Imprese, lavoro e demografia
Le aziende hanno a che fare con un nuovo vincolo che influisce sui piani produttivi e sul loro sviluppo
Imprese alle prese con la demografia. Nuovo tema che, ormai, è entrato con prepotenza a far parte dei ragionamenti strategici delle organizzazioni della produzione e del quale un’avveduta cultura del produrre deve tenere conto.Sull’argomento il demografo Francesco Billari ha scritto un agile volume (poco più di un centinaio di pagine) che serve per iniziare a capire. L’autore parte da una constatazione: sentiamo parlare così spesso di inverno demografico e fuga di cervelli che ormai anche i più ottimisti sembrano essersi rassegnati: fra qualche decennio l’Italia sarà un Paese in cui gli over 65 rappresenteranno circa un terzo di una popolazione in declino. Billari però spiega come la demografia non sia un destino segnato, ma una scienza che ci permette non solo di leggere i grandi cambiamenti del mondo che ci circonda, ma soprattutto di agire per governarli.
Da qui, quindi, il ragionamento dipanato lungo il libro.Billari fa osservare a chi legge i possibili scenari di domani usando un approccio demografico, adatto a capire quanto le decisioni – in ambito politico, economico e sociale – di oggi possano influenzare il futuro dell’Italia, del suo assetto sociale e produttivo. Il libro, poi, consente di gettare uno sguardo anche su cosa accade in altri paesi e in particolare in quelli che si trovano in una situazione di bassa fecondità e alta longevità.L’autore osserva così l’orizzonte del Paese attraverso le lenti della sua scienza, condividendo politiche e proposte per invertire le rotte della crisi su diversi fronti: una scuola realmente inclusiva, un welfare più attento ai bisogni delle famiglie, una politica abitativa che aiuti i più giovani e una migliore gestione (e integrazione) dei flussi migratori.
Vista più in dettaglio, la diagnosi di Billari – basata su un’ampia mole di dati – mostra che servono urgenti interventi di cambiamento strutturale, vere e proprie riforme, in almeno tre ambiti: la scuola; l’autonomia residenziale degli studenti universitari e dei giovani in generale; l’immigrazione e l’integrazione nel Paese delle prime e seconde generazioni. Anche in altri campi la rotta necessita di correzioni importanti: natalità e famiglia, università, mercato del lavoro, digitalizzazione e formazione degli adulti, salute, cambiamento climatico.
Perché, è la conclusione di Billari, gli andamenti demografici “non sono ineluttabili”.
Domani è oggi. Costruire il futuro con le lenti della demografia
Egea, 2023
Le aziende hanno a che fare con un nuovo vincolo che influisce sui piani produttivi e sul loro sviluppo
Imprese alle prese con la demografia. Nuovo tema che, ormai, è entrato con prepotenza a far parte dei ragionamenti strategici delle organizzazioni della produzione e del quale un’avveduta cultura del produrre deve tenere conto.Sull’argomento il demografo Francesco Billari ha scritto un agile volume (poco più di un centinaio di pagine) che serve per iniziare a capire. L’autore parte da una constatazione: sentiamo parlare così spesso di inverno demografico e fuga di cervelli che ormai anche i più ottimisti sembrano essersi rassegnati: fra qualche decennio l’Italia sarà un Paese in cui gli over 65 rappresenteranno circa un terzo di una popolazione in declino. Billari però spiega come la demografia non sia un destino segnato, ma una scienza che ci permette non solo di leggere i grandi cambiamenti del mondo che ci circonda, ma soprattutto di agire per governarli.
Da qui, quindi, il ragionamento dipanato lungo il libro.Billari fa osservare a chi legge i possibili scenari di domani usando un approccio demografico, adatto a capire quanto le decisioni – in ambito politico, economico e sociale – di oggi possano influenzare il futuro dell’Italia, del suo assetto sociale e produttivo. Il libro, poi, consente di gettare uno sguardo anche su cosa accade in altri paesi e in particolare in quelli che si trovano in una situazione di bassa fecondità e alta longevità.L’autore osserva così l’orizzonte del Paese attraverso le lenti della sua scienza, condividendo politiche e proposte per invertire le rotte della crisi su diversi fronti: una scuola realmente inclusiva, un welfare più attento ai bisogni delle famiglie, una politica abitativa che aiuti i più giovani e una migliore gestione (e integrazione) dei flussi migratori.
Vista più in dettaglio, la diagnosi di Billari – basata su un’ampia mole di dati – mostra che servono urgenti interventi di cambiamento strutturale, vere e proprie riforme, in almeno tre ambiti: la scuola; l’autonomia residenziale degli studenti universitari e dei giovani in generale; l’immigrazione e l’integrazione nel Paese delle prime e seconde generazioni. Anche in altri campi la rotta necessita di correzioni importanti: natalità e famiglia, università, mercato del lavoro, digitalizzazione e formazione degli adulti, salute, cambiamento climatico.
Perché, è la conclusione di Billari, gli andamenti demografici “non sono ineluttabili”.
Domani è oggi. Costruire il futuro con le lenti della demografia
Egea, 2023