Inclusioni d’impresa
Il rapporto su DE&I fotografa un sistema industriale attento alle diversità, anche se molta strada deve essere ancora percorsa
Diversity, Equity & Inclusion (DE&I) come altro fronte importante per la crescita di una cultura d’impresa davvero a tutto tondo. Riconoscere e valorizzare le molteplici qualità e caratteristiche che vanno a formare l’identità unica di ciascuna persona sul posto di lavoro – questo è il DE&I – costituisce un ambito d’azione e di impegno per le aziende complesso da affrontare e certamente difficile, ma che deve essere esplorato e percorso fino in fondo. Comprendere “a che punto si è” lungo questo percorso, è cosa importante da fare perché aiuta a capire quanta strada è necessario ancora compiere. E a questo serve il rapporto “Diversity, Equity & Inclusion. Stato dell’arte nelle aziende italiane” che, appunto, ricostruisce l’impegno delle aziende italiane su questo tema.
L’indagine (fornita nella formula open access) è basata sul confronto con i risultati di una ricerca analoga svolta nel 2010; su questa base statistica, lo studio consente poi di rilevare l’evoluzione dell’impegno delle aziende a favore di DE&I nel tempo. L’analisi è stata realizzata Working Group Employee Communication 2022-2024 attivo presso il Centre for Employee Relations and Communication (CERC) e arriva ad una conclusione: a distanza di dieci anni l’approccio delle imprese alla DE&I è cambiato e si è evoluto. Anche se molta strada deve essere ancora percorsa.
Il 56% delle imprese, in ogni caso, adotta per quanto riguarda la DE&I “pratiche coerenti con l’obiettivo dichiarato come prevalente”. Anche se di fronte al tema, non tutte le imprese possono dire di avere un “approccio consolidato” e quindi davvero concreto, ma di essere solo in grado di “aspirare” ad una reale applicazione dei principi di DE&I. Le indicazioni generali vanno poi declinate nel particolare di ogni singolo caso aziendale, anche se indicano un percorso avviato.
Guardando al principale obiettivo visto come indicatore fondamentale del tipo di approccio di DE&I, la ricerca sottolinea la presenza della “valorizzazione della varietà” piuttosto che quello di dieci anni prima: “Rispondere alle aspettative interne”.
È così – come si è già detto – un percorso variegato, tortuoso e complesso quello che porta passo dopo passo le imprese italiane verso il traguardo di una piena realizzazione degli obiettivi DE&I, un percorso che deve essere proseguito e che costituisce non solo una via verso una migliore inclusione della vita d’impresa, ma anche un elemento in più di competitività. Il rapporto riesce in un numero limitato di pagine a fornire il punto di questo cammino.
Diversity, equity & inclusion stato dell’arte nelle aziende italiane
Silvia Ravazzani Alessandra Mazzei Alfonsa Butera Chiara Fisichella
Franco Angeli open acces, 2023
Il rapporto su DE&I fotografa un sistema industriale attento alle diversità, anche se molta strada deve essere ancora percorsa
Diversity, Equity & Inclusion (DE&I) come altro fronte importante per la crescita di una cultura d’impresa davvero a tutto tondo. Riconoscere e valorizzare le molteplici qualità e caratteristiche che vanno a formare l’identità unica di ciascuna persona sul posto di lavoro – questo è il DE&I – costituisce un ambito d’azione e di impegno per le aziende complesso da affrontare e certamente difficile, ma che deve essere esplorato e percorso fino in fondo. Comprendere “a che punto si è” lungo questo percorso, è cosa importante da fare perché aiuta a capire quanta strada è necessario ancora compiere. E a questo serve il rapporto “Diversity, Equity & Inclusion. Stato dell’arte nelle aziende italiane” che, appunto, ricostruisce l’impegno delle aziende italiane su questo tema.
L’indagine (fornita nella formula open access) è basata sul confronto con i risultati di una ricerca analoga svolta nel 2010; su questa base statistica, lo studio consente poi di rilevare l’evoluzione dell’impegno delle aziende a favore di DE&I nel tempo. L’analisi è stata realizzata Working Group Employee Communication 2022-2024 attivo presso il Centre for Employee Relations and Communication (CERC) e arriva ad una conclusione: a distanza di dieci anni l’approccio delle imprese alla DE&I è cambiato e si è evoluto. Anche se molta strada deve essere ancora percorsa.
Il 56% delle imprese, in ogni caso, adotta per quanto riguarda la DE&I “pratiche coerenti con l’obiettivo dichiarato come prevalente”. Anche se di fronte al tema, non tutte le imprese possono dire di avere un “approccio consolidato” e quindi davvero concreto, ma di essere solo in grado di “aspirare” ad una reale applicazione dei principi di DE&I. Le indicazioni generali vanno poi declinate nel particolare di ogni singolo caso aziendale, anche se indicano un percorso avviato.
Guardando al principale obiettivo visto come indicatore fondamentale del tipo di approccio di DE&I, la ricerca sottolinea la presenza della “valorizzazione della varietà” piuttosto che quello di dieci anni prima: “Rispondere alle aspettative interne”.
È così – come si è già detto – un percorso variegato, tortuoso e complesso quello che porta passo dopo passo le imprese italiane verso il traguardo di una piena realizzazione degli obiettivi DE&I, un percorso che deve essere proseguito e che costituisce non solo una via verso una migliore inclusione della vita d’impresa, ma anche un elemento in più di competitività. Il rapporto riesce in un numero limitato di pagine a fornire il punto di questo cammino.
Diversity, equity & inclusion stato dell’arte nelle aziende italiane
Silvia Ravazzani Alessandra Mazzei Alfonsa Butera Chiara Fisichella
Franco Angeli open acces, 2023