Cultura d’impresa e cultura del territorio
Una ricerca di dottorato esplora i legami fra produzione culturale, politiche locali e sviluppo
Imprese e territorio sono entità da sempre intimamente collegate. Attori di una medesima vicenda. L’azienda nasce e cresce in un ambiente fisico e umano che la condizioni e che a sua volta è condizionato dall’organizzazione della produzione che prende forma e si evolve. E’ un nodo di relazioni e di valori quello che si crea.
“L’organizzazione dello spazio di business tra politica cultura e territorio”, lavoro di Dottorato di ricerca di Francesco Petrucci, si muove proprio nell’ambito di questo nodo senza cercare di scioglierlo ma, anzi, cercando di sondarne i legami più forti. “Uno dei paradigmi di sviluppo emergenti più popolari in tema di politica economica – spiega Petrucci all’inizio del suo lavoro – indica nel territorio, e nelle sue risorse, la scala spaziale di intervento più efficace nel promuovere lo sviluppo industriale e l’innovazione. L’idea che ci sia un forte legame tra sviluppo economico e territorio si basa sulla convinzione che i clusters industriali rappresentino una delle forme organizzative dell’attività economica più efficienti”. Clusters, grappoli di aziende che, appunto, con il territorio si annodano per creare qualcosa di nuovo. Spiega ancora Petrucci: “La concentrazione spaziale dell’attività economica può generare una serie di vantaggi che va sotto il nome di ‘economie di agglomerazione’ le quali conferiscono un vantaggio competitivo unico alle imprese co-localizzate. La presenza di economie di agglomerazione, quindi, può rendere un territorio particolarmente attrattivo e spingere nuove imprese a localizzarsi al suo interno”.
E’ l’effetto domino in positivo quello che si crea. Nasce, ogni volta, una particolare cultura del produrre che pervade gli strati sociali e lavorativi di un’area e da questa è influenzata. Ruolo dell’impresa e ruolo del territorio, tuttavia, non sempre sono così chiari e limpidi. Petrucci allora cerca di capire meglio indagando un particolare tipo d’impresa: quello culturale e creativo. Queste “industrie”, spiega l’autore, si sono “affermate come banco di prova privilegiato per la sperimentazione di nuove politiche in tema di spatial clustering e sviluppo territoriale”. Tanto che “oggi l’industria culturale e creativa è ritenuta un importante motore di sviluppo economico e sociale, perché capace di mobilitare le risorse materiali e immateriali di un territorio, e di stimolare, attraverso il proprio bagaglio creativo ed innovativo, la riconversione degli apparati, delle logiche e delle competenze di quelle aree provenienti da un passato industriale oggi in declino”.
Il lavoro quindi inizia con il fissare i concetti chiave e poi con l’esaminare la ricerca economica sul tema dello spazio, dell’agglomerazione, e della prossimità. Successivamente Petrucci approfondisce i legami fra spazio (territoriale) e impresa per arrivare quindi alle industrie culturali e creative e alla loro collocazione nel territorio. Arrivato alla conclusione dell’indagine, chi legge avrà esplorato da una particolare visuale – quella della cultura d’impresa unita a quella delle imprese culturali -, uno degli aspetti più importanti dell’alchimia fra territorio e aziende che origina lo sviluppo.
L’organizzazione dello spazio di business tra politica cultura e territorio
Francesco Petrucci
Tesi di dottorato in Economia e Management, Università degli Studi di Urbino Carlo
Una ricerca di dottorato esplora i legami fra produzione culturale, politiche locali e sviluppo
Imprese e territorio sono entità da sempre intimamente collegate. Attori di una medesima vicenda. L’azienda nasce e cresce in un ambiente fisico e umano che la condizioni e che a sua volta è condizionato dall’organizzazione della produzione che prende forma e si evolve. E’ un nodo di relazioni e di valori quello che si crea.
“L’organizzazione dello spazio di business tra politica cultura e territorio”, lavoro di Dottorato di ricerca di Francesco Petrucci, si muove proprio nell’ambito di questo nodo senza cercare di scioglierlo ma, anzi, cercando di sondarne i legami più forti. “Uno dei paradigmi di sviluppo emergenti più popolari in tema di politica economica – spiega Petrucci all’inizio del suo lavoro – indica nel territorio, e nelle sue risorse, la scala spaziale di intervento più efficace nel promuovere lo sviluppo industriale e l’innovazione. L’idea che ci sia un forte legame tra sviluppo economico e territorio si basa sulla convinzione che i clusters industriali rappresentino una delle forme organizzative dell’attività economica più efficienti”. Clusters, grappoli di aziende che, appunto, con il territorio si annodano per creare qualcosa di nuovo. Spiega ancora Petrucci: “La concentrazione spaziale dell’attività economica può generare una serie di vantaggi che va sotto il nome di ‘economie di agglomerazione’ le quali conferiscono un vantaggio competitivo unico alle imprese co-localizzate. La presenza di economie di agglomerazione, quindi, può rendere un territorio particolarmente attrattivo e spingere nuove imprese a localizzarsi al suo interno”.
E’ l’effetto domino in positivo quello che si crea. Nasce, ogni volta, una particolare cultura del produrre che pervade gli strati sociali e lavorativi di un’area e da questa è influenzata. Ruolo dell’impresa e ruolo del territorio, tuttavia, non sempre sono così chiari e limpidi. Petrucci allora cerca di capire meglio indagando un particolare tipo d’impresa: quello culturale e creativo. Queste “industrie”, spiega l’autore, si sono “affermate come banco di prova privilegiato per la sperimentazione di nuove politiche in tema di spatial clustering e sviluppo territoriale”. Tanto che “oggi l’industria culturale e creativa è ritenuta un importante motore di sviluppo economico e sociale, perché capace di mobilitare le risorse materiali e immateriali di un territorio, e di stimolare, attraverso il proprio bagaglio creativo ed innovativo, la riconversione degli apparati, delle logiche e delle competenze di quelle aree provenienti da un passato industriale oggi in declino”.
Il lavoro quindi inizia con il fissare i concetti chiave e poi con l’esaminare la ricerca economica sul tema dello spazio, dell’agglomerazione, e della prossimità. Successivamente Petrucci approfondisce i legami fra spazio (territoriale) e impresa per arrivare quindi alle industrie culturali e creative e alla loro collocazione nel territorio. Arrivato alla conclusione dell’indagine, chi legge avrà esplorato da una particolare visuale – quella della cultura d’impresa unita a quella delle imprese culturali -, uno degli aspetti più importanti dell’alchimia fra territorio e aziende che origina lo sviluppo.
L’organizzazione dello spazio di business tra politica cultura e territorio
Francesco Petrucci
Tesi di dottorato in Economia e Management, Università degli Studi di Urbino Carlo