La cultura dell’investimento responsabile
Un lavoro di tesi dell’Università di Padova scatta la fotografia delle relazioni tra finanza sostenibile e impresa consapevole
Responsabilità sociale della finanza oltre che dell’impresa. Consapevolezza degli effetti degli investimenti. Sguardo che va oltre la chiusura dei bilanci contabili. Cultura d’impresa che si fa anche cultura dell’investimento consapevole. Temi importanti, intrecciati, complessi. Che vanno attentamente affrontati. Leggere “Impact investing: prospettive in Italia”, lavoro di tesi di Luca Vincenzo D’Addetta presso l’Università degli Studi di Padova, può essere un valido aiuto per capire meglio.
La ricerca fornisce un buon quadro della situazione della finanza responsabile e sostenibile partendo da una constatazione: “Il mondo della finanza è un mondo in costante evoluzione e ne è un esempio il fenomeno recentissimo delle criptovalute (…). Se inseriamo in questo contesto la recente crisi finanziaria e tutte le conseguenze che ci sono state sull’economia reale risulta evidente che la frattura tra quest’ultima e la finanza tradizionale è sempre più netta”. Quindi che fare? Per D’Addetta occorre “cambiare il modo di concepire la finanza” e come questa sostiene l’economia reale.
Impresa ovviamente di non poco conto e nella quale sono pienamente immerse anche le imprese. Ma che, per D’Addetta , passa dallo sviluppo sostenibile visto come strumento che “che crea valore duraturo nel tempo e non collassa su se stesso”. E’ qui che entra in gioco la finanza responsabile e quella cultura d’impresa che guarda da “vicino alle comunità locali e all’ambiente” con tutto il corredo di “obiettivi extra-finanziari come la tutela dell’ambiente, il rispetto dei diritti dei lavoratori, l’inclusione sociale delle persone più vulnerabili”.
D’Addetta quindi svolge il ragionamento iniziando ad inquadrare cosa siano gli investimenti sostenibili per poi passare alla analisi dell’impact investing e quindi alla sua collocazione nell’ambito del sistema industriale e finanziario italiano. Accanto alla Responsabilità sociale d’impresa, si delinea quindi un ruolo altrettanto importante degli Investimenti sostenibili e responsabili che completano l’attività delle organizzazioni della produzione e ne rendono più efficace l’azione.
Il lavoro di D’Addetta ha il merito di scrivere chiaro su un tema certamente complesso. E termina con una nota positiva: “Giorno dopo giorno – si legge infatti nelle conclusioni -, gli strumenti della finanza tradizionale vengono adattati a quella sostenibile per facilitarne la diffusione tra un bacino di investitori sempre più ampio; le rilevazioni tra gli stessi investitori supportano l’ipotesi di crescita con numeri più che promettenti. Il cambio generazionale, i rendimenti finanziari che si allineano a quelli dei settori classici contribuiscono non poco a questa espansione”. Una condizione della quale partecipa anche l’Italia, che pur sconta qualche ritardo.
Impact investing: prospettive in Italia
Luca Vincenzo D’Addetta
Università degli Studi di Padova, Dipartimento di scienze economiche e aziendali “Marco Fanno”, Corso di laurea magistrale in economia internazionale, 2018.
Un lavoro di tesi dell’Università di Padova scatta la fotografia delle relazioni tra finanza sostenibile e impresa consapevole
Responsabilità sociale della finanza oltre che dell’impresa. Consapevolezza degli effetti degli investimenti. Sguardo che va oltre la chiusura dei bilanci contabili. Cultura d’impresa che si fa anche cultura dell’investimento consapevole. Temi importanti, intrecciati, complessi. Che vanno attentamente affrontati. Leggere “Impact investing: prospettive in Italia”, lavoro di tesi di Luca Vincenzo D’Addetta presso l’Università degli Studi di Padova, può essere un valido aiuto per capire meglio.
La ricerca fornisce un buon quadro della situazione della finanza responsabile e sostenibile partendo da una constatazione: “Il mondo della finanza è un mondo in costante evoluzione e ne è un esempio il fenomeno recentissimo delle criptovalute (…). Se inseriamo in questo contesto la recente crisi finanziaria e tutte le conseguenze che ci sono state sull’economia reale risulta evidente che la frattura tra quest’ultima e la finanza tradizionale è sempre più netta”. Quindi che fare? Per D’Addetta occorre “cambiare il modo di concepire la finanza” e come questa sostiene l’economia reale.
Impresa ovviamente di non poco conto e nella quale sono pienamente immerse anche le imprese. Ma che, per D’Addetta , passa dallo sviluppo sostenibile visto come strumento che “che crea valore duraturo nel tempo e non collassa su se stesso”. E’ qui che entra in gioco la finanza responsabile e quella cultura d’impresa che guarda da “vicino alle comunità locali e all’ambiente” con tutto il corredo di “obiettivi extra-finanziari come la tutela dell’ambiente, il rispetto dei diritti dei lavoratori, l’inclusione sociale delle persone più vulnerabili”.
D’Addetta quindi svolge il ragionamento iniziando ad inquadrare cosa siano gli investimenti sostenibili per poi passare alla analisi dell’impact investing e quindi alla sua collocazione nell’ambito del sistema industriale e finanziario italiano. Accanto alla Responsabilità sociale d’impresa, si delinea quindi un ruolo altrettanto importante degli Investimenti sostenibili e responsabili che completano l’attività delle organizzazioni della produzione e ne rendono più efficace l’azione.
Il lavoro di D’Addetta ha il merito di scrivere chiaro su un tema certamente complesso. E termina con una nota positiva: “Giorno dopo giorno – si legge infatti nelle conclusioni -, gli strumenti della finanza tradizionale vengono adattati a quella sostenibile per facilitarne la diffusione tra un bacino di investitori sempre più ampio; le rilevazioni tra gli stessi investitori supportano l’ipotesi di crescita con numeri più che promettenti. Il cambio generazionale, i rendimenti finanziari che si allineano a quelli dei settori classici contribuiscono non poco a questa espansione”. Una condizione della quale partecipa anche l’Italia, che pur sconta qualche ritardo.
Impact investing: prospettive in Italia
Luca Vincenzo D’Addetta
Università degli Studi di Padova, Dipartimento di scienze economiche e aziendali “Marco Fanno”, Corso di laurea magistrale in economia internazionale, 2018.