Imprese di fronte alle crisi
Una ricerca di Banca d’Italia analizza le reazioni delle aziende di fronte alle recessioni sulla base della loro età e dimensione
L’impresa produce e crea occupazione. Occorre però comprendere a fondo le modalità della crescita e della creazione di lavoro, per individuare possibili ulteriori percorsi di sviluppo. Questione di tecnica organizzativa e gestionale, ma anche di cultura d’impresa, di approccio alla produzione che può cambiare a seconda della tipologia d’azienda con la quale si ha a che fare.
Leggere “Net employment growth by firm size and age in Italy” di Francesco Manaresi (ricercatore in Banca d’Italia), è utile per affrontare il tema della crescita aziendale correlata alla creazione di occupazione da un punto di vista analitico.
Il lavoro – apparso recentemente nei quaderni di Questioni di economia e finanza della Banca centrale italiana -, studia come la crescita dell’occupazione possa cambiare tra imprese di diversa età e dimensione. La ricerca è condotta su tutte le imprese private italiane con almeno un dipendente (nel periodo che va dal 1991 al 2009 e su dati Inps), e mostra che la dimensione delle imprese non è una determinante rilevante della crescita delle aziende, una volta che si controlla questo parametro correlandolo all’età delle stesse.
Il nocciolo dell’argomentazione di Manaresi, è che le imprese nei primi 3 anni di vita mostrano tassi di crescita più elevati e tassi di uscita leggermente superiori rispetto alle imprese più vecchie. Ma anche che, di fronte alla crisi, le imprese più vecchie riducono maggiormente la loro crescita occupazionale. L’impatto delle recessioni sulle imprese più giovani, invece, è parzialmente limitato da una loro maggiore selezione alla nascita. A parità di età, poi, la dimensione non è significativamente correlata con l’andamento occupazionale durante le recessioni.
L’elaborazione dei dati Inps da parte di Banca d’Italia, fornisce così una “prova quantitativa” del significato diverso che per le imprese può avere l’impatto delle crisi. Un significato che dipende dalle strutture aziendali e dalla loro storia, ma dietro la quale soggiace una differente impostazione culturale della produzione.
Net employment growth by firm size and age in Italy
Francesco Manaresi
Questioni di economia e finanza Banca d’Italia, n. 298, 2015
Una ricerca di Banca d’Italia analizza le reazioni delle aziende di fronte alle recessioni sulla base della loro età e dimensione
L’impresa produce e crea occupazione. Occorre però comprendere a fondo le modalità della crescita e della creazione di lavoro, per individuare possibili ulteriori percorsi di sviluppo. Questione di tecnica organizzativa e gestionale, ma anche di cultura d’impresa, di approccio alla produzione che può cambiare a seconda della tipologia d’azienda con la quale si ha a che fare.
Leggere “Net employment growth by firm size and age in Italy” di Francesco Manaresi (ricercatore in Banca d’Italia), è utile per affrontare il tema della crescita aziendale correlata alla creazione di occupazione da un punto di vista analitico.
Il lavoro – apparso recentemente nei quaderni di Questioni di economia e finanza della Banca centrale italiana -, studia come la crescita dell’occupazione possa cambiare tra imprese di diversa età e dimensione. La ricerca è condotta su tutte le imprese private italiane con almeno un dipendente (nel periodo che va dal 1991 al 2009 e su dati Inps), e mostra che la dimensione delle imprese non è una determinante rilevante della crescita delle aziende, una volta che si controlla questo parametro correlandolo all’età delle stesse.
Il nocciolo dell’argomentazione di Manaresi, è che le imprese nei primi 3 anni di vita mostrano tassi di crescita più elevati e tassi di uscita leggermente superiori rispetto alle imprese più vecchie. Ma anche che, di fronte alla crisi, le imprese più vecchie riducono maggiormente la loro crescita occupazionale. L’impatto delle recessioni sulle imprese più giovani, invece, è parzialmente limitato da una loro maggiore selezione alla nascita. A parità di età, poi, la dimensione non è significativamente correlata con l’andamento occupazionale durante le recessioni.
L’elaborazione dei dati Inps da parte di Banca d’Italia, fornisce così una “prova quantitativa” del significato diverso che per le imprese può avere l’impatto delle crisi. Un significato che dipende dalle strutture aziendali e dalla loro storia, ma dietro la quale soggiace una differente impostazione culturale della produzione.
Net employment growth by firm size and age in Italy
Francesco Manaresi
Questioni di economia e finanza Banca d’Italia, n. 298, 2015