Il futuro oggi
La generazione dei Millennials affrontata dal punto di vista delle organizzazione della produzione alle prese con un cambiamento culturale importante
Adeguarsi al cambiamento. E magari anticiparlo. Chi governa un’impresa lo sa, la capacità di anticipare il mercato, seguire velocemente il mutamento dell’ambiente esterno, essere in sintonia con questo, sono alcuni dei principi di base di per il successo di ogni organizzazione della produzione. Tutto questo vale anche per i cosiddetti Millennials. Loro, stando ad alcuni previsioni, entro il 2020 costituiranno oltre un terzo dei lavoratori a livello globale. E’ quindi a loro che le imprese devono dedicare più di un’attenzione.
A questo serve leggere il libro curato da Giulio Beronia (Managing Director di HRC Millennials e con una lunga esperienza nello studio e nell’orientamento professionale dei giovani), che si basa sulla considerazione che per ogni azienda verrà molto presto il momento di definire strategie efficaci per costruire relazioni più responsabili con le giovani risorse e valorizzare le loro caratteristiche. Doppio fronte quindi: quello rivolto al mercato e quello rivolto all’interno dell’organizzazione d’impresa.
Guardando più da vicino all’organizzazione aziendale, ragiona quindi Beronia, occorre individuare nell’ambito dell’organizzazione del personale la figura del Millennials friendly cioè di chi è capace di essere affine a questa generazione di giovani in modo tale da comprenderli, valorizzarli e attrarli. Cosa non facile, che il libro di Beronia cerca di affrontare partendo dal tentativo di identificare gli stessi componenti dei Millennials per poi passare all’esame dei diversi strumenti a disposizione per comprenderli e diventarne affini. Nel libro, quindi, vengono presi in considerazione gli aspetti-chiave legati alla definizione delle strategie future di gestione del cambiamento culturale e del rapporto con i giovani. Tutto con particolari approfondimenti su temi come la gestione dei talenti, l’innovazione digitale, il divario tecnologico, i ruoli all’interno delle imprese, la capacità di accoglienza e così via. E’ un cambiamento culturale quello che occorre di fronte ai a questa generazione.
Molti gli esempi d’impresa che con i Millennials hanno già avuto a che fare (magari attraverso i programmi di alternanza-scuola lavoro), come Banca Widiba, Cassa di risparmio di Cento, Fabbricadigitale, FS Italiane, Lindt & Sprüngli, RDS Radio Dimensione Suono, Gruppo BNP Paribas Italia, Italo ‒ NTV, Vodafone Italia. Il libro è scritto a più mani ma ha un filo rosso che lega tutti gli interventi: l’approccio curioso e positivo ad una generazione di ragazze e ragazzi e poi di adulti che occorre apprezzare e quindi conoscere bene.
Bella la frase di Italo Calvino all’inizio del libro che dà il senso dell’attenzione che occorre porre a questa generazione: “Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane”.
Millennials Effect. HR & Nuove Generazioni
Giulio Beronia (a cura di)
Franco Angeli, 2018
La generazione dei Millennials affrontata dal punto di vista delle organizzazione della produzione alle prese con un cambiamento culturale importante
Adeguarsi al cambiamento. E magari anticiparlo. Chi governa un’impresa lo sa, la capacità di anticipare il mercato, seguire velocemente il mutamento dell’ambiente esterno, essere in sintonia con questo, sono alcuni dei principi di base di per il successo di ogni organizzazione della produzione. Tutto questo vale anche per i cosiddetti Millennials. Loro, stando ad alcuni previsioni, entro il 2020 costituiranno oltre un terzo dei lavoratori a livello globale. E’ quindi a loro che le imprese devono dedicare più di un’attenzione.
A questo serve leggere il libro curato da Giulio Beronia (Managing Director di HRC Millennials e con una lunga esperienza nello studio e nell’orientamento professionale dei giovani), che si basa sulla considerazione che per ogni azienda verrà molto presto il momento di definire strategie efficaci per costruire relazioni più responsabili con le giovani risorse e valorizzare le loro caratteristiche. Doppio fronte quindi: quello rivolto al mercato e quello rivolto all’interno dell’organizzazione d’impresa.
Guardando più da vicino all’organizzazione aziendale, ragiona quindi Beronia, occorre individuare nell’ambito dell’organizzazione del personale la figura del Millennials friendly cioè di chi è capace di essere affine a questa generazione di giovani in modo tale da comprenderli, valorizzarli e attrarli. Cosa non facile, che il libro di Beronia cerca di affrontare partendo dal tentativo di identificare gli stessi componenti dei Millennials per poi passare all’esame dei diversi strumenti a disposizione per comprenderli e diventarne affini. Nel libro, quindi, vengono presi in considerazione gli aspetti-chiave legati alla definizione delle strategie future di gestione del cambiamento culturale e del rapporto con i giovani. Tutto con particolari approfondimenti su temi come la gestione dei talenti, l’innovazione digitale, il divario tecnologico, i ruoli all’interno delle imprese, la capacità di accoglienza e così via. E’ un cambiamento culturale quello che occorre di fronte ai a questa generazione.
Molti gli esempi d’impresa che con i Millennials hanno già avuto a che fare (magari attraverso i programmi di alternanza-scuola lavoro), come Banca Widiba, Cassa di risparmio di Cento, Fabbricadigitale, FS Italiane, Lindt & Sprüngli, RDS Radio Dimensione Suono, Gruppo BNP Paribas Italia, Italo ‒ NTV, Vodafone Italia. Il libro è scritto a più mani ma ha un filo rosso che lega tutti gli interventi: l’approccio curioso e positivo ad una generazione di ragazze e ragazzi e poi di adulti che occorre apprezzare e quindi conoscere bene.
Bella la frase di Italo Calvino all’inizio del libro che dà il senso dell’attenzione che occorre porre a questa generazione: “Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane”.
Millennials Effect. HR & Nuove Generazioni
Giulio Beronia (a cura di)
Franco Angeli, 2018