Industria, cultura, innovazione
Raccontata la storia di Finmeccanica-Leonardo, il gruppo posto come esempio di italianità industriale dell’eccellenza
Capacità tecnica e manifatturiera, ingegno e scienza, tecnologia e innovazione. E poi gusto per la bellezza, cultura capace di guardare oltre. Italianità industriale inimitabile, pur con le sue molte contraddizioni e inefficienze. E’ quanto racconta Paolo Bricco nel suo ultimo libro: “Leonardo. Motore industriale e frontiera tecnologica dell’Italia” da poco pubblicato.
Storia pluridecennale quella di Finmeccanica, ribattezzata Leonardo nel 2016, fondata nel 1948 che Bricco racconta con piglio da giornalista e precisione di storico. Partendo da un assunto dichiarato nelle prime pagine: “La storia italiana del Novecento ha tre costanti: l’attitudine profonda alla metamorfosi, la pulsione all’innovazione, la vocazione segreta ed esplicita alla bellezza. La vicenda di lungo periodo di Leonardo (…) rappresenta la combinazione di questi tre elementi”. E quindi, “il particolare per il tutto. Il tutto per il particolare. Leonardo è l’Italia. L’Italia è Leonardo”. Almeno quella industriale ed economica, che Bricco racconta attraverso i passaggi di vita di un grande gruppo d’impresa come è stato da sempre Finmeccanica-Leonardo. Con una propria cultura del produrre, che ne ha caratterizzato i passaggi, segnato le vicende, i successi e gli insuccessi.
Finmeccanica-Leonardo, dunque anche come espressione di una politica economica che, bene o male, ha fatto l’Italia del dopoguerra e che ancora oggi connota buona parte dell’industria nazionale. Certo, si capisce dalle pagine di Bricco, l’economia pubblica, di cui questo gruppo è stato ed è una componente fondamentale, si è dovuta confrontare con le esigenze del Sistema Italia e con le dinamiche dei mercati internazionali, ma soprattutto, al di là dei singoli settori, Finmeccanica-Leonardo ha mantenuto il Paese il più vicino possibile alle frontiere tecnologiche. Passando dalla manifattura alle competenze tecnologiche e scientifiche più raffinate ed avanzate.
Tutto raccontato da Bricco con passaggi ben caratterizzati: l’economia della ricostruzione e di pace, il boom economico e l’Alfa Romeo, la crisi energetica e l’Ansaldo, l’aviazione civile e militare, l’elettronica, lo spazio.
Storia sicuramente complessa quella che Bricco racconta nelle poco più di 200 pagine del suo libro, storia spesso contraddittoria, difficile, variegata ma comunque sempre affascinante. Storia al futuro, che proprio sull’esperienza di Leonardo può contare su una solida base di conoscenze e di capacità irriproducibili. Leggere le pagine di Paolo Bricco aiuta a capire tutto questo oltre che la particolare cultura d’impresa che ne deriva.
Leonardo. Motore industriale e frontiera tecnologica dell’Italia
Paolo Bricco
il Mulino, 2023
Raccontata la storia di Finmeccanica-Leonardo, il gruppo posto come esempio di italianità industriale dell’eccellenza
Capacità tecnica e manifatturiera, ingegno e scienza, tecnologia e innovazione. E poi gusto per la bellezza, cultura capace di guardare oltre. Italianità industriale inimitabile, pur con le sue molte contraddizioni e inefficienze. E’ quanto racconta Paolo Bricco nel suo ultimo libro: “Leonardo. Motore industriale e frontiera tecnologica dell’Italia” da poco pubblicato.
Storia pluridecennale quella di Finmeccanica, ribattezzata Leonardo nel 2016, fondata nel 1948 che Bricco racconta con piglio da giornalista e precisione di storico. Partendo da un assunto dichiarato nelle prime pagine: “La storia italiana del Novecento ha tre costanti: l’attitudine profonda alla metamorfosi, la pulsione all’innovazione, la vocazione segreta ed esplicita alla bellezza. La vicenda di lungo periodo di Leonardo (…) rappresenta la combinazione di questi tre elementi”. E quindi, “il particolare per il tutto. Il tutto per il particolare. Leonardo è l’Italia. L’Italia è Leonardo”. Almeno quella industriale ed economica, che Bricco racconta attraverso i passaggi di vita di un grande gruppo d’impresa come è stato da sempre Finmeccanica-Leonardo. Con una propria cultura del produrre, che ne ha caratterizzato i passaggi, segnato le vicende, i successi e gli insuccessi.
Finmeccanica-Leonardo, dunque anche come espressione di una politica economica che, bene o male, ha fatto l’Italia del dopoguerra e che ancora oggi connota buona parte dell’industria nazionale. Certo, si capisce dalle pagine di Bricco, l’economia pubblica, di cui questo gruppo è stato ed è una componente fondamentale, si è dovuta confrontare con le esigenze del Sistema Italia e con le dinamiche dei mercati internazionali, ma soprattutto, al di là dei singoli settori, Finmeccanica-Leonardo ha mantenuto il Paese il più vicino possibile alle frontiere tecnologiche. Passando dalla manifattura alle competenze tecnologiche e scientifiche più raffinate ed avanzate.
Tutto raccontato da Bricco con passaggi ben caratterizzati: l’economia della ricostruzione e di pace, il boom economico e l’Alfa Romeo, la crisi energetica e l’Ansaldo, l’aviazione civile e militare, l’elettronica, lo spazio.
Storia sicuramente complessa quella che Bricco racconta nelle poco più di 200 pagine del suo libro, storia spesso contraddittoria, difficile, variegata ma comunque sempre affascinante. Storia al futuro, che proprio sull’esperienza di Leonardo può contare su una solida base di conoscenze e di capacità irriproducibili. Leggere le pagine di Paolo Bricco aiuta a capire tutto questo oltre che la particolare cultura d’impresa che ne deriva.
Leonardo. Motore industriale e frontiera tecnologica dell’Italia
Paolo Bricco
il Mulino, 2023