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Lavorare insieme partendo da esperienze diverse

La globalizzazione e la pandemia hanno condotto ad una diffusione dei gruppi di lavoro interculturali e virtuali. Che occorre però capire e “governare”

Cross-cultural virtual teams, ovvero l’incrocio virtuale (e virtuoso) di culture diverse poste in gruppo. Contaminazione positiva di esperienze varie. Semina buona di semi nuovi per un raccolto migliore, più buono e di qualità. E’ anche attorno a questi argomenti che ruota la cultura d’impresa che voglia farsi moderna, aggiornata e più competitiva. Ed è per questo che può essere utile leggere “The management of cross-cultural virtual teams” intervento di Nuno Baptista (ricercatore presso la School of Social Communication a Lisbona) pubblicato recentemente su European Journal of Human Resource Management Studies.

Intento dell’autore, è quello di esplorare “le contingenze dei team virtuali interculturali, discutendo le loro principali sfide ed esplorando una serie di pratiche per la loro gestione in un ambiente virtuale”. Capire meglio la realtà che si è generata dalla pandemia in avanti, dunque, è quanto Baptista vuole raggiunere. Partendo da una constatazione: “Lo sviluppo accelerato delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, la trasformazione dell’attività imprenditoriale, divenuta più globale e competitiva, e la prevalenza di servizi basati sulla conoscenza e sull’informazione hanno portato alla comparsa di nuovi modelli di lavoro di squadra virtuale, più flessibili e adattivi, che vanno oltre le classiche barriere funzionali dipartimentali e richiedono la collaborazione dei dipendenti con diverse capacità, giudizi e competenze”. Tutto, poi, è stata accelerata dall’irrompere sulla scena del Covid.19.

Per mettere in pratica quanto dichiarato, Baptista mette a fuoco prima i principali gruppi di lavoro virtuali e interculturali possibili, poi passa a delineare le possibili strategie di organizzazione e di “governo” di questi gruppi, per arrivare a indicare forma e significato dei leader degli stessi. Nelle sue conclusioni, quindi, l’autore precisa le difficoltà di lavoro che comunque questi gruppi possono avere (dalle differenze di visione alle abitudini di lavoro), ma sottolinea il loro valore. Capacità di “governo”, cultura ed etica si rivelano gli strumenti più efficaci per volgere al meglio anche queste esperienze.

The management of cross-cultural virtual teams

Nuno Baptista, European Journal of Human Resource Management Studies, 6/2022

La globalizzazione e la pandemia hanno condotto ad una diffusione dei gruppi di lavoro interculturali e virtuali. Che occorre però capire e “governare”

Cross-cultural virtual teams, ovvero l’incrocio virtuale (e virtuoso) di culture diverse poste in gruppo. Contaminazione positiva di esperienze varie. Semina buona di semi nuovi per un raccolto migliore, più buono e di qualità. E’ anche attorno a questi argomenti che ruota la cultura d’impresa che voglia farsi moderna, aggiornata e più competitiva. Ed è per questo che può essere utile leggere “The management of cross-cultural virtual teams” intervento di Nuno Baptista (ricercatore presso la School of Social Communication a Lisbona) pubblicato recentemente su European Journal of Human Resource Management Studies.

Intento dell’autore, è quello di esplorare “le contingenze dei team virtuali interculturali, discutendo le loro principali sfide ed esplorando una serie di pratiche per la loro gestione in un ambiente virtuale”. Capire meglio la realtà che si è generata dalla pandemia in avanti, dunque, è quanto Baptista vuole raggiunere. Partendo da una constatazione: “Lo sviluppo accelerato delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, la trasformazione dell’attività imprenditoriale, divenuta più globale e competitiva, e la prevalenza di servizi basati sulla conoscenza e sull’informazione hanno portato alla comparsa di nuovi modelli di lavoro di squadra virtuale, più flessibili e adattivi, che vanno oltre le classiche barriere funzionali dipartimentali e richiedono la collaborazione dei dipendenti con diverse capacità, giudizi e competenze”. Tutto, poi, è stata accelerata dall’irrompere sulla scena del Covid.19.

Per mettere in pratica quanto dichiarato, Baptista mette a fuoco prima i principali gruppi di lavoro virtuali e interculturali possibili, poi passa a delineare le possibili strategie di organizzazione e di “governo” di questi gruppi, per arrivare a indicare forma e significato dei leader degli stessi. Nelle sue conclusioni, quindi, l’autore precisa le difficoltà di lavoro che comunque questi gruppi possono avere (dalle differenze di visione alle abitudini di lavoro), ma sottolinea il loro valore. Capacità di “governo”, cultura ed etica si rivelano gli strumenti più efficaci per volgere al meglio anche queste esperienze.

The management of cross-cultural virtual teams

Nuno Baptista, European Journal of Human Resource Management Studies, 6/2022

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