Etica e cultura della IV Rivoluzione industriale
Una saggio di Stefano Zamagni mette a fuoco i limiti e i rischi delle nuove tecnologie
Quarta rivoluzione industriale e buona cultura del produrre, cioè organizzazione della produzione che sia efficace ed efficiente, ma anche consapevole del ruolo dell’uomo in ogni processo produttivo. Il nodo di temi legato all’innovazione che corre e alle imprese che devono starle dietro, è importante e sempre complesso. “L’impatto economico e la sfida etica delle tecnologie convergenti”, saggio di Stefano Zamagni da poco pubblicato nella collana I Quaderni dell’Economia Civile, serve a capire meglio di cosa si sta parlando.
Scrive l’autore all’inizio della ricerca di volersi occupare del senso e del modo con i quali “la IV Rivoluzione Industriale ‘tocca’ la nostra condizione di vita e incide sull’articolazione delle nostre società”. Zamagni quindi spiega: “È ormai generalmente acquisito che quello attuale è un vero e proprio passaggio d’epoca; non dunque una naturale evoluzione o una semplice magnificazione di tendenze già in atto durante la lunga fase della società industriale”. E non solo, perché ciò che si sta vivendo in questo periodo è anche complicato dal fenomeno della globalizzazione.
Tecniche nuove, dunque, rese ancora più nuove dall’essere globali come mai in passato è accaduto. Ma, dice Zamagni, mentre della “natura globale” di quanto sta accadendo molto si è discusso, delle nuove tecnologie “non altrettanto può dirsi”. Detto in altri termini, secondo Zamagni “non sappiamo ancora come le nuove tecnologie e la cultura che le governa modificheranno l’essenza del capitalismo degli anni prossimi”.
E’ un futuro denso d’incognite, quindi, quello che delinea Zamagni che nella ricerca indaga sulle conseguenze della situazione “su tre fronti specifici: quello del lavoro umano, quello della democrazia; quello dell’etica pubblica”.
Fatte queste premesse, l’indagine mette a fuoco prima “Le “res novae” della IV Rivoluzione Industriale” per passare poi ad individuare quale possa essere “Il futuro del lavoro umano nell’età dei robot” e quindi passare ad approfondire le relazioni etiche e sociali di tutto questo (“Il disallineamento tra democrazia e capitalismo nell’era della IV Rivoluzione Industriale” e “Talune implicazioni etiche della IV Rivoluzione Industriale”). Su tutto, forte è l’attenzione al posto trovato dall’uomo nella produzione e di fronte alle nuove tecnologie di relazione.
Lo scrivere di Stefano Zamagni non è facile, ma è certamente denso e importante. Ne emerge un approccio alla produzione che è contemporaneamente etico e tecnico, attento alle leggi dell’economia e a quelle di una cultura d’impresa che è anche cultura civile. Scrive l’autore quasi alla conclusione della sua fatica di ricerca: “Non è capace di futuro la società in cui si dissolve il principio di fraternità; non è cioè capace di progredire quella società in cui esiste solamente il ‘dare per avere’ oppure il ‘dare per dovere’”.
L’impatto economico e la sfida etica delle tecnologie convergenti
Stefano Zamagni
I Quaderni dell’Economia Civile, 5, Aiccon, 2018
Una saggio di Stefano Zamagni mette a fuoco i limiti e i rischi delle nuove tecnologie
Quarta rivoluzione industriale e buona cultura del produrre, cioè organizzazione della produzione che sia efficace ed efficiente, ma anche consapevole del ruolo dell’uomo in ogni processo produttivo. Il nodo di temi legato all’innovazione che corre e alle imprese che devono starle dietro, è importante e sempre complesso. “L’impatto economico e la sfida etica delle tecnologie convergenti”, saggio di Stefano Zamagni da poco pubblicato nella collana I Quaderni dell’Economia Civile, serve a capire meglio di cosa si sta parlando.
Scrive l’autore all’inizio della ricerca di volersi occupare del senso e del modo con i quali “la IV Rivoluzione Industriale ‘tocca’ la nostra condizione di vita e incide sull’articolazione delle nostre società”. Zamagni quindi spiega: “È ormai generalmente acquisito che quello attuale è un vero e proprio passaggio d’epoca; non dunque una naturale evoluzione o una semplice magnificazione di tendenze già in atto durante la lunga fase della società industriale”. E non solo, perché ciò che si sta vivendo in questo periodo è anche complicato dal fenomeno della globalizzazione.
Tecniche nuove, dunque, rese ancora più nuove dall’essere globali come mai in passato è accaduto. Ma, dice Zamagni, mentre della “natura globale” di quanto sta accadendo molto si è discusso, delle nuove tecnologie “non altrettanto può dirsi”. Detto in altri termini, secondo Zamagni “non sappiamo ancora come le nuove tecnologie e la cultura che le governa modificheranno l’essenza del capitalismo degli anni prossimi”.
E’ un futuro denso d’incognite, quindi, quello che delinea Zamagni che nella ricerca indaga sulle conseguenze della situazione “su tre fronti specifici: quello del lavoro umano, quello della democrazia; quello dell’etica pubblica”.
Fatte queste premesse, l’indagine mette a fuoco prima “Le “res novae” della IV Rivoluzione Industriale” per passare poi ad individuare quale possa essere “Il futuro del lavoro umano nell’età dei robot” e quindi passare ad approfondire le relazioni etiche e sociali di tutto questo (“Il disallineamento tra democrazia e capitalismo nell’era della IV Rivoluzione Industriale” e “Talune implicazioni etiche della IV Rivoluzione Industriale”). Su tutto, forte è l’attenzione al posto trovato dall’uomo nella produzione e di fronte alle nuove tecnologie di relazione.
Lo scrivere di Stefano Zamagni non è facile, ma è certamente denso e importante. Ne emerge un approccio alla produzione che è contemporaneamente etico e tecnico, attento alle leggi dell’economia e a quelle di una cultura d’impresa che è anche cultura civile. Scrive l’autore quasi alla conclusione della sua fatica di ricerca: “Non è capace di futuro la società in cui si dissolve il principio di fraternità; non è cioè capace di progredire quella società in cui esiste solamente il ‘dare per avere’ oppure il ‘dare per dovere’”.
L’impatto economico e la sfida etica delle tecnologie convergenti
Stefano Zamagni
I Quaderni dell’Economia Civile, 5, Aiccon, 2018