Erik Satie, i pneumatici e l’estetica del sottrarre
Viviamo tempi risparmiosi. In stagioni di crisi che ancora si prolungano, bisogna fare più con meno. Ridurre i consumi di energia, materiali, territorio. Non sprecare, insomma. E sperimentare, semmai, nuovi e più sobri equilibri. “La bellezza è sottrazione”, proclama un brillante designer inglese, Benjamin Hubert. Un’idea contemporaneamente antica e nuova. In altri tempi, nella straordinaria evoluzione dell’Europa dal romanticismo al Novecento, proprio questa era stata la regola di grandi artisti pronti a costruire una nuova estetica rivoluzionando pittura e scrittura, di compositori come Anton Webern ed Erik Satie, attento, nelle sue sonate per piano, a una musica che fosse secca, lineare, scritta “a levare”, a eliminare ridondanze. L’eleganza della modernità.
Un secolo dopo, cercando una via d’uscita dalla bulimia dell’opulenza vistosa e del consumismo senza freni (e con scarsa cura degli squilibri e e dei debiti), rieccoci pronti a ribadire il bisogno d’essenziale. Scelta etica, per un mondo più sostenibile. E scelta estetica, in buona sintonia.
Carlotta De Bevilacqua, imprenditrice di punta della bella industria della luce made in italy e famosa nel mondo, insiste: “Togliere è segno di intelligenza. Soprattutto in termini di materia, pesi, ingombri, ore di lavorazione, impegni energetici, scarti” (CasAmica, 6 aprile). Buoni propositi. Ma anche scelte produttive delle migliori imprese, le più colte e responsabili. Non una “decrescita felice” (ideologia snob). Ma la garanzia di un’elegante e funzionale scelta, appunto, dell’essenziale.
Nuove culture del progetto e del prodotto. Un radicale cambio di paradigmi di produzione e di consumo. Anche per i pneumatici di nuova generazione, naturalmente. Meno gomma, minor peso, minore attrito, minore consumo di carburante dell’auto, meno silice minerale costosa e inquinante da sostituire con la silice vegetale degli scarti di riso. Un procedimento molto “green”, sostenibile. Per un pneumatico alla Satie. Musicale.
![](https://d2snyq93qb0udd.cloudfront.net/FondazionePirelli/newFondazione/wp-content/uploads/2019/05/20102105/13660952531434056176.jpg)
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Viviamo tempi risparmiosi. In stagioni di crisi che ancora si prolungano, bisogna fare più con meno. Ridurre i consumi di energia, materiali, territorio. Non sprecare, insomma. E sperimentare, semmai, nuovi e più sobri equilibri. “La bellezza è sottrazione”, proclama un brillante designer inglese, Benjamin Hubert. Un’idea contemporaneamente antica e nuova. In altri tempi, nella straordinaria evoluzione dell’Europa dal romanticismo al Novecento, proprio questa era stata la regola di grandi artisti pronti a costruire una nuova estetica rivoluzionando pittura e scrittura, di compositori come Anton Webern ed Erik Satie, attento, nelle sue sonate per piano, a una musica che fosse secca, lineare, scritta “a levare”, a eliminare ridondanze. L’eleganza della modernità.
Un secolo dopo, cercando una via d’uscita dalla bulimia dell’opulenza vistosa e del consumismo senza freni (e con scarsa cura degli squilibri e e dei debiti), rieccoci pronti a ribadire il bisogno d’essenziale. Scelta etica, per un mondo più sostenibile. E scelta estetica, in buona sintonia.
Carlotta De Bevilacqua, imprenditrice di punta della bella industria della luce made in italy e famosa nel mondo, insiste: “Togliere è segno di intelligenza. Soprattutto in termini di materia, pesi, ingombri, ore di lavorazione, impegni energetici, scarti” (CasAmica, 6 aprile). Buoni propositi. Ma anche scelte produttive delle migliori imprese, le più colte e responsabili. Non una “decrescita felice” (ideologia snob). Ma la garanzia di un’elegante e funzionale scelta, appunto, dell’essenziale.
Nuove culture del progetto e del prodotto. Un radicale cambio di paradigmi di produzione e di consumo. Anche per i pneumatici di nuova generazione, naturalmente. Meno gomma, minor peso, minore attrito, minore consumo di carburante dell’auto, meno silice minerale costosa e inquinante da sostituire con la silice vegetale degli scarti di riso. Un procedimento molto “green”, sostenibile. Per un pneumatico alla Satie. Musicale.