Cultura d’impresa globale
Attraverso l’analisi di come l’IBM è stata raccontata negli anni, un saggio spiega la complessità di cui occorre tenere conto quando si guarda ad un’organizzazione della produzione
Cultura d’impresa come chiave per capire il successo di un’organizzazione della produzione. E per comprendere anche quali siano gli elementi che in qualche modo possano essere trasferiti anche in altre realtà produttive. Tutto non solo e non tanto dal punto di vista teorico, ma soprattutto da quello pratico ed operativo. Partendo dai casi d’azienda più importanti.
E’ quanto ha fatto James W. Cortada (Senior research fellow al Charles Babbage Institute dell’Università del Minnesota) con una ricerca che ha messo in fila e organizzato i numerosissimi studi sulla IBM.
Il principio di partenza del lavoro di Cortada è semplice: IBM è stata oggetto di studi approfonditi da storici, economisti, professori di gestione aziendale e giornalisti, ma solamente guardando globalmente alla cultura d’impresa propria della IBM è possibile coglierne la vera essenza.
La ricerca, apparsa sulla Business History Review della Harvard Business School, esamina quindi i vari saggi sull’azienda, mettendo i contributi in un resoconto approssimativamente cronologico della storia della società, dai suoi primi giorni fino alla sua posizione dominante nei mercati globali dell’informatica. Dopo un’impostazione generale sulla natura stessa della IBM, la ricerca inizia ad esaminare gli inizi della società – quando ancora si chiamava Computing-Tabulating-Recording Corporation (C-T-R) per poi diventare International Business Machines Corporation -, così come sono descritti dalla serie di indagini sulla stessa, passando poi ad approfondire il periodo di attività fino al 1950 e successivamente focalizzando l’attenzione sulla trasformazione dell’azienda (fra il 1940 e il 1960) in Computer Company che gradualmente arriva ad essere la prima società al mondo nel comparto, per poi arrivare (attorno al 1980) ad un periodo di crisi superato con una nuova cultura d’impresa.
Il saggio di Cortada è una bella lettura da fare, che racconta non solo la storia di una delle aziende simbolo delle nuove tecnologie, ma anche di come sia necessario considerare nella cultura di un’impresa elementi variegati che devono comprendere anche i suoi cambiamenti tecnologici e manageriali.
Change and Continuity at IBM: Key Themes in Histories of IBM
James W. Cortada
Business History Review, Harvard Business School, 2018, page 1 of 32
Attraverso l’analisi di come l’IBM è stata raccontata negli anni, un saggio spiega la complessità di cui occorre tenere conto quando si guarda ad un’organizzazione della produzione
Cultura d’impresa come chiave per capire il successo di un’organizzazione della produzione. E per comprendere anche quali siano gli elementi che in qualche modo possano essere trasferiti anche in altre realtà produttive. Tutto non solo e non tanto dal punto di vista teorico, ma soprattutto da quello pratico ed operativo. Partendo dai casi d’azienda più importanti.
E’ quanto ha fatto James W. Cortada (Senior research fellow al Charles Babbage Institute dell’Università del Minnesota) con una ricerca che ha messo in fila e organizzato i numerosissimi studi sulla IBM.
Il principio di partenza del lavoro di Cortada è semplice: IBM è stata oggetto di studi approfonditi da storici, economisti, professori di gestione aziendale e giornalisti, ma solamente guardando globalmente alla cultura d’impresa propria della IBM è possibile coglierne la vera essenza.
La ricerca, apparsa sulla Business History Review della Harvard Business School, esamina quindi i vari saggi sull’azienda, mettendo i contributi in un resoconto approssimativamente cronologico della storia della società, dai suoi primi giorni fino alla sua posizione dominante nei mercati globali dell’informatica. Dopo un’impostazione generale sulla natura stessa della IBM, la ricerca inizia ad esaminare gli inizi della società – quando ancora si chiamava Computing-Tabulating-Recording Corporation (C-T-R) per poi diventare International Business Machines Corporation -, così come sono descritti dalla serie di indagini sulla stessa, passando poi ad approfondire il periodo di attività fino al 1950 e successivamente focalizzando l’attenzione sulla trasformazione dell’azienda (fra il 1940 e il 1960) in Computer Company che gradualmente arriva ad essere la prima società al mondo nel comparto, per poi arrivare (attorno al 1980) ad un periodo di crisi superato con una nuova cultura d’impresa.
Il saggio di Cortada è una bella lettura da fare, che racconta non solo la storia di una delle aziende simbolo delle nuove tecnologie, ma anche di come sia necessario considerare nella cultura di un’impresa elementi variegati che devono comprendere anche i suoi cambiamenti tecnologici e manageriali.
Change and Continuity at IBM: Key Themes in Histories of IBM
James W. Cortada
Business History Review, Harvard Business School, 2018, page 1 of 32