Cultura d’impresa e cultura bancaria
Un limpido intervento del Direttore Generale di Banca d’Italia mette a fuoco le relazioni attuali fra sistema del credito e sistema della produzione
Banche e imprese. In mezzo, spesso, un campo di battaglia nel quale emergono anche diverse culture d’impresa. Non necessariamente inconciliabili, ma certamente da comprendere entrambe in vista di una crescita armonica e complessiva del sistema della produzione e del credito.
E’ a questo che serve leggere “Banche, imprese, mercato”, intervento che Salvatore Rossi – Direttore Generale di Banca d’Italia -, ha recentemente letto nell’ambito della XLVIII Giornata del Credito.
Rossi inizia il suo ragionamento dalla situazione internazionale (e in particolare dalla crisi finanziaria che la caratterizza), nella quale si trovano ad agire sia le banche che le imprese di produzione. Successivamente, il Direttore Generale del nostro istituto centrale mette sotto la sua lente di ingrandimento prima il comportamento e le caratteristiche delle aziende di credito, poi struttura, pregi e difetti delle aziende di produzione. E’ un’analisi chiara quella che conduce Rossi, senza infingimenti, senza sconti. Guardando più da vicino all’assetto della produzione, il Direttore Generale scrive per esempio: “La predominanza di imprese molto piccole, che pure in passato sono state un importante elemento di flessibilità produttiva, limita oggi la capacità di innovazione, di internazionalizzazione, di adozione di pratiche manageriali moderne. La quota di imprese che svolgono continuativamente all’interno attività di ricerca e sviluppo è inferiore al 20 per cento tra le piccole, sale al 50 per cento tra le grandi”.
Per Rossi, non si tratta di una situazione irrimediabile. Ma è importante capire concretamente cosa fare. Abbandonando fra l’altro vecchie culture d’impresa per guardare più in là. “È un dibattito fatto mille volte – afferma -. La conclusione oscilla fra l’addossare la responsabilità principalmente agli imprenditori e al loro ritardo culturale e il darla invece ai vincoli esterni, ‘al sistema’ come si usava dire un tempo: il fisco, la burocrazia, l’istruzione, le banche, e così via. Ognuno di noi ha il suo colpevole preferito, ma nessuno può negare che tutti questi fattori siano compresenti. Bisognerà agire su tutti se si vorrà salvare la nostra economia da un destino di progressiva perdita di rilevanza nel mondo delle produzioni”.
E’ allora un appello alla ragionevolezza e alla concretezza quello che fa Rossi. Chiede alle imprese di essere più efficienti e alle banche di essere capaci di “intravedere il potenziale inespresso di molte di queste imprese”. Ma chiede anche di guardare a tutte le possibilità di finanziamento, oltre quelle strettamente bancarie.
L’intervento di Salvatore Rossi ha ancora una volta un grande merito: quello di dire le cose come stanno e di farsi capire.
Salvatore Rossi
Intervento del 4 ottobre 2016
ANSPC – XLVIII Giornata del Credito
Dimensione e organizzazione delle banche nel nuovo contesto regolamentare e tecnologico; riflessi sul sistema produttivo
Roma, 2016
Un limpido intervento del Direttore Generale di Banca d’Italia mette a fuoco le relazioni attuali fra sistema del credito e sistema della produzione
Banche e imprese. In mezzo, spesso, un campo di battaglia nel quale emergono anche diverse culture d’impresa. Non necessariamente inconciliabili, ma certamente da comprendere entrambe in vista di una crescita armonica e complessiva del sistema della produzione e del credito.
E’ a questo che serve leggere “Banche, imprese, mercato”, intervento che Salvatore Rossi – Direttore Generale di Banca d’Italia -, ha recentemente letto nell’ambito della XLVIII Giornata del Credito.
Rossi inizia il suo ragionamento dalla situazione internazionale (e in particolare dalla crisi finanziaria che la caratterizza), nella quale si trovano ad agire sia le banche che le imprese di produzione. Successivamente, il Direttore Generale del nostro istituto centrale mette sotto la sua lente di ingrandimento prima il comportamento e le caratteristiche delle aziende di credito, poi struttura, pregi e difetti delle aziende di produzione. E’ un’analisi chiara quella che conduce Rossi, senza infingimenti, senza sconti. Guardando più da vicino all’assetto della produzione, il Direttore Generale scrive per esempio: “La predominanza di imprese molto piccole, che pure in passato sono state un importante elemento di flessibilità produttiva, limita oggi la capacità di innovazione, di internazionalizzazione, di adozione di pratiche manageriali moderne. La quota di imprese che svolgono continuativamente all’interno attività di ricerca e sviluppo è inferiore al 20 per cento tra le piccole, sale al 50 per cento tra le grandi”.
Per Rossi, non si tratta di una situazione irrimediabile. Ma è importante capire concretamente cosa fare. Abbandonando fra l’altro vecchie culture d’impresa per guardare più in là. “È un dibattito fatto mille volte – afferma -. La conclusione oscilla fra l’addossare la responsabilità principalmente agli imprenditori e al loro ritardo culturale e il darla invece ai vincoli esterni, ‘al sistema’ come si usava dire un tempo: il fisco, la burocrazia, l’istruzione, le banche, e così via. Ognuno di noi ha il suo colpevole preferito, ma nessuno può negare che tutti questi fattori siano compresenti. Bisognerà agire su tutti se si vorrà salvare la nostra economia da un destino di progressiva perdita di rilevanza nel mondo delle produzioni”.
E’ allora un appello alla ragionevolezza e alla concretezza quello che fa Rossi. Chiede alle imprese di essere più efficienti e alle banche di essere capaci di “intravedere il potenziale inespresso di molte di queste imprese”. Ma chiede anche di guardare a tutte le possibilità di finanziamento, oltre quelle strettamente bancarie.
L’intervento di Salvatore Rossi ha ancora una volta un grande merito: quello di dire le cose come stanno e di farsi capire.
Salvatore Rossi
Intervento del 4 ottobre 2016
ANSPC – XLVIII Giornata del Credito
Dimensione e organizzazione delle banche nel nuovo contesto regolamentare e tecnologico; riflessi sul sistema produttivo
Roma, 2016