Imprese familiari a confronto
Le imprese familiari esistono ancora ed è possibile prevedere che esisteranno ancora per molto tempo. Ma come sono nate queste aziende e, soprattutto, come si stanno sviluppando oggi, alle prese con sommovimenti economici e sociali imprevedibili fino a pochi anni fa? Il tema è importante per molti aspetti. Non ultimo il fatto che proprio in Italia sono presenti alcune delle più importanti e rappresentative imprese familiari esistenti oggi. Capire di più di queste particolari entità economiche, significa quindi comprendere meglio anche quale percorso molte delle nostre industrie hanno compiuto negli ultimi decenni. E, in fin dei conti, aiuta a capire alcuni dei motivi della attuale nostra condizione economica. Se, poi, un’indagine di questo genere è condotta comparando l’Italia ad altri Paesi, il tutto è ancora più interessante.
E’ quanto hanno fatto Andrea Colli e Mats Larsson – della Università Bocconi di Milano il primo, e della Uppsala University il secondo -, nel loro “Family business and business history: An example of comparative research” uno studio appena uscito su Business History che ha due obiettivi: usare efficacemente il metodo dell’analisi economica comparata e arrivare ad identificare, in questo modo, come si sono evolute le imprese familiari in Italia e in Svezia. E ciò che più conta è il risultato al quale i due studiosi arrivano e che è efficacemente spiegato dalla loro stessa penna.
“Un confronto tra le imprese familiari in Italia e in Svezia, mostra che lo sviluppo del business di famiglia in questi due paesi ha ampie analogie nei primi decenni del ventesimo secolo. Tuttavia, dopo la seconda guerra mondiale i due paesi sono diventati più diversificati in termini di struttura industriale. Mentre le imprese familiari svedesi sono diventate una parte importante della grande impresa nazionale, le aziende familiari italiane si sono sviluppate in organizzazioni più piccole e più flessibili”. Ma non basta, perché i due continuano spiegando come in Svezia sempre le imprese familiari siano arrivate a coprire ruoli importanti in settori ad alta intensità tecnologica; mentre in Italia “anche se presenti tra i più grandi gruppi del Paese”, le stesse tipologie d’impresa sono in gran parte in settori diversi da quelli ad alta tecnologia e mostrano un grado di sofisticazione organizzativa inferiore alle loro omologhe svedesi.
Questione di cultura d’impresa? Oppure di contesto sociale e istituzionale? Difficile dirlo a colpo sicuro. Certo è che la fatica di Colli e Larsson aiuta a capire molto di quanto è successo è sta ancora accadendo.
Family business and business history: An example of comparative research
Andrea Colli, Mats Larsson
Business History – Taylor and Francis, 23 settembre 2013
Le imprese familiari esistono ancora ed è possibile prevedere che esisteranno ancora per molto tempo. Ma come sono nate queste aziende e, soprattutto, come si stanno sviluppando oggi, alle prese con sommovimenti economici e sociali imprevedibili fino a pochi anni fa? Il tema è importante per molti aspetti. Non ultimo il fatto che proprio in Italia sono presenti alcune delle più importanti e rappresentative imprese familiari esistenti oggi. Capire di più di queste particolari entità economiche, significa quindi comprendere meglio anche quale percorso molte delle nostre industrie hanno compiuto negli ultimi decenni. E, in fin dei conti, aiuta a capire alcuni dei motivi della attuale nostra condizione economica. Se, poi, un’indagine di questo genere è condotta comparando l’Italia ad altri Paesi, il tutto è ancora più interessante.
E’ quanto hanno fatto Andrea Colli e Mats Larsson – della Università Bocconi di Milano il primo, e della Uppsala University il secondo -, nel loro “Family business and business history: An example of comparative research” uno studio appena uscito su Business History che ha due obiettivi: usare efficacemente il metodo dell’analisi economica comparata e arrivare ad identificare, in questo modo, come si sono evolute le imprese familiari in Italia e in Svezia. E ciò che più conta è il risultato al quale i due studiosi arrivano e che è efficacemente spiegato dalla loro stessa penna.
“Un confronto tra le imprese familiari in Italia e in Svezia, mostra che lo sviluppo del business di famiglia in questi due paesi ha ampie analogie nei primi decenni del ventesimo secolo. Tuttavia, dopo la seconda guerra mondiale i due paesi sono diventati più diversificati in termini di struttura industriale. Mentre le imprese familiari svedesi sono diventate una parte importante della grande impresa nazionale, le aziende familiari italiane si sono sviluppate in organizzazioni più piccole e più flessibili”. Ma non basta, perché i due continuano spiegando come in Svezia sempre le imprese familiari siano arrivate a coprire ruoli importanti in settori ad alta intensità tecnologica; mentre in Italia “anche se presenti tra i più grandi gruppi del Paese”, le stesse tipologie d’impresa sono in gran parte in settori diversi da quelli ad alta tecnologia e mostrano un grado di sofisticazione organizzativa inferiore alle loro omologhe svedesi.
Questione di cultura d’impresa? Oppure di contesto sociale e istituzionale? Difficile dirlo a colpo sicuro. Certo è che la fatica di Colli e Larsson aiuta a capire molto di quanto è successo è sta ancora accadendo.
Family business and business history: An example of comparative research
Andrea Colli, Mats Larsson
Business History – Taylor and Francis, 23 settembre 2013