Cultura per esportare
Un articolo appena pubblicato sull’International Business Review mette in luce in legami fra capacità di esplorare i mercati esteri e innovazione aziendale
La cultura di un’impresa orienta le scelte di fondo di questa ma anche le strategie di espansione, i rapporti umani, le prospettive di crescita. Calcoli e programmazione – certo -, ma anche comune sentire costruiscono gli orizzonti aziendali. E tutto dipende non solo dalle condizioni esterne ma anche da quelle interne.
È partendo da questa base di ragionamento che Katerina Makria, Marios Theodosioub e Evangelica Katsikeac hanno scritto “An empirical investigation of the antecedents and performance outcomes of export innovativess” pubblicato qualche settimana fa sull’International Business Review.
L’articolo prende in considerazione una particolare porzione dell’attività d’impresa – quella dell’export -, che probabilmente più di altre appare essere influenzata dalla particolare cultura che permea l’agire d’impresa. Si sceglie di iniziare ad esplorare i mercati esteri quando si ha in azienda una spinta ad innovare. Che non significa necessariamente avere tecnologie nuove, ma essere dotati della voglia di esplorare percorsi diversi per espandere la propria attività. La ricerca quindi indaga il rapporto tra la capacità innovativa presente in un’impresa e il grado di export della stessa. Dopo un inquadramento teorico, gli autori avvalorano le loro tesi con i dati raccolti da 168 esportatori diretti di piccole e medie dimensioni.
Alla base delle esportazioni, è la conclusione del lavoro, ci sono elementi aziendali come: la capacità di decentramento del processo decisionale, l’orientamento al mercato di esportazione del management, lo scambio di informazioni e la loro circolazione all’interno dell’azienda e tra questa e l’esterno, il dinamismo del mercato di esportazione. Ad agire sul grado di apertura di un’impresa nei confronti dell’estero, è quindi un insieme complesso di condizioni. Tecnica e capacità umane si fondono dando origine ad imprese ogni volta diverse e che diversamente l’una dall’altra si rapportano con il mondo. Il lavoro di Makria, Theodosioub e Katsikeac è utile per comprendere qualcosa in più dei meccanismi produttivi e culturali di ogni azienda.
An empirical investigation of the antecedents and performance outcomes of export innovativeness
Katerilna Makria,
Marios Theodosioub,
Evangelia Katsikeac
International Business Review, 10, 2016, 28 December 2016
Un articolo appena pubblicato sull’International Business Review mette in luce in legami fra capacità di esplorare i mercati esteri e innovazione aziendale
La cultura di un’impresa orienta le scelte di fondo di questa ma anche le strategie di espansione, i rapporti umani, le prospettive di crescita. Calcoli e programmazione – certo -, ma anche comune sentire costruiscono gli orizzonti aziendali. E tutto dipende non solo dalle condizioni esterne ma anche da quelle interne.
È partendo da questa base di ragionamento che Katerina Makria, Marios Theodosioub e Evangelica Katsikeac hanno scritto “An empirical investigation of the antecedents and performance outcomes of export innovativess” pubblicato qualche settimana fa sull’International Business Review.
L’articolo prende in considerazione una particolare porzione dell’attività d’impresa – quella dell’export -, che probabilmente più di altre appare essere influenzata dalla particolare cultura che permea l’agire d’impresa. Si sceglie di iniziare ad esplorare i mercati esteri quando si ha in azienda una spinta ad innovare. Che non significa necessariamente avere tecnologie nuove, ma essere dotati della voglia di esplorare percorsi diversi per espandere la propria attività. La ricerca quindi indaga il rapporto tra la capacità innovativa presente in un’impresa e il grado di export della stessa. Dopo un inquadramento teorico, gli autori avvalorano le loro tesi con i dati raccolti da 168 esportatori diretti di piccole e medie dimensioni.
Alla base delle esportazioni, è la conclusione del lavoro, ci sono elementi aziendali come: la capacità di decentramento del processo decisionale, l’orientamento al mercato di esportazione del management, lo scambio di informazioni e la loro circolazione all’interno dell’azienda e tra questa e l’esterno, il dinamismo del mercato di esportazione. Ad agire sul grado di apertura di un’impresa nei confronti dell’estero, è quindi un insieme complesso di condizioni. Tecnica e capacità umane si fondono dando origine ad imprese ogni volta diverse e che diversamente l’una dall’altra si rapportano con il mondo. Il lavoro di Makria, Theodosioub e Katsikeac è utile per comprendere qualcosa in più dei meccanismi produttivi e culturali di ogni azienda.
An empirical investigation of the antecedents and performance outcomes of export innovativeness
Katerilna Makria,
Marios Theodosioub,
Evangelia Katsikeac
International Business Review, 10, 2016, 28 December 2016