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Fiducia al tempo dell’incertezza

L’ultimo rapporto del Centro Einaudi delinea la complessità della situazione e la necessità di avere informazioni chiare

In tempi di nebbie e orizzonti foschi, occorrono guide chiare per tentare di non perdersi. Servono a tutti, imprese comprese così come ai singoli. Non per avere tracciata una strada sola, ma per disporre degli strumenti utili per comprendere dove si è e, quindi, capire quale direzione prendere e quale strada percorrere.

E’ questo il significato della lettura de “Il tempo delle incertezze. XXIV Rapporto sull’economia globale e l’Italia”, dato alle stampe da poco dal Centro Einaudi di Torino e curato da Mario Deaglio.

Come di consueto, il Rapporto del Centro Einaudi si propone come punto di partenza per una rilettura critica degli ultimi dodici (densissimi) mesi. Scorrono quindi riletti e analizzati da Deaglio e dai suoi collaboratori, i passaggi principali del 2019 riguardanti l’Europa e l’Italia, gli Stati Uniti di Donald Trump e la Cina di Xi Jinping, il Medio Oriente tornato ad alta tensione, il lavoro, il capitale e i nuovi volti del capitalismo, l’impatto sul clima. L’insieme delle indagini che danno corpo al libro, parte quindi da una analisi della situazione globale (il cui tratto saliente è quello del “disordine”), per passare quindi ad approfondire le vicende degli Usa e dell’Ue e le linee caratteristiche del capitale e del lavoro, e tornare poi a guardare, su queste basi, i rapporti fra continenti finendo quindi per approfondire la situazione italiana e cioè quella di un Paese (il nostro) totalmente immerso nelle vicende internazionali eppure caratterizzato da peculiarità pressoché uniche.

Il libro viene presentato come “un tentativo di fornire occhiali diversi, con lenti differenti da quelle del giorno per giorno, per una lettura e una riflessione di dati e avvenimenti in un mondo di risorse che si restringono e di incertezze che si allargano, per contribuire alla difficile ricerca di nuove soluzioni per nuovi (e vecchi) problemi”. Immagine corretta, questa, del lavoro scritto a più mani, dal quale emerge un’indicazione di fondo che vale per tutto e per tutti: in una situazione nella quale le incertezze pare prevalgano sulle certezze, ciò che conta è non solo la corretta informazione, ma anche la sua circolazione e il grado di fiducia che pervade le singole realtà.

Leggere “Il tempo delle incertezze”, fa bene a tutti (anche se non sempre è cosa facile da fare); fa bene soprattutto a chi vuole avere più coscienza della realtà odierna così come a chi – imprenditore o manager, ma anche uomo delle istituzioni – ha il compito di decidere consapevolmente.

Il tempo delle incertezze. XXIV Rapporto sull’economia globale e l’Italia
Mario Deaglio (a cura di)
Guerini, 2020

L’ultimo rapporto del Centro Einaudi delinea la complessità della situazione e la necessità di avere informazioni chiare

In tempi di nebbie e orizzonti foschi, occorrono guide chiare per tentare di non perdersi. Servono a tutti, imprese comprese così come ai singoli. Non per avere tracciata una strada sola, ma per disporre degli strumenti utili per comprendere dove si è e, quindi, capire quale direzione prendere e quale strada percorrere.

E’ questo il significato della lettura de “Il tempo delle incertezze. XXIV Rapporto sull’economia globale e l’Italia”, dato alle stampe da poco dal Centro Einaudi di Torino e curato da Mario Deaglio.

Come di consueto, il Rapporto del Centro Einaudi si propone come punto di partenza per una rilettura critica degli ultimi dodici (densissimi) mesi. Scorrono quindi riletti e analizzati da Deaglio e dai suoi collaboratori, i passaggi principali del 2019 riguardanti l’Europa e l’Italia, gli Stati Uniti di Donald Trump e la Cina di Xi Jinping, il Medio Oriente tornato ad alta tensione, il lavoro, il capitale e i nuovi volti del capitalismo, l’impatto sul clima. L’insieme delle indagini che danno corpo al libro, parte quindi da una analisi della situazione globale (il cui tratto saliente è quello del “disordine”), per passare quindi ad approfondire le vicende degli Usa e dell’Ue e le linee caratteristiche del capitale e del lavoro, e tornare poi a guardare, su queste basi, i rapporti fra continenti finendo quindi per approfondire la situazione italiana e cioè quella di un Paese (il nostro) totalmente immerso nelle vicende internazionali eppure caratterizzato da peculiarità pressoché uniche.

Il libro viene presentato come “un tentativo di fornire occhiali diversi, con lenti differenti da quelle del giorno per giorno, per una lettura e una riflessione di dati e avvenimenti in un mondo di risorse che si restringono e di incertezze che si allargano, per contribuire alla difficile ricerca di nuove soluzioni per nuovi (e vecchi) problemi”. Immagine corretta, questa, del lavoro scritto a più mani, dal quale emerge un’indicazione di fondo che vale per tutto e per tutti: in una situazione nella quale le incertezze pare prevalgano sulle certezze, ciò che conta è non solo la corretta informazione, ma anche la sua circolazione e il grado di fiducia che pervade le singole realtà.

Leggere “Il tempo delle incertezze”, fa bene a tutti (anche se non sempre è cosa facile da fare); fa bene soprattutto a chi vuole avere più coscienza della realtà odierna così come a chi – imprenditore o manager, ma anche uomo delle istituzioni – ha il compito di decidere consapevolmente.

Il tempo delle incertezze. XXIV Rapporto sull’economia globale e l’Italia
Mario Deaglio (a cura di)
Guerini, 2020

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