Imprese in miniera
Pubblicato il riordino di un archivio minerario che racconta un secolo di lavoro
Documenti della fatica e dell’ingegno d’impresa. Carte, disegni, mappe, piani di lavoro, fotografie, storie personali. Sono questo e molto altro ancora gli archivi minerari Montecatini-Montedison messi a disposizione del pubblico da pochi giorni. Tutto è frutto di un lungo e raffinato lavoro di riordino e catalogazione condotto da Simonetta Soldatini e appena pubblicato. Un altro tassello importante per la costruzione di quella cultura d’impresa diffusa che rende pressoché unica l’Italia.
“Gli archivi minerari Montecatini – Montedison, Solmine a Massa Marittima (1898-1989): inventario” – questo il tiolo della ricerca appena resa nota -, dà conto dell’inventario degli archivi minerari conservati nel Centro di Documentazione di Niccioleta. Si tratta di oltre 20mila faldoni contenenti documenti di tutti i tipi: come si è detto dalle schede del personale alle buste paga, ai cartellini, alla corrispondenza, e oltre 7.000 tra mappe, piani minerari, foto e disegni di macchinari. Un patrimonio di enorme valore per ricostruire la storia dello sfruttamento minerario delle Colline Metallifere della Toscana tra la fine dell’800 e la fine del ‘900. Soldatini ha lavorato per dieci nel riordino della mole di documenti recuperati nelle miniere: un lavoro certosino di catalogazione, che ha beneficiato del sostegno e della collaborazione di istituzioni ed enti locali. E che adesso si condensa in una ricerca che è anche catalogo e strumento di lavoro.
Ma cose emerge da tutto questo? Di fatto, un’altra testimonianza profonda di lavoro lunga quasi un secolo, ma anche della capacità tecnologica di un’industria di cui troppo presto si è persa memoria.
E che, invece, proprio sul territorio è stata mantenuta viva anche attraverso iniziative di volontariato importanti (che tra l’altro hanno poi consentito l’avvio della catalogazione dei documenti).
Ma non solo. La ricerca di Simonetta Soldatini è infatti adesso uno strumento di lavoro per altri approfondimenti e per la creazione di altri racconti d’impresa. Uno strumento quindi di crescita culturale in senso vasto, a disposizione non solo degli studiosi ma, per esempio, dei giovani e delle scuole. Da consiltare e leggere, ma soprattutto da usare per capire un pezzo del passato di tutti noi.
Gli archivi minerari Montecatini – Montedison, Solmine a Massa Marittima (1898-1989): inventario
Simonetta Soldatini (a cura di), Polistampa, 2022
Pubblicato il riordino di un archivio minerario che racconta un secolo di lavoro
Documenti della fatica e dell’ingegno d’impresa. Carte, disegni, mappe, piani di lavoro, fotografie, storie personali. Sono questo e molto altro ancora gli archivi minerari Montecatini-Montedison messi a disposizione del pubblico da pochi giorni. Tutto è frutto di un lungo e raffinato lavoro di riordino e catalogazione condotto da Simonetta Soldatini e appena pubblicato. Un altro tassello importante per la costruzione di quella cultura d’impresa diffusa che rende pressoché unica l’Italia.
“Gli archivi minerari Montecatini – Montedison, Solmine a Massa Marittima (1898-1989): inventario” – questo il tiolo della ricerca appena resa nota -, dà conto dell’inventario degli archivi minerari conservati nel Centro di Documentazione di Niccioleta. Si tratta di oltre 20mila faldoni contenenti documenti di tutti i tipi: come si è detto dalle schede del personale alle buste paga, ai cartellini, alla corrispondenza, e oltre 7.000 tra mappe, piani minerari, foto e disegni di macchinari. Un patrimonio di enorme valore per ricostruire la storia dello sfruttamento minerario delle Colline Metallifere della Toscana tra la fine dell’800 e la fine del ‘900. Soldatini ha lavorato per dieci nel riordino della mole di documenti recuperati nelle miniere: un lavoro certosino di catalogazione, che ha beneficiato del sostegno e della collaborazione di istituzioni ed enti locali. E che adesso si condensa in una ricerca che è anche catalogo e strumento di lavoro.
Ma cose emerge da tutto questo? Di fatto, un’altra testimonianza profonda di lavoro lunga quasi un secolo, ma anche della capacità tecnologica di un’industria di cui troppo presto si è persa memoria.
E che, invece, proprio sul territorio è stata mantenuta viva anche attraverso iniziative di volontariato importanti (che tra l’altro hanno poi consentito l’avvio della catalogazione dei documenti).
Ma non solo. La ricerca di Simonetta Soldatini è infatti adesso uno strumento di lavoro per altri approfondimenti e per la creazione di altri racconti d’impresa. Uno strumento quindi di crescita culturale in senso vasto, a disposizione non solo degli studiosi ma, per esempio, dei giovani e delle scuole. Da consiltare e leggere, ma soprattutto da usare per capire un pezzo del passato di tutti noi.
Gli archivi minerari Montecatini – Montedison, Solmine a Massa Marittima (1898-1989): inventario
Simonetta Soldatini (a cura di), Polistampa, 2022