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Le difficoltà di oggi, le possibilità di domani

L’ultimo libro di Giulio Sapelli guarda al presente per capire come fare rinascere una società basata sul bene comune

Pandemia, globalizzazione e prospettive (nuove) di assetto sociale. Triade densa di significati e di complessità quella che si prospetta di fronte a chi voglia capire meglio cosa stia accadendo. E triade sulla quale tutti devono comunque ragionare, aggiungendo un particolare personale punto di vista. E’ quanto prova a fare Giulio Sapelli con il suo “2020. Pandemia e Resurrezione”, sua ultima fatica letteraria di poco più di un centinaio di dense pagine.
Il libro di Sapelli non cerca di fare una previsione sull’impatto economico e sociale di quanto sta accadendo, ma prova invece a fornire alcuni elementi utili per provare a comprenderne i contorni e le motivazioni al di là del virus in quanto tale.
Secondo Sapelli la pandemia e la sua gestione sono il frutto amaro di una società e di un sistema economico globalizzato come pure di un arretramento della politica, dello Stato e dello spirito pubblico. E tuttavia, la prospettiva fornita dall’autore è positiva (da qui la parte del titolo dedicata alla “resurrezione”). Torna però prepotentemente d’importanza, spiega l’autore, il valore del concetto e della pratica relativa al “bene comune” inteso come qualcosa di “prezioso” che “deve essere messo al centro della scena” mentre “devono soccombere i meri tornaconti sia privati sia nazionali”. Passo importante, quello delineato da Sapelli, che deve essere compiuto attraverso “la fine del dominio del mercato e il riconoscimento del lavoro come strumento principe per garantire equità sociale, benessere, sicurezza e giustizia”. Tutto pur tenendo conto della necessità di fare i conti con gli strumenti che la modernità mette a disposizione. Per questo, spiega sempre l’autore, “l’innovazione globalmente intesa (…), deve estendersi dalla tecnologia alla morale, è la sola via di salvezza che abbiamo”.
L’argomentare di Giulio Sapelli conserva tutto il suo fascino e la sua profondità, anche se non è sempre facile da seguire. Leggere “2020. Pandemia e Resurrezione” non è così semplice, ma è certamente un esercizio da compiere per dotarsi di strumenti originali per comprendere meglio il presente.
Bella e importante la citazione, nelle prime pagine del libro, di un passo della Lettera ai romani di San Paolo nella quale si dice: “Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi”.

2020. Pandemia e Resurrezione
Giulio Sapelli
Goware – Guerini e Associati, 2020

L’ultimo libro di Giulio Sapelli guarda al presente per capire come fare rinascere una società basata sul bene comune

Pandemia, globalizzazione e prospettive (nuove) di assetto sociale. Triade densa di significati e di complessità quella che si prospetta di fronte a chi voglia capire meglio cosa stia accadendo. E triade sulla quale tutti devono comunque ragionare, aggiungendo un particolare personale punto di vista. E’ quanto prova a fare Giulio Sapelli con il suo “2020. Pandemia e Resurrezione”, sua ultima fatica letteraria di poco più di un centinaio di dense pagine.
Il libro di Sapelli non cerca di fare una previsione sull’impatto economico e sociale di quanto sta accadendo, ma prova invece a fornire alcuni elementi utili per provare a comprenderne i contorni e le motivazioni al di là del virus in quanto tale.
Secondo Sapelli la pandemia e la sua gestione sono il frutto amaro di una società e di un sistema economico globalizzato come pure di un arretramento della politica, dello Stato e dello spirito pubblico. E tuttavia, la prospettiva fornita dall’autore è positiva (da qui la parte del titolo dedicata alla “resurrezione”). Torna però prepotentemente d’importanza, spiega l’autore, il valore del concetto e della pratica relativa al “bene comune” inteso come qualcosa di “prezioso” che “deve essere messo al centro della scena” mentre “devono soccombere i meri tornaconti sia privati sia nazionali”. Passo importante, quello delineato da Sapelli, che deve essere compiuto attraverso “la fine del dominio del mercato e il riconoscimento del lavoro come strumento principe per garantire equità sociale, benessere, sicurezza e giustizia”. Tutto pur tenendo conto della necessità di fare i conti con gli strumenti che la modernità mette a disposizione. Per questo, spiega sempre l’autore, “l’innovazione globalmente intesa (…), deve estendersi dalla tecnologia alla morale, è la sola via di salvezza che abbiamo”.
L’argomentare di Giulio Sapelli conserva tutto il suo fascino e la sua profondità, anche se non è sempre facile da seguire. Leggere “2020. Pandemia e Resurrezione” non è così semplice, ma è certamente un esercizio da compiere per dotarsi di strumenti originali per comprendere meglio il presente.
Bella e importante la citazione, nelle prime pagine del libro, di un passo della Lettera ai romani di San Paolo nella quale si dice: “Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi”.

2020. Pandemia e Resurrezione
Giulio Sapelli
Goware – Guerini e Associati, 2020

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