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Lavorare insieme virtualmente

Appena pubblicato un libro che affronta il tema del lavoro di gruppo con gli strumenti della digitalizzazione e del web

 

Lavorare insieme. Facile a dirsi, quasi ovvio. Difficilissimo a farsi, spesso quasi impossibile. Quando poi il lavoro di gruppo deve essere condotto con i nuovi metodi legati al web e alla digitalizzazione dei processi, tutto si complica ancora di più. Constatazioni, queste, che da qualche tempo sono diventate ancora più pressanti e importanti. Quanto accaduto a seguito della pandemia di Covid-19 è lì a dimostrare che non solo è necessario imparare a lavorare di più e meglio, ma che occorre farlo in un “gruppo digitale” e ancora meglio. E’ attorno a questo nodo di questioni che ruota “Virtual team. Nuove sfide manageriali fra libertà e regole” scritto da Andrea Martone e Massimo Ramponi.

Il libro, tuttavia, precisa subito una condizione importante: se è vero che da marzo 2020 ad oggi le nostre abitudini si sono trasformate con la velocità che solo un’emergenza di tale portata ha potuto consentire, e che tali abitudini hanno molto riguardato l’utilizzo di tecnologie che consentissero attività a distanza, prima di tutte lo smart working, è anche vero che i gruppi di lavoro virtuali non sono una realtà nata con la pandemia, soprattutto in ambito internazionale. Che però occorra apprendere come fare a lavorare nei gruppi virtuali, è cosa davvero importante e urgente.

“Se non si adottano adeguati accorgimenti è molto facile che la relazione tra membri del team declini verso la freddezza, la burocrazia, quando non la conflittualità (…)”, scrivo gli autori che aggiungono: “Queste difficoltà possono essere gestite grazie a una leadership forte che aiuti a sviluppare team virtuali coesi e a costruire relazioni di fiducia (…). Lo ‘strabismo di Venere’ della gestione virtuale, e quindi della sua leadership, consiste nella capacità di tenere sotto controllo due aspetti in apparente conflitto: emozioni e rigore”.

Secondo Martone e Ramponi, quindi, occorre applicare il contenuto di alcune parole chiave come “fiducia”, ma anche “responsabilizzazione”, “condivisione” degli obiettivi, “apprendimento”. Ma non solo. Chi deve governare il lavoro nei gruppi virtuali deve anche avere una grande intelligenza emotiva così come una buona abilità tecnica e forti attitudini comunicative, di autoconsapevolezza, di autoregolazione, motivazione, empatia.

I due autori accompagnano quindi chi legge lungo un percorso non sempre facile e che parte dall’individuazione di cosa sia davvero un gruppo (team) virtuale e che passa poi per tutti gli aspetti collegati al tema per arrivare ad indicare le regole per la creazione di un buon gruppo di lavoro virtuale.

Il libro di Andrea Martone e Massimo Ramponi è una buona guida per percorrere l’evoluzione del lavoro nelle imprese. Da leggere e applicare.

Virtual team. Nuove sfide manageriali fra libertà e regole

Andrea Martone, Massimo Ramponi.

Franco Angeli, 2021

Appena pubblicato un libro che affronta il tema del lavoro di gruppo con gli strumenti della digitalizzazione e del web

 

Lavorare insieme. Facile a dirsi, quasi ovvio. Difficilissimo a farsi, spesso quasi impossibile. Quando poi il lavoro di gruppo deve essere condotto con i nuovi metodi legati al web e alla digitalizzazione dei processi, tutto si complica ancora di più. Constatazioni, queste, che da qualche tempo sono diventate ancora più pressanti e importanti. Quanto accaduto a seguito della pandemia di Covid-19 è lì a dimostrare che non solo è necessario imparare a lavorare di più e meglio, ma che occorre farlo in un “gruppo digitale” e ancora meglio. E’ attorno a questo nodo di questioni che ruota “Virtual team. Nuove sfide manageriali fra libertà e regole” scritto da Andrea Martone e Massimo Ramponi.

Il libro, tuttavia, precisa subito una condizione importante: se è vero che da marzo 2020 ad oggi le nostre abitudini si sono trasformate con la velocità che solo un’emergenza di tale portata ha potuto consentire, e che tali abitudini hanno molto riguardato l’utilizzo di tecnologie che consentissero attività a distanza, prima di tutte lo smart working, è anche vero che i gruppi di lavoro virtuali non sono una realtà nata con la pandemia, soprattutto in ambito internazionale. Che però occorra apprendere come fare a lavorare nei gruppi virtuali, è cosa davvero importante e urgente.

“Se non si adottano adeguati accorgimenti è molto facile che la relazione tra membri del team declini verso la freddezza, la burocrazia, quando non la conflittualità (…)”, scrivo gli autori che aggiungono: “Queste difficoltà possono essere gestite grazie a una leadership forte che aiuti a sviluppare team virtuali coesi e a costruire relazioni di fiducia (…). Lo ‘strabismo di Venere’ della gestione virtuale, e quindi della sua leadership, consiste nella capacità di tenere sotto controllo due aspetti in apparente conflitto: emozioni e rigore”.

Secondo Martone e Ramponi, quindi, occorre applicare il contenuto di alcune parole chiave come “fiducia”, ma anche “responsabilizzazione”, “condivisione” degli obiettivi, “apprendimento”. Ma non solo. Chi deve governare il lavoro nei gruppi virtuali deve anche avere una grande intelligenza emotiva così come una buona abilità tecnica e forti attitudini comunicative, di autoconsapevolezza, di autoregolazione, motivazione, empatia.

I due autori accompagnano quindi chi legge lungo un percorso non sempre facile e che parte dall’individuazione di cosa sia davvero un gruppo (team) virtuale e che passa poi per tutti gli aspetti collegati al tema per arrivare ad indicare le regole per la creazione di un buon gruppo di lavoro virtuale.

Il libro di Andrea Martone e Massimo Ramponi è una buona guida per percorrere l’evoluzione del lavoro nelle imprese. Da leggere e applicare.

Virtual team. Nuove sfide manageriali fra libertà e regole

Andrea Martone, Massimo Ramponi.

Franco Angeli, 2021

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