Cultura della ricerca d’impresa, il caso Italia
Un articolo apparso pochi giorni fa, approfondisce i collegamenti fra Industria 4.0, indagine scientifica e necessità di sviluppo del sistema produttivo
L’impresa cresce quando adotta in maniera avveduta le nuove tecnologie. Non si tratta di acquisire ciecamente tutto ciò che può essere nuovo, ma di scegliere. E per scegliere occorre (ri)cercare. E’ il nodo della ricerca d’impresa che deve essere collegata con l’Accademia, senza però essere da questa bloccata. Tutto, poi, accelera nel momento in cui il paradigma dell’Industria 4.0 entra negli stabilimenti e negli uffici. Organizzazione della produzione e Accademia si ritrovano a dover fare i conti con esigenze nuove e nuovi strumenti per soddisfarle.
Michele Tiraboschi (Professore Ordinario di Diritto del lavoro all’Università di Modena oltre che Coordinatore Scientifico del programma ADAPT), nel suo “Research Work in the Industry 4.0 Era: The Italian Case” appena pubblicato, affronta proprio la situazione che si crea quando Industria 4.0 implica lo sviluppo della ricerca nelle imprese. Un cambio di cultura d’impresa che deve essere compreso fino in fondo, anche nelle sue ricadute giuridiche e contrattuali oltre che di organizzazione della produzione e del lavoro.
Tiraboschi, dopo aver inquadrato il tema generale, mette sotto la lente d’ingrandimento le posizioni lavorative di ricerca all’interno delle imprese (dal punto di vista della collocazione contrattuale, delle possibilità di carriera, delle remunerazioni e dei riconoscimenti), per poi passare a rapportare ciò che accade nelle imprese con l’apparato legislativo presente in Italia (e quindi con gli incentivi economici a disposizione delle aziende per fare ricerca). Ne emerge l’idea che la ricerca in Italia è ancora strettamente associata all’Accademia e che questo potrebbe ostacolare la creazione di ricercatori basati sulla società private e la cooperazione tra il pubblico e il settore privato.
Mancano, quindi, non solo strumenti economici e di legge importanti per far scattare per davvero la ricerca d’impresa, ma forse prima ancora una diffusa cultura d’impresa che riesca a far fare quel salto di qualità che ancora non c’è stato nel sistema produttivo nazionale. Tiraboschi sintetizza efficacemente tutto questo e deve essere letto con attenzione.
Research Work in the Industry 4.0 Era: The Italian Case
Michele Tiraboschi
E-Journal of International and Comparative Labour Studies, Volume 6, No. 2, May-June 2017
Un articolo apparso pochi giorni fa, approfondisce i collegamenti fra Industria 4.0, indagine scientifica e necessità di sviluppo del sistema produttivo
L’impresa cresce quando adotta in maniera avveduta le nuove tecnologie. Non si tratta di acquisire ciecamente tutto ciò che può essere nuovo, ma di scegliere. E per scegliere occorre (ri)cercare. E’ il nodo della ricerca d’impresa che deve essere collegata con l’Accademia, senza però essere da questa bloccata. Tutto, poi, accelera nel momento in cui il paradigma dell’Industria 4.0 entra negli stabilimenti e negli uffici. Organizzazione della produzione e Accademia si ritrovano a dover fare i conti con esigenze nuove e nuovi strumenti per soddisfarle.
Michele Tiraboschi (Professore Ordinario di Diritto del lavoro all’Università di Modena oltre che Coordinatore Scientifico del programma ADAPT), nel suo “Research Work in the Industry 4.0 Era: The Italian Case” appena pubblicato, affronta proprio la situazione che si crea quando Industria 4.0 implica lo sviluppo della ricerca nelle imprese. Un cambio di cultura d’impresa che deve essere compreso fino in fondo, anche nelle sue ricadute giuridiche e contrattuali oltre che di organizzazione della produzione e del lavoro.
Tiraboschi, dopo aver inquadrato il tema generale, mette sotto la lente d’ingrandimento le posizioni lavorative di ricerca all’interno delle imprese (dal punto di vista della collocazione contrattuale, delle possibilità di carriera, delle remunerazioni e dei riconoscimenti), per poi passare a rapportare ciò che accade nelle imprese con l’apparato legislativo presente in Italia (e quindi con gli incentivi economici a disposizione delle aziende per fare ricerca). Ne emerge l’idea che la ricerca in Italia è ancora strettamente associata all’Accademia e che questo potrebbe ostacolare la creazione di ricercatori basati sulla società private e la cooperazione tra il pubblico e il settore privato.
Mancano, quindi, non solo strumenti economici e di legge importanti per far scattare per davvero la ricerca d’impresa, ma forse prima ancora una diffusa cultura d’impresa che riesca a far fare quel salto di qualità che ancora non c’è stato nel sistema produttivo nazionale. Tiraboschi sintetizza efficacemente tutto questo e deve essere letto con attenzione.
Research Work in the Industry 4.0 Era: The Italian Case
Michele Tiraboschi
E-Journal of International and Comparative Labour Studies, Volume 6, No. 2, May-June 2017