Fintech, digitalizzazione e cultura
Una tesi discussa recentemente fornisce gli elementi essenziali per capire l’ultima frontiera della finanza
Digitalizzazione della produzione prima e, poi, della finanza. Portato dell’innovazione, la smaterializzazione di molti processi ha toccato, da tempo, anche il sistema delle banche e degli intermediari finanziari. Cambiando di conseguenza quella cultura del produrre propria dell’industria e delle imprese italiane. Tema da comprendere a fondo. E da seguire nelle sue evoluzioni. A questo contribuisce il lavoro di ricerca (trasformato poi in una tesi discussa presso l’Università Politecnica delle Marche, Dipartimento di Economia “Giorgio Fuà”) di Alessandro Silvestrini. “Fintech: un focus sulla situazione italiana” ha l’obiettivo, sintetizzato dallo stesso autore, “di analizzare ed approfondire sotto vari punti di vista la trasformazione tecnologica che ha investito l’industria finanziaria, un fenomeno tanto dirompente che è stato coniato un termine per descriverlo: Fintech (Financial Technology)”. Tutto partendo da una constatazione: negli ultimi anni la rivoluzione digitale ha profondamente trasformato tutti i settori dell’economia globale, a partire dal commercio e dalle telecomunicazioni fino ad arrivare alla finanza. Ed è questo, appunto, l’ambito di indagine di Silvestrini.
La ricerca si articola in tre passaggi. Prima di tutto, viene messo a fuoco il concetto di Fintech tenendo in considerazione anche gli aspetti normativi dello stesso, poi sono approfondite le innovazioni ai servizi finanziari che sono state rese possibili dal Fintech, infine viene fatto un punto sulla situazione italiana.
“Lo scenario più probabile – scrive Silvestrini nelle sue conclusioni -, sembra essere quello della Fintegration, ovvero un contesto fatto di partnership tra attori tradizionali e aziende innovative, le quali piuttosto che entrare in una spietata concorrenza preferiranno collaborare al fine di apportare benefici all’intero sistema”. Un atteggiamento che comporta anche un cambio culturale tra le relazioni di imprese, ma che non deve far dimenticare una serie di rischi. Se questa è la prospettiva, avverte sempre Silvestrini, le criptovalute da una parte e la situazione di oggettiva arretratezza dell’Italia, appaiono essere i due punti più delicati da tenere sotto controllo.
Il lavoro di ricerca di Alessandro Silvestrini non aggiunge nulla a quanto già conosciuto sul tema Fintech, ma ha il merito di sistemare l’argomento entro uno schema organico e comprensibile.
Fintech: un focus sulla situazione italiana
Alessandro Silvestrini
Tesi, Università Politecnica delle Marche, Dipartimento di Economia “Giorgio Fuà”, 2022
Una tesi discussa recentemente fornisce gli elementi essenziali per capire l’ultima frontiera della finanza
Digitalizzazione della produzione prima e, poi, della finanza. Portato dell’innovazione, la smaterializzazione di molti processi ha toccato, da tempo, anche il sistema delle banche e degli intermediari finanziari. Cambiando di conseguenza quella cultura del produrre propria dell’industria e delle imprese italiane. Tema da comprendere a fondo. E da seguire nelle sue evoluzioni. A questo contribuisce il lavoro di ricerca (trasformato poi in una tesi discussa presso l’Università Politecnica delle Marche, Dipartimento di Economia “Giorgio Fuà”) di Alessandro Silvestrini. “Fintech: un focus sulla situazione italiana” ha l’obiettivo, sintetizzato dallo stesso autore, “di analizzare ed approfondire sotto vari punti di vista la trasformazione tecnologica che ha investito l’industria finanziaria, un fenomeno tanto dirompente che è stato coniato un termine per descriverlo: Fintech (Financial Technology)”. Tutto partendo da una constatazione: negli ultimi anni la rivoluzione digitale ha profondamente trasformato tutti i settori dell’economia globale, a partire dal commercio e dalle telecomunicazioni fino ad arrivare alla finanza. Ed è questo, appunto, l’ambito di indagine di Silvestrini.
La ricerca si articola in tre passaggi. Prima di tutto, viene messo a fuoco il concetto di Fintech tenendo in considerazione anche gli aspetti normativi dello stesso, poi sono approfondite le innovazioni ai servizi finanziari che sono state rese possibili dal Fintech, infine viene fatto un punto sulla situazione italiana.
“Lo scenario più probabile – scrive Silvestrini nelle sue conclusioni -, sembra essere quello della Fintegration, ovvero un contesto fatto di partnership tra attori tradizionali e aziende innovative, le quali piuttosto che entrare in una spietata concorrenza preferiranno collaborare al fine di apportare benefici all’intero sistema”. Un atteggiamento che comporta anche un cambio culturale tra le relazioni di imprese, ma che non deve far dimenticare una serie di rischi. Se questa è la prospettiva, avverte sempre Silvestrini, le criptovalute da una parte e la situazione di oggettiva arretratezza dell’Italia, appaiono essere i due punti più delicati da tenere sotto controllo.
Il lavoro di ricerca di Alessandro Silvestrini non aggiunge nulla a quanto già conosciuto sul tema Fintech, ma ha il merito di sistemare l’argomento entro uno schema organico e comprensibile.
Fintech: un focus sulla situazione italiana
Alessandro Silvestrini
Tesi, Università Politecnica delle Marche, Dipartimento di Economia “Giorgio Fuà”, 2022