L’avventura dell’impresa
Il saggio-romanzo sulla vita di Francesco Cirio fa capire meglio cosa significhi fare l’imprenditore
Imprese come avventure. Senza azzardo, s’intende, ma certamente con una buona dose di capacità di rischiare. Con avvedutezza, magari. E con la voglia di riuscire, a tutti i costi. Storie che nessun manuale di buona gestione e di management riuscirebbe a sintetizzare. Storie che negli anni si ripetono, tutte diverse eppure tutte unite da un filo rosso. Storie che a leggerle fanno imparare molto. Anche se magari appaiono (e ogni tanto sono) un po’ romanzate.
E’ il caso di “Che il mondo ti somigli”, libro appena pubblicato ispirato alla vita di Francesco Cirio, fondatore dell’omonima azienda: un piemontese di origini umili il cui racconto è quello di un giovane alla ricerca di riscatto per sé e la sua famiglia, in un’Italia di metà ottocento dominata dalle divisioni sociali.
Scritto a quattro mani da Allegra Groppelli e Beba Slijepcevic il libro si snoda in un continuo gioco di rimando tra la fine della vita di Cirio e le tappe del suo cammino imprenditoriale: la partenza dalla campagna, l’arrivo in città (a Torino), i primi lavori, la scoperta di un metodo nuovo di conservazione degli alimenti, la crescita di un’azienda che presto diventerà famosa in tutto il mondo di allora. Vita in salita, ma vita di successo non priva, comunque, di dolori e problemi. “Gli piaceva il profumo che gli lasciava addosso un mestiere ben fatto”, scrivono le due autrici di Cirio ad un certo punto del libro. Che si legge davvero come un romanzo (e che dichiara di esserlo all’inizio), ma che riflette i tratti essenziali reali della azienda Cirio arrivata fino ad oggi.
Scritto con mani esperte nelle sceneggiature, il libro si fa leggere tutto e a tratti pare davvero frutto d’invenzione (che d’altra parte viene anche ammessa dalle autrici), ma rimane un libro utile da leggere per capire davvero di più e meglio di una delle aziende che (nel bene e nel male) hanno fatto la storia industriale del Paese.
“Sogni, fai, e poi un qualcosa si avvera. Se non ti risparmi, può anche superare le aspettative. Ma niente è tuo per sempre. Alla fine bisogna saper lasciare andare”, viene fatto dire al protagonista nelle ultime pagine della sua storia. E bello è uno degli ultimi passaggi del libro posto come sintesi del profilo di Francesco Cirio: “Un grande uomo, industriale, innovatore, commerciante, sognatore, che aveva accresciuto la ricchezza del Paese”. Innovatore e sognatore: come deve essere ogni imprenditore.
Che il mondo ti somigli. La saga di Francesco Cirio
Allegra Groppelli, Beba Slijepcevic
Sperling & Kupfer, 2022
Il saggio-romanzo sulla vita di Francesco Cirio fa capire meglio cosa significhi fare l’imprenditore
Imprese come avventure. Senza azzardo, s’intende, ma certamente con una buona dose di capacità di rischiare. Con avvedutezza, magari. E con la voglia di riuscire, a tutti i costi. Storie che nessun manuale di buona gestione e di management riuscirebbe a sintetizzare. Storie che negli anni si ripetono, tutte diverse eppure tutte unite da un filo rosso. Storie che a leggerle fanno imparare molto. Anche se magari appaiono (e ogni tanto sono) un po’ romanzate.
E’ il caso di “Che il mondo ti somigli”, libro appena pubblicato ispirato alla vita di Francesco Cirio, fondatore dell’omonima azienda: un piemontese di origini umili il cui racconto è quello di un giovane alla ricerca di riscatto per sé e la sua famiglia, in un’Italia di metà ottocento dominata dalle divisioni sociali.
Scritto a quattro mani da Allegra Groppelli e Beba Slijepcevic il libro si snoda in un continuo gioco di rimando tra la fine della vita di Cirio e le tappe del suo cammino imprenditoriale: la partenza dalla campagna, l’arrivo in città (a Torino), i primi lavori, la scoperta di un metodo nuovo di conservazione degli alimenti, la crescita di un’azienda che presto diventerà famosa in tutto il mondo di allora. Vita in salita, ma vita di successo non priva, comunque, di dolori e problemi. “Gli piaceva il profumo che gli lasciava addosso un mestiere ben fatto”, scrivono le due autrici di Cirio ad un certo punto del libro. Che si legge davvero come un romanzo (e che dichiara di esserlo all’inizio), ma che riflette i tratti essenziali reali della azienda Cirio arrivata fino ad oggi.
Scritto con mani esperte nelle sceneggiature, il libro si fa leggere tutto e a tratti pare davvero frutto d’invenzione (che d’altra parte viene anche ammessa dalle autrici), ma rimane un libro utile da leggere per capire davvero di più e meglio di una delle aziende che (nel bene e nel male) hanno fatto la storia industriale del Paese.
“Sogni, fai, e poi un qualcosa si avvera. Se non ti risparmi, può anche superare le aspettative. Ma niente è tuo per sempre. Alla fine bisogna saper lasciare andare”, viene fatto dire al protagonista nelle ultime pagine della sua storia. E bello è uno degli ultimi passaggi del libro posto come sintesi del profilo di Francesco Cirio: “Un grande uomo, industriale, innovatore, commerciante, sognatore, che aveva accresciuto la ricchezza del Paese”. Innovatore e sognatore: come deve essere ogni imprenditore.
Che il mondo ti somigli. La saga di Francesco Cirio
Allegra Groppelli, Beba Slijepcevic
Sperling & Kupfer, 2022