La legalità conveniente della buona impresa
Il successo di un’impresa si misura in tanti modi. Certo, c’ė il bilancio che fa profitti e segna vittorie di mercato, ci sono gli indici produttivi ad evidenziare la crescita dell’efficienza, c’ė la remunerazione degli azionisti a socializzare i traguardi raggiunti. Ma c’ė anche la modalità con cui il maggior profitto viene raggiunto, il mercato conquistato, la produzione accresciuta. È da tempo, quindi, che le imprese si misurano anche in termini di impegno sociale, responsabilità nei confronti del territorio in cui operano ma anche attenzione per i dipendenti che vi lavorano. È il periodo, questo, dell’etica d’impresa e dell’azienda che guarda spesso quasi più verso l’esterno di essa che al suo interno.
È per questi motivi che è bello e interessante leggere “Le sfide della legalità conveniente. Per una pedagogia civile”, l’intervento che Salvatore Rossi – Direttore generale di Banca d’Italia -, ha fatto nell’ambito di un recente convegno dell’Associazione Nazionale Funzionari Amministrazione Civile dell’Interno. Si tratta di poche pagine in cui viene affrontato un tema importante per la crescita della cultura d’impresa in Italia e non solo: quello della legalità conveniente, cioè della legalità come elemento imprescindibile, non solo per una buona gestione d’impresa, ma anche per stabilire il successo dell’impresa stessa. Accanto a questo,Rossi ragiona anche sulle modalità per diffondere al meglio la stessa pratica della legalità “conveniente”.
Emerge così che occorre dimostrare, per renderla più efficace, la convenienza della legalità come metodo unico e imprescindibile nella gestione d’impresa ed è necessario saper insegnare la pratica della legalità a tutti i livelli per poter arrivare a determinare il suo ruolo di “strumento di crescita utile e conveniente”, oltre che unico per la buona impresa.
Il testo di Salvatore Rossi spiega quindi gli intrecci fra livello di consapevolezza della convenienza della legalità e livello di istruzione, oltre che le ricadute a livello economico.
Una delle ultime fatiche di Rossi è quindi uno scritto importante, che crea un collegamento chiaro fra cultura dell’impresa responsabile e progresso della cultura sociale: un intreccio virtuoso che andrebbe coltivato di più e con più attenzione.
Le sfide della legalità conveniente. Per una pedagogia civile
Salvatore Rossi
Banca d’Italia, 2015
Il successo di un’impresa si misura in tanti modi. Certo, c’ė il bilancio che fa profitti e segna vittorie di mercato, ci sono gli indici produttivi ad evidenziare la crescita dell’efficienza, c’ė la remunerazione degli azionisti a socializzare i traguardi raggiunti. Ma c’ė anche la modalità con cui il maggior profitto viene raggiunto, il mercato conquistato, la produzione accresciuta. È da tempo, quindi, che le imprese si misurano anche in termini di impegno sociale, responsabilità nei confronti del territorio in cui operano ma anche attenzione per i dipendenti che vi lavorano. È il periodo, questo, dell’etica d’impresa e dell’azienda che guarda spesso quasi più verso l’esterno di essa che al suo interno.
È per questi motivi che è bello e interessante leggere “Le sfide della legalità conveniente. Per una pedagogia civile”, l’intervento che Salvatore Rossi – Direttore generale di Banca d’Italia -, ha fatto nell’ambito di un recente convegno dell’Associazione Nazionale Funzionari Amministrazione Civile dell’Interno. Si tratta di poche pagine in cui viene affrontato un tema importante per la crescita della cultura d’impresa in Italia e non solo: quello della legalità conveniente, cioè della legalità come elemento imprescindibile, non solo per una buona gestione d’impresa, ma anche per stabilire il successo dell’impresa stessa. Accanto a questo,Rossi ragiona anche sulle modalità per diffondere al meglio la stessa pratica della legalità “conveniente”.
Emerge così che occorre dimostrare, per renderla più efficace, la convenienza della legalità come metodo unico e imprescindibile nella gestione d’impresa ed è necessario saper insegnare la pratica della legalità a tutti i livelli per poter arrivare a determinare il suo ruolo di “strumento di crescita utile e conveniente”, oltre che unico per la buona impresa.
Il testo di Salvatore Rossi spiega quindi gli intrecci fra livello di consapevolezza della convenienza della legalità e livello di istruzione, oltre che le ricadute a livello economico.
Una delle ultime fatiche di Rossi è quindi uno scritto importante, che crea un collegamento chiaro fra cultura dell’impresa responsabile e progresso della cultura sociale: un intreccio virtuoso che andrebbe coltivato di più e con più attenzione.
Le sfide della legalità conveniente. Per una pedagogia civile
Salvatore Rossi
Banca d’Italia, 2015