Insieme si cresce
“Fare rete”, “fare squadra”. Sono alcuni dei tormentoni concettuali che periodicamente emergono quando si parla di crescita delle imprese, sviluppo dei mercati, aumento della produzione e via dicendo. Concetti veri, giusti, condivisibili, che, tuttavia, cozzano contro la realtà di gran parte delle aziende nazionali e di una cultura d’impresa ancora spesso ancorata a schemi diversi.
Occorre però saltare l’ostacolo, magari anche con la sorta di guide avvedute, manuali di comportamento che almeno sgomberino il campo dalle informazioni sbagliate.
E’ utile in questo senso “Reti di impresa” – prodotto della fatica di Alberto Bubbio, Enzo Rullani, Luca Agostoni, Rosario Cavallaro, Dario Gulino, Massimo Solbiati -, che costituisce una sorta di “manuale” sulle reti d’impresa che guida nella comprensione della rilevanza strategica di queste soluzioni organizzative.
Il concetto di base è che la rete d’imprese appare come un potenziale motore per una ripresa della crescita in un tessuto industriale come il nostro. Attraverso i vari contributi presentati in questo libro, si è cercato di cogliere la rilevanza strategica del concetto di rete e di suggerire alcune possibili soluzioni strumentali e di processo che consentano di aumentare la probabilità che un volta costituita questa riesca a funzionare in modo efficace. Caratterizzata da un vero “contratto”, la rete di imprese, secondo gli autori, consente di presentarsi con un’offerta in grado di competere con quella proposta dalle imprese estere, generalmente di dimensioni maggiori rispetto a quelle italiane. Pensata per i “piccoli”, la rete dovrebbe anche lasciare spazio all’individualità dell’imprenditoria italiana ma consentire di, scrivono gli autori, “diventare grandi pur rimanendo piccoli”.
Il libro, quindi, esamina tutte le informazioni che occorre avere: dal concetto stesso di rete ai cambiamenti portati dal contratto che ne fornisce la base di regole, dalla necessità di condividere uno stesso “disegno strategico” ad alcuni possibili strumenti di management.
“Reti di impresa” è quindi da leggere e, soprattutto applicare. Partendo, ancora una volta, da un salto culturale ormai imprescindibile.
Reti di impresa
Alberto Bubbio, Enzo Rullani, Luca Agostoni, Rosario Cavallaro, Dario Gulino, Massimo Solbiati
Ipsoa, giugno 2013
“Fare rete”, “fare squadra”. Sono alcuni dei tormentoni concettuali che periodicamente emergono quando si parla di crescita delle imprese, sviluppo dei mercati, aumento della produzione e via dicendo. Concetti veri, giusti, condivisibili, che, tuttavia, cozzano contro la realtà di gran parte delle aziende nazionali e di una cultura d’impresa ancora spesso ancorata a schemi diversi.
Occorre però saltare l’ostacolo, magari anche con la sorta di guide avvedute, manuali di comportamento che almeno sgomberino il campo dalle informazioni sbagliate.
E’ utile in questo senso “Reti di impresa” – prodotto della fatica di Alberto Bubbio, Enzo Rullani, Luca Agostoni, Rosario Cavallaro, Dario Gulino, Massimo Solbiati -, che costituisce una sorta di “manuale” sulle reti d’impresa che guida nella comprensione della rilevanza strategica di queste soluzioni organizzative.
Il concetto di base è che la rete d’imprese appare come un potenziale motore per una ripresa della crescita in un tessuto industriale come il nostro. Attraverso i vari contributi presentati in questo libro, si è cercato di cogliere la rilevanza strategica del concetto di rete e di suggerire alcune possibili soluzioni strumentali e di processo che consentano di aumentare la probabilità che un volta costituita questa riesca a funzionare in modo efficace. Caratterizzata da un vero “contratto”, la rete di imprese, secondo gli autori, consente di presentarsi con un’offerta in grado di competere con quella proposta dalle imprese estere, generalmente di dimensioni maggiori rispetto a quelle italiane. Pensata per i “piccoli”, la rete dovrebbe anche lasciare spazio all’individualità dell’imprenditoria italiana ma consentire di, scrivono gli autori, “diventare grandi pur rimanendo piccoli”.
Il libro, quindi, esamina tutte le informazioni che occorre avere: dal concetto stesso di rete ai cambiamenti portati dal contratto che ne fornisce la base di regole, dalla necessità di condividere uno stesso “disegno strategico” ad alcuni possibili strumenti di management.
“Reti di impresa” è quindi da leggere e, soprattutto applicare. Partendo, ancora una volta, da un salto culturale ormai imprescindibile.
Reti di impresa
Alberto Bubbio, Enzo Rullani, Luca Agostoni, Rosario Cavallaro, Dario Gulino, Massimo Solbiati
Ipsoa, giugno 2013