Imprese eccezionali
Ogni cultura d’impresa ha una sua storia. Ed è importante conoscerla, questa storia, per capire l’impresa nel momento attuale. Lo stesso ė anche per i territori e le imprese che in essi sono nate e sono cresciute. Vale, anche in questo caso, l’indicazione che il presente si conosce meglio se si sa anche dal passato che lo ha originato. Senza nostalgie per i tempi che furono, ma con la consapevolezza che dall’esperienza di prima si costruisce meglio il futuro.
Per tutto questo serve ed è bello leggere “Fare impresa nel Nord Est. Dal decollo alla grande crisi” scritto da Giorgio Brunetti è appena pubblicato.
Brunetti è adesso Professore emerito di Strategia e politica aziendale all’Università Bocconi di Milano, ma le aziende le conosce non solo dal punto di vista teorico: per anni è stato in numerosi consigli di amministrazione di alcuni dei più bei nomi dell’industria nazionale. E non solo, perché da giovane ricercatore, Brunetti ha avuto modo di percorrere in lungo e in largo l’Italia industriale, soprattutto del Nord Est. Ed è proprio la storia di questa parte del Paese che Brunetti racconta in poco più di 150 pagine che si leggono con facilità e piacere. Perché, occorre dirlo, Brunetti scrive da profondo conoscitore di una realtà che ha visto lungo decenni nel suo dipanarsi, crescere e continuare nonostante i colpi della crisi.
Dal racconto, emergono quindi tutti i caratteri – positivi e negativi – di questa parte dell’industria nazionale, fatta non di grandi aziende come quelle metalmeccaniche del Nord Ovest oppure di Milano, ma di medio piccole realtà produttive conosciutissime in alcuni casi, meno in altri, che però hanno davvero creato un modello di produzione e sociale che ha fatto scuola e che, bene o male, ancora oggi esiste e può insegnare molto.
Scorrono, quindi, sotto la penna di Brunetti le vicende di grandi nomi come Zanussi, Zoppas, Marzotto, Benetton, Del Vecchio, uniti da vicende parallele che spesso si incontrano, collegati dalla ripresa del dopoguerra, dal miracolo economico seguente, dagli anni di crisi, dall’entrata in scena dell’Europa, dell’euro, della crisi globale.
Di ogni passaggio, Brunetti, racconta la vicenda, gli aspetti economici, quelli sociali; delinea l’evolversi di una cultura della produzione e della manifattura che è arrivata fino ad oggi. Testo anche di indicazione politico-economica, la fatica di Brunetti si conclude con alcune indicazioni per una politica industriale che non butti via ciò che di buono c’è del passato, ma che riesca a trovare nuove leve per un futuro migliore.
Brunetti non scrive da accademico – quale d’altra parte è -, ma quasi da reporter che descrive vicende accadute prospettando però quelle che potrebbero ancora accadere. Anche per questo è da leggere.
Fare impresa nel Nord Est. Dal decollo alla grande crisi
Giorgio Brunetti
Bollati Boringhieri, 2015
Ogni cultura d’impresa ha una sua storia. Ed è importante conoscerla, questa storia, per capire l’impresa nel momento attuale. Lo stesso ė anche per i territori e le imprese che in essi sono nate e sono cresciute. Vale, anche in questo caso, l’indicazione che il presente si conosce meglio se si sa anche dal passato che lo ha originato. Senza nostalgie per i tempi che furono, ma con la consapevolezza che dall’esperienza di prima si costruisce meglio il futuro.
Per tutto questo serve ed è bello leggere “Fare impresa nel Nord Est. Dal decollo alla grande crisi” scritto da Giorgio Brunetti è appena pubblicato.
Brunetti è adesso Professore emerito di Strategia e politica aziendale all’Università Bocconi di Milano, ma le aziende le conosce non solo dal punto di vista teorico: per anni è stato in numerosi consigli di amministrazione di alcuni dei più bei nomi dell’industria nazionale. E non solo, perché da giovane ricercatore, Brunetti ha avuto modo di percorrere in lungo e in largo l’Italia industriale, soprattutto del Nord Est. Ed è proprio la storia di questa parte del Paese che Brunetti racconta in poco più di 150 pagine che si leggono con facilità e piacere. Perché, occorre dirlo, Brunetti scrive da profondo conoscitore di una realtà che ha visto lungo decenni nel suo dipanarsi, crescere e continuare nonostante i colpi della crisi.
Dal racconto, emergono quindi tutti i caratteri – positivi e negativi – di questa parte dell’industria nazionale, fatta non di grandi aziende come quelle metalmeccaniche del Nord Ovest oppure di Milano, ma di medio piccole realtà produttive conosciutissime in alcuni casi, meno in altri, che però hanno davvero creato un modello di produzione e sociale che ha fatto scuola e che, bene o male, ancora oggi esiste e può insegnare molto.
Scorrono, quindi, sotto la penna di Brunetti le vicende di grandi nomi come Zanussi, Zoppas, Marzotto, Benetton, Del Vecchio, uniti da vicende parallele che spesso si incontrano, collegati dalla ripresa del dopoguerra, dal miracolo economico seguente, dagli anni di crisi, dall’entrata in scena dell’Europa, dell’euro, della crisi globale.
Di ogni passaggio, Brunetti, racconta la vicenda, gli aspetti economici, quelli sociali; delinea l’evolversi di una cultura della produzione e della manifattura che è arrivata fino ad oggi. Testo anche di indicazione politico-economica, la fatica di Brunetti si conclude con alcune indicazioni per una politica industriale che non butti via ciò che di buono c’è del passato, ma che riesca a trovare nuove leve per un futuro migliore.
Brunetti non scrive da accademico – quale d’altra parte è -, ma quasi da reporter che descrive vicende accadute prospettando però quelle che potrebbero ancora accadere. Anche per questo è da leggere.
Fare impresa nel Nord Est. Dal decollo alla grande crisi
Giorgio Brunetti
Bollati Boringhieri, 2015