La buona finanza d’impresa
Un intervento di Ignazio Visco delinea le vicende che legano gli investimenti e lo sviluppo aziendali con la disponibilità di sostegni finanziari
Lo sviluppo – anche quello delle imprese – si basa sulle visioni chiare e lucide del da farsi. Vince, in altre parole, chi riesce a pianificare meglio le proprie azioni e, quindi, chi è dotato di una migliore visione del mondo rispetto agli altri. Questione di informazioni ma anche di capacità d’analisi. E poi di mezzi. E’ per questo che serve leggere, fra gli altri, l’intervento che Ignazio Visco (Governatore della Banca d’Italia) ha condotto il 13 febbraio scorso presso la Baffi Carefin Bocconi – Equita nell’ambito della sesta conferenza dedicata a The Italian Corporate Bond Market: What’s Happening to the Capital Structure of Italian Non-Financial Companies?
Visco ha in particolare affrontato il tema de “La finanza d’impresa in Italia: recente evoluzione e prospettive”: l’occasione per guardare più da vicino le relazioni fra aziende, investimenti e situazione finanziaria. Esercizio di cultura economica ma anche d’impresa.
L’autore precisa subito: “Il motore dello sviluppo di una economia è dato dalla propensione delle imprese a crescere e a innovare”. Ma per realizzare una condizione di questo genere occorre che “le imprese operino in un contesto macroeconomico favorevole in termini di livello della pressione fiscale, funzionamento del mercato del lavoro, disponibilità di infrastrutture ed efficienza della pubblica amministrazione. Un fattore essenziale per gli investimenti è la disponibilità di risorse finanziarie per le imprese, adeguate in quantità e qualità”. E’ da queste premesse che Visco parte per approfondire le ultime vicende delle imprese in Italia di fronte alle risorse finanziarie.
Il Governatore della banca centrale italiana compie quindi prima una breve carrellata storica delle condizioni del sistema finanziario “diversificato” presente in Italia dagli inizi del XX secolo per arrivare ai primi anni Duemila con l’emergere più deciso, a fianco delle banche, del mercato dei capitali quale strumenti di sostegno finanziario degli investimenti d’impresa. Poi Visco arriva a fare il punto della situazione odierna fra opportunità e rischi per le imprese alle prese fra il credito bancario e quello non bancario.
Certezza e stabilità sono infine individuati da Visco come i due elementi fondamentali per lo sviluppo degli investimenti sostenuti da una finanza diversificata e più attenta alle fonti non bancarie. Questione, come si diceva all’inizio, anche di cultura economica, così come politica e istituzionale, che possano diventare anche motori d’impresa.
La finanza d’impresa in Italia: recente evoluzione e prospettive
Ignazio Visco
Baffi Carefin Bocconi – Equita, Sesta conferenza, The Italian Corporate Bond Market: What’s Happening to the Capital Structure of Italian Non-Financial Companies?
Milano, 13 febbraio 2019
Un intervento di Ignazio Visco delinea le vicende che legano gli investimenti e lo sviluppo aziendali con la disponibilità di sostegni finanziari
Lo sviluppo – anche quello delle imprese – si basa sulle visioni chiare e lucide del da farsi. Vince, in altre parole, chi riesce a pianificare meglio le proprie azioni e, quindi, chi è dotato di una migliore visione del mondo rispetto agli altri. Questione di informazioni ma anche di capacità d’analisi. E poi di mezzi. E’ per questo che serve leggere, fra gli altri, l’intervento che Ignazio Visco (Governatore della Banca d’Italia) ha condotto il 13 febbraio scorso presso la Baffi Carefin Bocconi – Equita nell’ambito della sesta conferenza dedicata a The Italian Corporate Bond Market: What’s Happening to the Capital Structure of Italian Non-Financial Companies?
Visco ha in particolare affrontato il tema de “La finanza d’impresa in Italia: recente evoluzione e prospettive”: l’occasione per guardare più da vicino le relazioni fra aziende, investimenti e situazione finanziaria. Esercizio di cultura economica ma anche d’impresa.
L’autore precisa subito: “Il motore dello sviluppo di una economia è dato dalla propensione delle imprese a crescere e a innovare”. Ma per realizzare una condizione di questo genere occorre che “le imprese operino in un contesto macroeconomico favorevole in termini di livello della pressione fiscale, funzionamento del mercato del lavoro, disponibilità di infrastrutture ed efficienza della pubblica amministrazione. Un fattore essenziale per gli investimenti è la disponibilità di risorse finanziarie per le imprese, adeguate in quantità e qualità”. E’ da queste premesse che Visco parte per approfondire le ultime vicende delle imprese in Italia di fronte alle risorse finanziarie.
Il Governatore della banca centrale italiana compie quindi prima una breve carrellata storica delle condizioni del sistema finanziario “diversificato” presente in Italia dagli inizi del XX secolo per arrivare ai primi anni Duemila con l’emergere più deciso, a fianco delle banche, del mercato dei capitali quale strumenti di sostegno finanziario degli investimenti d’impresa. Poi Visco arriva a fare il punto della situazione odierna fra opportunità e rischi per le imprese alle prese fra il credito bancario e quello non bancario.
Certezza e stabilità sono infine individuati da Visco come i due elementi fondamentali per lo sviluppo degli investimenti sostenuti da una finanza diversificata e più attenta alle fonti non bancarie. Questione, come si diceva all’inizio, anche di cultura economica, così come politica e istituzionale, che possano diventare anche motori d’impresa.
La finanza d’impresa in Italia: recente evoluzione e prospettive
Ignazio Visco
Baffi Carefin Bocconi – Equita, Sesta conferenza, The Italian Corporate Bond Market: What’s Happening to the Capital Structure of Italian Non-Financial Companies?
Milano, 13 febbraio 2019