Leggendarie emozioni d’impresa
Appena pubblicato un libro che racconta di come alcuni marchi siano diventati irripetibili e unici
Imprese che diventano leggende. Anzi, marchi che diventano leggende. Oggetti e immagini che, in base ad un’alchimia particolare, passano dall’essere semplicemente buoni prodotti a qualcosa di unico e irripetibile, inimitabile eppure spesso imitato. Leggende reali. La comprensione di quando, come e dove avvengono processi di questo genere è importante. Sono i marchi leggendari che possono fare scuola raccontando una cultura del produrre in grado di trasmettere qualcosa di diverso al resto delle imprese. “Legendary Brands. Elogio all’irripetibilità, alla scalabilità e al fascino” di Emanuele Sacerdote è una buona lettura per capire meglio l’alchimia di cui si è detto sopra.
Il libro cerca di far comprendere la natura dei brands leggendari e il processo attraverso il quale questi vengono creati. Non si tratta, occorre dirlo subito, di un manuale di gestione d’impresa, ma piuttosto della trasposizione di un viaggio che tocca vicende d’impresa diverse, particolari e uniche.
Sacerdote parte dalla considerazione che i capolavori (in questo caso d’impresa), se davvero tali, sanno generare alchimia positiva tra irripetibilità, scalabilità e fascino. Il ragionamento dell’autore parte quindi dalla considerazione dell’esistenza di dividenti economici (materiali) e dividenti emozionali e dell’importanza, spesso poco conosciuta, dei secondi. Sacerdote approfondisce quindi la natura dell’essere leggenda, cercando di individuare alcuni tratti caratteristici di personaggi, episodi, circostanze che nella storia sono diventati leggendari. Partendo quindi da otto esempi (Chanel, IKEA, Vespa, Ferrari, Armani, Apple, Google e Tesla), Sacerdote arriva ad individuare dieci principi esclusivi: la creatività commerciale e l’identità, la fama, la consacrazione e la stratificazione, il fondatore, le forze, le tipologie, il tesoro, l’impero, la rigenerazione e il mondo migliore. Pilastri che creano un “codice” la cui applicazione riesce a portare un marchio in una collocazione superiore rispetto agli altri, un percorso con alcuni passaggi cruciali: discontinuità innovativa, consacrazione pubblica, sedimentazione intragenerazionale e rigenerazione cognitiva.
Emanuele Sacerdote racconta storie d’impresa che hanno dato vita a leggende nelle quali tecnica e umanità si fondono. E racconta tutto questo facendo ricorso a fonti di analisi diversissime. Ne deriva un insegnamento utile a tutti: la discontinuità e la capacità di rompere gli schemi, appaiono essere come elementi insostituibili di ogni ingegno d’impresa.
Bella la citazione di T.S. Ashton (uno dei grandi interpreti della rivoluzione industriale) che Sacerdote pone nel libro e che è valida ancora oggi: “Le invenzioni sorgono più facilmente in una collettività che faccia gran conto dei valori intellettuali che non dove si perseguano soltanto fini materiali”.
Legendary Brands. Elogio all’irripetibilità, alla scalabilità e al fascino
Emanuele Sacerdote
Editoriale Scientifica, 2020
Appena pubblicato un libro che racconta di come alcuni marchi siano diventati irripetibili e unici
Imprese che diventano leggende. Anzi, marchi che diventano leggende. Oggetti e immagini che, in base ad un’alchimia particolare, passano dall’essere semplicemente buoni prodotti a qualcosa di unico e irripetibile, inimitabile eppure spesso imitato. Leggende reali. La comprensione di quando, come e dove avvengono processi di questo genere è importante. Sono i marchi leggendari che possono fare scuola raccontando una cultura del produrre in grado di trasmettere qualcosa di diverso al resto delle imprese. “Legendary Brands. Elogio all’irripetibilità, alla scalabilità e al fascino” di Emanuele Sacerdote è una buona lettura per capire meglio l’alchimia di cui si è detto sopra.
Il libro cerca di far comprendere la natura dei brands leggendari e il processo attraverso il quale questi vengono creati. Non si tratta, occorre dirlo subito, di un manuale di gestione d’impresa, ma piuttosto della trasposizione di un viaggio che tocca vicende d’impresa diverse, particolari e uniche.
Sacerdote parte dalla considerazione che i capolavori (in questo caso d’impresa), se davvero tali, sanno generare alchimia positiva tra irripetibilità, scalabilità e fascino. Il ragionamento dell’autore parte quindi dalla considerazione dell’esistenza di dividenti economici (materiali) e dividenti emozionali e dell’importanza, spesso poco conosciuta, dei secondi. Sacerdote approfondisce quindi la natura dell’essere leggenda, cercando di individuare alcuni tratti caratteristici di personaggi, episodi, circostanze che nella storia sono diventati leggendari. Partendo quindi da otto esempi (Chanel, IKEA, Vespa, Ferrari, Armani, Apple, Google e Tesla), Sacerdote arriva ad individuare dieci principi esclusivi: la creatività commerciale e l’identità, la fama, la consacrazione e la stratificazione, il fondatore, le forze, le tipologie, il tesoro, l’impero, la rigenerazione e il mondo migliore. Pilastri che creano un “codice” la cui applicazione riesce a portare un marchio in una collocazione superiore rispetto agli altri, un percorso con alcuni passaggi cruciali: discontinuità innovativa, consacrazione pubblica, sedimentazione intragenerazionale e rigenerazione cognitiva.
Emanuele Sacerdote racconta storie d’impresa che hanno dato vita a leggende nelle quali tecnica e umanità si fondono. E racconta tutto questo facendo ricorso a fonti di analisi diversissime. Ne deriva un insegnamento utile a tutti: la discontinuità e la capacità di rompere gli schemi, appaiono essere come elementi insostituibili di ogni ingegno d’impresa.
Bella la citazione di T.S. Ashton (uno dei grandi interpreti della rivoluzione industriale) che Sacerdote pone nel libro e che è valida ancora oggi: “Le invenzioni sorgono più facilmente in una collettività che faccia gran conto dei valori intellettuali che non dove si perseguano soltanto fini materiali”.
Legendary Brands. Elogio all’irripetibilità, alla scalabilità e al fascino
Emanuele Sacerdote
Editoriale Scientifica, 2020