprese italiane”, ha l’obiettivo di studiare l’effetto della collaborazione con le università sull’innovazione delle imprese italiane, distinguendo tra le innovazioni puramente tecnologiche oppure organizzative e quelle congiunte (sia tecnologiche sia organizzative). Tenendo conto che l’analisi utilizza i dati rilevati nel 2007 e nel 2010 dall’Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind) condotta dalla Banca d’Italia, le indicazioni che ne emergono sono comunque importanti per comprendere come si muovono i rapporti tra produzione e ricerca. Dopo aver sintetizzato la letteratura esistente e analizzato la serie dei dati a disposizione, gli autori arrivano ad una serie di considerazioni finali. Prima di tutto che la cooperazione con le università spinge le imprese ad adottare innovazioni che siano congiuntamente tecnologiche e organizzative, riconosciute in letteratura come le più efficaci se valutate in termini di risultati di mercato. Poi che le imprese che non hanno collaborazioni con le università, invece, tendono a realizzare innovazioni puramente tecnologiche. Tecnologia e organizzazione sono, tuttavia, gli elementi vincenti per innescare un percorso di espansione virtuosa e solida, soprattutto in un momento complesso come questo.
Daniela Bragoli, Flavia Cortelezzi e Massimiliano Rigon
Banca d’Italia, Temi di discussione, febbraio 2023