Imprenditori senza cultura?
La cultura imprenditoriale è fatta da qualcosa di impalpabile e imprescindibile, ma anche da elementi ben definibili, spesso misurabili, conoscenze e informazioni senza le quali l’essere imprenditore esiste ancora ma, in qualche modo, ne risulta mortificato. Capire gli uni e gli altri aspetti è importante ma complesso. Ci è riuscito Oscar Bernardi – imprenditore anch’esso -, che ha scritto “Cultura d’impresa, leadership e management nella micro e piccola impresa”, un bel libro sulla base della sua pluriennale attività di consulenza a contatto con le micro e piccole imprese. Proprio in queste – asse portante, come si dice spesso, dell’economia nazionale -, Bernardi ha molte volte riscontrato una carenza di preparazione scolastica e manageriale da parte degli imprenditori a capo delle diverse realtà. Con tutto il rispetto che si deve a uomini e donne che hanno creato imprese spesso in condizioni difficili, l’autore ha condotto una vera ricerca sul campo con la somministrazione di 9mila questionari. Dai risultati dell’indagine, emergono il livello di preparazione media dell’imprenditore, spesso carente, e i vari stili di leadership esercitati in azienda, con un focus su un momento particolarmente delicato della vita dell’impresa quale il passaggio generazionale e con un’analisi delle tensioni e dei problemi che inevitabilmente questo evento porta con sé.
L’imprenditore delineato da tutto questo, corrisponde alla figura di un uomo che fa da sé, che segue l’intuito piuttosto che la scienza, che non calcola ma “sente”. Spesso, la programmazione e la pianificazione non sono il pane quotidiano di queste persone che, rileva l’autore, fanno fatica a conciliare la loro vita lavorativa con i metodi razionali di gestione d’impresa.
Eppure, occorre dirlo, sono proprio queste imprese che, spesso, vengono assunte come portabandiera del saper fare nazionale. Ma, di fronte alle difficoltà della moderna economia, è pur vero che lo spazio per gli imprenditori che “intuiscono e basta” è sempre più limitato.
Secondo Bernardi c’è la necessità di fare qualcosa che prima di tutto si concretizza in un percorso di avvicinamento fra scuola e azienda “in modo – si legge nel volume -, da portare all’imprenditore le informazioni che spesso gli mancano per conoscere una realtà concorrenziale internazionale, che rischia di lasciare indietro e per sempre le nostre piccole imprese”. Ma, più in generale, Bernardi invita a riflettere su un nuovo “progetto d’impresa e di imprenditore” che deve nascere dall’eredità migliore del passato ma anche da una forte iniezione di conoscenze, cultura e informazioni che riescano a creare nelle aziende “laboratori culturali” che le mettano in grado di produrre beni e servizi innovativi e di colloquiare con efficacia con l’ambiente circostante.
Cultura d’impresa, leadership e management nella micro e piccola impresa
Oscar Bernardi
CreateSpace Independent Publishing Platform, 2014
La cultura imprenditoriale è fatta da qualcosa di impalpabile e imprescindibile, ma anche da elementi ben definibili, spesso misurabili, conoscenze e informazioni senza le quali l’essere imprenditore esiste ancora ma, in qualche modo, ne risulta mortificato. Capire gli uni e gli altri aspetti è importante ma complesso. Ci è riuscito Oscar Bernardi – imprenditore anch’esso -, che ha scritto “Cultura d’impresa, leadership e management nella micro e piccola impresa”, un bel libro sulla base della sua pluriennale attività di consulenza a contatto con le micro e piccole imprese. Proprio in queste – asse portante, come si dice spesso, dell’economia nazionale -, Bernardi ha molte volte riscontrato una carenza di preparazione scolastica e manageriale da parte degli imprenditori a capo delle diverse realtà. Con tutto il rispetto che si deve a uomini e donne che hanno creato imprese spesso in condizioni difficili, l’autore ha condotto una vera ricerca sul campo con la somministrazione di 9mila questionari. Dai risultati dell’indagine, emergono il livello di preparazione media dell’imprenditore, spesso carente, e i vari stili di leadership esercitati in azienda, con un focus su un momento particolarmente delicato della vita dell’impresa quale il passaggio generazionale e con un’analisi delle tensioni e dei problemi che inevitabilmente questo evento porta con sé.
L’imprenditore delineato da tutto questo, corrisponde alla figura di un uomo che fa da sé, che segue l’intuito piuttosto che la scienza, che non calcola ma “sente”. Spesso, la programmazione e la pianificazione non sono il pane quotidiano di queste persone che, rileva l’autore, fanno fatica a conciliare la loro vita lavorativa con i metodi razionali di gestione d’impresa.
Eppure, occorre dirlo, sono proprio queste imprese che, spesso, vengono assunte come portabandiera del saper fare nazionale. Ma, di fronte alle difficoltà della moderna economia, è pur vero che lo spazio per gli imprenditori che “intuiscono e basta” è sempre più limitato.
Secondo Bernardi c’è la necessità di fare qualcosa che prima di tutto si concretizza in un percorso di avvicinamento fra scuola e azienda “in modo – si legge nel volume -, da portare all’imprenditore le informazioni che spesso gli mancano per conoscere una realtà concorrenziale internazionale, che rischia di lasciare indietro e per sempre le nostre piccole imprese”. Ma, più in generale, Bernardi invita a riflettere su un nuovo “progetto d’impresa e di imprenditore” che deve nascere dall’eredità migliore del passato ma anche da una forte iniezione di conoscenze, cultura e informazioni che riescano a creare nelle aziende “laboratori culturali” che le mettano in grado di produrre beni e servizi innovativi e di colloquiare con efficacia con l’ambiente circostante.
Cultura d’impresa, leadership e management nella micro e piccola impresa
Oscar Bernardi
CreateSpace Independent Publishing Platform, 2014