Imprese geopolitiche
L’impresa fa geopolitica e questa condiziona l’impresa. Ieri come oggi, e domani ancora di più. Perché è un dato di fatto: in tempi di reti sempre più strette, di gangli economici e sociali sempre più interconnessi, produrre e fare impresa comporta un coinvolgimento costante nelle dinamiche mondiali. Per tutte le aziende, anche quelle che si pensano piccole. Cambia, di conseguenza, anche l’apparato culturale con il quale l’impresa deve guardare oltre i suoi cancelli.
A ragionare sui legami fra geopolitica, imprese e società ci ha provato Jean-Marc de Leersnyder, professore di marketing internazionale alla HEC (l’Ecole des Hautes Etudes Commerciales) di Parigi nel suo “Cultura d’impresa e geopolitica”, un articolo che in poche pagine riesce a descrivere con efficacia gli intensi intrecci che legavano e legano l’attività produttiva ai grandi movimenti politici, le imprese agli Stati, le scelte degli imprenditori a quelle della società internazionale.
“La geopolitica – scrive de Leersnyder -, rappresenterebbe il campo privilegiato per gli attori pubblici (gli Stati, le organizzazioni governative, le organizzazioni internazionali) o per gli attori rappresentativi del settore non-profit (le organizzazioni non governative). Le imprese, in tal modo, non avrebbero altro da fare che subire le conseguenze della situazione geopolitica senza poter reagire o avere influenza su tale situazione. Ora, l’impresa è diventata uno dei maggiori autori della geopolitica in quanto mantiene, rispetto alle problematiche mondiali, una propria razionalità; così il risultato dei giochi degli attori, e cioè le imprese, non manca certo di avere degli effetti e una notevole influenza sulla situazione geopolitica”.
La realtà, ben focalizzata da de Leersnyder, è quella di una sorta di affiancamento fra la geopolitica degli Stati, e la “diplomazia delle imprese”. Con tutti i rischi e le opportunità del caso.
“Non c’è – spiega ancora de Leersnyder -, che un unico ambiente internazionale. La sfera commerciale non è distinta da quella politica. La geopolitica è la risultante dei giochi di tutti gli attori sulla scena internazionale”. In altre parole, imprese e Stati sono come due attori che recitano sullo stesso palcoscenico ma spesso con copioni diversi. Due culture diverse che devono, però, integrarsi per non disintegrare tutto.
Cultura d’impresa e geopolitica
Jean-Marc de Leersnyder
ISTEI – Istituto di Economia d’Impresa
Università degli Studi di Milano – Bicocca
L’impresa fa geopolitica e questa condiziona l’impresa. Ieri come oggi, e domani ancora di più. Perché è un dato di fatto: in tempi di reti sempre più strette, di gangli economici e sociali sempre più interconnessi, produrre e fare impresa comporta un coinvolgimento costante nelle dinamiche mondiali. Per tutte le aziende, anche quelle che si pensano piccole. Cambia, di conseguenza, anche l’apparato culturale con il quale l’impresa deve guardare oltre i suoi cancelli.
A ragionare sui legami fra geopolitica, imprese e società ci ha provato Jean-Marc de Leersnyder, professore di marketing internazionale alla HEC (l’Ecole des Hautes Etudes Commerciales) di Parigi nel suo “Cultura d’impresa e geopolitica”, un articolo che in poche pagine riesce a descrivere con efficacia gli intensi intrecci che legavano e legano l’attività produttiva ai grandi movimenti politici, le imprese agli Stati, le scelte degli imprenditori a quelle della società internazionale.
“La geopolitica – scrive de Leersnyder -, rappresenterebbe il campo privilegiato per gli attori pubblici (gli Stati, le organizzazioni governative, le organizzazioni internazionali) o per gli attori rappresentativi del settore non-profit (le organizzazioni non governative). Le imprese, in tal modo, non avrebbero altro da fare che subire le conseguenze della situazione geopolitica senza poter reagire o avere influenza su tale situazione. Ora, l’impresa è diventata uno dei maggiori autori della geopolitica in quanto mantiene, rispetto alle problematiche mondiali, una propria razionalità; così il risultato dei giochi degli attori, e cioè le imprese, non manca certo di avere degli effetti e una notevole influenza sulla situazione geopolitica”.
La realtà, ben focalizzata da de Leersnyder, è quella di una sorta di affiancamento fra la geopolitica degli Stati, e la “diplomazia delle imprese”. Con tutti i rischi e le opportunità del caso.
“Non c’è – spiega ancora de Leersnyder -, che un unico ambiente internazionale. La sfera commerciale non è distinta da quella politica. La geopolitica è la risultante dei giochi di tutti gli attori sulla scena internazionale”. In altre parole, imprese e Stati sono come due attori che recitano sullo stesso palcoscenico ma spesso con copioni diversi. Due culture diverse che devono, però, integrarsi per non disintegrare tutto.
Cultura d’impresa e geopolitica
Jean-Marc de Leersnyder
ISTEI – Istituto di Economia d’Impresa
Università degli Studi di Milano – Bicocca