Cultura d’impresa e cultura del pubblico, affinità necessarie
Un’ampia raccolta di saggi pubblicata da Sapienza e LUISS, delinea nuovi orizzonti di cooperazione
Pubblico e privato. Anche nell’economia e nella produzione di ricchezza (che non necessariamente deve essere sempre e solo materiale). Profitto di bilancio e profitto sociale. E poi ancora particolare visione del mercato e del lavoro. Sono numerose e tutte importanti le relazioni che, negli attuali sistemi sociali, si possono attivare fra area pubblica e area privata. Entrambe espressioni di una cultura del produrre (in senso materiale ma anche immateriale), le due sfere della società interagiscono continuamente, generando effetti che a loro volta sono motivo di interazione. E condizionandosi a vicenda. Ed è per questo che occorre capire meglio natura e aspetti di questo rapporto. Leggere la raccolta di saggi “Dialogo e cooperazione tra società, sistema pubblico ed imprese: politiche pubbliche e strategie di impresa” – scritta a più mani e pubblicata da Università Sapienza e LUISS -, è un buon modo per iniziare ad approfondire questi temi.
Si tratta di una raccolta di saggi che ragionano tutti sui diversi aspetti dei legami fra sistema pubblico e imprese private visti da differenti visuali. La raccolta è articolata in una serie di aree ognuna delle quali indaga sulle relazioni pubblico-privato da un particolare punto di vista: prima in senso generale, poi da quello legislativo, in seguito guardando alla qualità delle politiche pubbliche, poi alle questioni delle autonomie, della programmazione degli interventi, delle relazioni con l’Europa e, infine, dello smart working. Ogni parte della raccolta inizia con una “relazione conclusiva” che ha il compito di sintetizzare i risultati degli studi particolari afferenti ad ogni grande area tematica.
Scrive Mario Bonito (della Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione della Sapienza), in una delle relazioni conclusive della “necessità di una maggiore cooperazione tra pubblico e privato al fine di garantire ordine e competitività. L’assenza di fiducia infatti genera il prevalere dell’uno sull’altro e viceversa, fattore che produce una paralisi e una riduzione della libertà”. E ancora: “Una maggiore fiducia e coesione fra pubblico e privato migliorerebbe la qualità delle politiche pubbliche nel breve periodo, rafforzandone la capacità di formulazione, il coordinamento fra le politiche e le previsioni degli impatti economici, e nel lungo periodo grazie a meccanismi di attuazione, monitoraggio, valutazione e responsabilità”.
Si delinea una sorta di nuova cultura d’impresa unita ad una nuova cultura dell’intervento pubblico: entrambe volte a migliorare il territorio, la produzione, il benessere.
AA.VV.
Scuola per le Politiche Pubbliche, Università Sapienza, LUISS, 2019
Un’ampia raccolta di saggi pubblicata da Sapienza e LUISS, delinea nuovi orizzonti di cooperazione
Pubblico e privato. Anche nell’economia e nella produzione di ricchezza (che non necessariamente deve essere sempre e solo materiale). Profitto di bilancio e profitto sociale. E poi ancora particolare visione del mercato e del lavoro. Sono numerose e tutte importanti le relazioni che, negli attuali sistemi sociali, si possono attivare fra area pubblica e area privata. Entrambe espressioni di una cultura del produrre (in senso materiale ma anche immateriale), le due sfere della società interagiscono continuamente, generando effetti che a loro volta sono motivo di interazione. E condizionandosi a vicenda. Ed è per questo che occorre capire meglio natura e aspetti di questo rapporto. Leggere la raccolta di saggi “Dialogo e cooperazione tra società, sistema pubblico ed imprese: politiche pubbliche e strategie di impresa” – scritta a più mani e pubblicata da Università Sapienza e LUISS -, è un buon modo per iniziare ad approfondire questi temi.
Si tratta di una raccolta di saggi che ragionano tutti sui diversi aspetti dei legami fra sistema pubblico e imprese private visti da differenti visuali. La raccolta è articolata in una serie di aree ognuna delle quali indaga sulle relazioni pubblico-privato da un particolare punto di vista: prima in senso generale, poi da quello legislativo, in seguito guardando alla qualità delle politiche pubbliche, poi alle questioni delle autonomie, della programmazione degli interventi, delle relazioni con l’Europa e, infine, dello smart working. Ogni parte della raccolta inizia con una “relazione conclusiva” che ha il compito di sintetizzare i risultati degli studi particolari afferenti ad ogni grande area tematica.
Scrive Mario Bonito (della Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione della Sapienza), in una delle relazioni conclusive della “necessità di una maggiore cooperazione tra pubblico e privato al fine di garantire ordine e competitività. L’assenza di fiducia infatti genera il prevalere dell’uno sull’altro e viceversa, fattore che produce una paralisi e una riduzione della libertà”. E ancora: “Una maggiore fiducia e coesione fra pubblico e privato migliorerebbe la qualità delle politiche pubbliche nel breve periodo, rafforzandone la capacità di formulazione, il coordinamento fra le politiche e le previsioni degli impatti economici, e nel lungo periodo grazie a meccanismi di attuazione, monitoraggio, valutazione e responsabilità”.
Si delinea una sorta di nuova cultura d’impresa unita ad una nuova cultura dell’intervento pubblico: entrambe volte a migliorare il territorio, la produzione, il benessere.
AA.VV.
Scuola per le Politiche Pubbliche, Università Sapienza, LUISS, 2019