“Lavoro soddisfatto”
Pubblicata una ricerca che cera di mettere in relazione la flessibilità del mercato del lavoro con il grado di soddisfazione dello stesso nelle imprese
Lavorare ed essere soddisfatti di quello che si fa. Traguardo raggiunto forse ancora da (troppo) pochi. Eppure traguardo possibile. Anche se occorre fare i conti con le modalità di lavoro, con gli assetti organizzativi e con quelli contrattuali. Senza dire delle relazioni, importanti, tra lavoro e contesto sociale ed economico.
E’ attorno a questi temi che hanno ragionato Giorgio Liotti e Marco Musella nel loro “Flessibilità e soddisfazione per il lavoro: una riflessione generale” apparso recentemente.
Obiettivo principale della ricerca è stato quello di “iniziare a colmare” la lacuna di conoscenza delle relazioni tra flessibilità del mercato del lavoro e soddisfazione per il lavoro assunta come indicatore del livello di fiducia dei lavoratori nell’impresa. I due autori, in particolare, si sono concentrati sul periodo 2001 e il 2018 del quale hanno analizzato varie componenti economiche e sociali per arrivare, appunto, a delineare lo “stato dei rapporti” tra impresa e lavoro.
L’indagine di Liotti e Musella inizia da una serie di constatazioni. Prima di tutto il radicale cambio delle regole di funzionamento del mercato del lavoro; poi l’approfondimento delle caratteristiche della “flessibilizzazione” del mercato del lavoro stesso. Quello che si chiedono i due ricercatori è allora come l’introduzione delle politiche di flessibilità, “che hanno reso via via il lavoro più instabile e precario”, abbia “influito sulla sinergia tra lavoratore ed imprenditore”.
Tema complesso, quello affrontato dalla ricerca, che riesce a fornire due risposte diverse. Considerando il periodo 2001-2008, viene spiegato nelle conclusioni, “ad una maggiore flessibilità del mercato del lavoro si associa una repentina riduzione della soddisfazione dei lavoratori”. Analizzando invece il periodo 2009-2018, questa relazione inversa sembra svanire.
Giorgio Liotti e Marco Musella tornano così agli assunti iniziali: nella messa a fuco dei rapporti tra soddisfazione del lavoro e flessibilità del mercato del lavoro, entrano in gioco notevoli argomenti, che vanno approfonditi probabilmente di volta in volta con attenzioni diverse.
Flessibilità e soddisfazione per il lavoro: una riflessione generale
Giorgio Liotti, Marco Musella
Quaderni di economia del lavoro, 2021 Fascicolo 113
Pubblicata una ricerca che cera di mettere in relazione la flessibilità del mercato del lavoro con il grado di soddisfazione dello stesso nelle imprese
Lavorare ed essere soddisfatti di quello che si fa. Traguardo raggiunto forse ancora da (troppo) pochi. Eppure traguardo possibile. Anche se occorre fare i conti con le modalità di lavoro, con gli assetti organizzativi e con quelli contrattuali. Senza dire delle relazioni, importanti, tra lavoro e contesto sociale ed economico.
E’ attorno a questi temi che hanno ragionato Giorgio Liotti e Marco Musella nel loro “Flessibilità e soddisfazione per il lavoro: una riflessione generale” apparso recentemente.
Obiettivo principale della ricerca è stato quello di “iniziare a colmare” la lacuna di conoscenza delle relazioni tra flessibilità del mercato del lavoro e soddisfazione per il lavoro assunta come indicatore del livello di fiducia dei lavoratori nell’impresa. I due autori, in particolare, si sono concentrati sul periodo 2001 e il 2018 del quale hanno analizzato varie componenti economiche e sociali per arrivare, appunto, a delineare lo “stato dei rapporti” tra impresa e lavoro.
L’indagine di Liotti e Musella inizia da una serie di constatazioni. Prima di tutto il radicale cambio delle regole di funzionamento del mercato del lavoro; poi l’approfondimento delle caratteristiche della “flessibilizzazione” del mercato del lavoro stesso. Quello che si chiedono i due ricercatori è allora come l’introduzione delle politiche di flessibilità, “che hanno reso via via il lavoro più instabile e precario”, abbia “influito sulla sinergia tra lavoratore ed imprenditore”.
Tema complesso, quello affrontato dalla ricerca, che riesce a fornire due risposte diverse. Considerando il periodo 2001-2008, viene spiegato nelle conclusioni, “ad una maggiore flessibilità del mercato del lavoro si associa una repentina riduzione della soddisfazione dei lavoratori”. Analizzando invece il periodo 2009-2018, questa relazione inversa sembra svanire.
Giorgio Liotti e Marco Musella tornano così agli assunti iniziali: nella messa a fuco dei rapporti tra soddisfazione del lavoro e flessibilità del mercato del lavoro, entrano in gioco notevoli argomenti, che vanno approfonditi probabilmente di volta in volta con attenzioni diverse.
Flessibilità e soddisfazione per il lavoro: una riflessione generale
Giorgio Liotti, Marco Musella
Quaderni di economia del lavoro, 2021 Fascicolo 113