L’importanza della cultura del lavoro a tutto campo
Un recente libro della Fondazione Feltrinelli mette a fuoco cosa voglia di oggi “lavoro”
È forse il lavoro uno degli aspetti più importanti dell’oggi che viene toccato con maggiore impatto dai cambiamenti in corso. Lavoro come parte importante della vita, come elemento fondante dell’impresa, come strumento di dignità per la donna e per l’uomo. Da qui – naturalmente –, la necessità di conoscere bene i cambiamenti, i percorsi, le relazioni con il contesto che il lavoro subisce da un lato e si costruisce dall’altro. Leggere “Il lavoro conta? Sfide, pratiche e politiche per un lavoro di qualità” appena pubblicato nella collana Utopie dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, è allora un passo utile per chi voglia dotarsi di uno schema concettuale sul lavoro che possa essere utile alla comprensione della realtà.
Il libro raccoglie i risultati della terza edizione del Jobless Society Forum “Il lavoro conta?” ed ha un obiettivo chiaro: “Attribuire una nuova centralità al lavoro come fonte di reddito, come fattore di sviluppo e insieme come terreno di emancipazione individuale e coesione comunitaria”. Il volume quindi raccoglie i contributi al Forum e i racconti dei 9 tavoli tematici che durante la giornata del Forum hanno discusso di formazione, competenze, occupazione giovanile, occupazione femminile, lavoro migrante, innovazione e politiche di welfare, imprese e crescita inclusiva, lavoro irregolare/ a rischio di abuso contrattuale, gig economy e lavoro piattaforma. Uno solo di fatto il filo conduttore: interrogarsi su sfide, pratiche e politiche per un lavoro di qualità.
Semplice e chiara l’articolazione del testo: prima una sintesi che ragiona attorno ai temi della formazione, della previdenza, dei giovani e delle donne, dell’equità e dei migranti, delle tutele e dello sfruttamento; poi i diversi report che derivano dai dibattiti a tutto campo realizzati nei tavoli di discussione.
Le conclusioni del Jobless Society Forum sono diverse. Prima di tutto, viene spiegato nel libro, “Il lavoro conta con un duplice obiettivo: da un lato combattere e affrontare in maniera collettiva le forme di discontinuità e irregolarità che interessano oggi il lavoro e che possono condurre a fragilità economica e sociale. Dall’altro lato promuovere una strategia di crescita che abbia al suo centro quale obiettivo primario il lavoro, nelle sue dimensioni di quantità e qualità”. Ma non solo, in un periodo nel quale il welfare sembra essere riscoperto, la pubblicazione della Fondazione Feltrinelli spiega: “Le politiche di welfare potranno poi essere sempre più utili al benessere collettivo con una visione culturale che veda queste misure nell’ottica di un investimento sociale nel capitale umano del Paese”; e aggiunge un cenno importante per il sistema della produzione: “Le imprese sono in prima linea nell’affrontare questa sfida e nel cogliere le opportunità offerte dal digitale, con il supporto dello Stato e delle parti sociali, nel promuovere occupazione di qualità per i giovani, le donne e i migranti”.
Da sottolineare però anche la conclusione più generale del libro: “Non possiamo riflettere sul lavoro solo nel suo rapporto con la tecnologia – viene spiegato –, ma dobbiamo cercare di adottare una visione il quanto più olistica possibile che ci permetta di definire un assetto economico e societario in cui il lavoro possa tornare ad acquisire una nuova centralità anche nel suo rapporto con la globalizzazione e con le conseguenze che da essa ne sono derivate”.
Il lavoro conta? Sfide, pratiche e politiche per un lavoro di qualità
a cura di Andrea Zucca
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Utopie/73 Lavoro, luglio 2018
Un recente libro della Fondazione Feltrinelli mette a fuoco cosa voglia di oggi “lavoro”
È forse il lavoro uno degli aspetti più importanti dell’oggi che viene toccato con maggiore impatto dai cambiamenti in corso. Lavoro come parte importante della vita, come elemento fondante dell’impresa, come strumento di dignità per la donna e per l’uomo. Da qui – naturalmente –, la necessità di conoscere bene i cambiamenti, i percorsi, le relazioni con il contesto che il lavoro subisce da un lato e si costruisce dall’altro. Leggere “Il lavoro conta? Sfide, pratiche e politiche per un lavoro di qualità” appena pubblicato nella collana Utopie dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, è allora un passo utile per chi voglia dotarsi di uno schema concettuale sul lavoro che possa essere utile alla comprensione della realtà.
Il libro raccoglie i risultati della terza edizione del Jobless Society Forum “Il lavoro conta?” ed ha un obiettivo chiaro: “Attribuire una nuova centralità al lavoro come fonte di reddito, come fattore di sviluppo e insieme come terreno di emancipazione individuale e coesione comunitaria”. Il volume quindi raccoglie i contributi al Forum e i racconti dei 9 tavoli tematici che durante la giornata del Forum hanno discusso di formazione, competenze, occupazione giovanile, occupazione femminile, lavoro migrante, innovazione e politiche di welfare, imprese e crescita inclusiva, lavoro irregolare/ a rischio di abuso contrattuale, gig economy e lavoro piattaforma. Uno solo di fatto il filo conduttore: interrogarsi su sfide, pratiche e politiche per un lavoro di qualità.
Semplice e chiara l’articolazione del testo: prima una sintesi che ragiona attorno ai temi della formazione, della previdenza, dei giovani e delle donne, dell’equità e dei migranti, delle tutele e dello sfruttamento; poi i diversi report che derivano dai dibattiti a tutto campo realizzati nei tavoli di discussione.
Le conclusioni del Jobless Society Forum sono diverse. Prima di tutto, viene spiegato nel libro, “Il lavoro conta con un duplice obiettivo: da un lato combattere e affrontare in maniera collettiva le forme di discontinuità e irregolarità che interessano oggi il lavoro e che possono condurre a fragilità economica e sociale. Dall’altro lato promuovere una strategia di crescita che abbia al suo centro quale obiettivo primario il lavoro, nelle sue dimensioni di quantità e qualità”. Ma non solo, in un periodo nel quale il welfare sembra essere riscoperto, la pubblicazione della Fondazione Feltrinelli spiega: “Le politiche di welfare potranno poi essere sempre più utili al benessere collettivo con una visione culturale che veda queste misure nell’ottica di un investimento sociale nel capitale umano del Paese”; e aggiunge un cenno importante per il sistema della produzione: “Le imprese sono in prima linea nell’affrontare questa sfida e nel cogliere le opportunità offerte dal digitale, con il supporto dello Stato e delle parti sociali, nel promuovere occupazione di qualità per i giovani, le donne e i migranti”.
Da sottolineare però anche la conclusione più generale del libro: “Non possiamo riflettere sul lavoro solo nel suo rapporto con la tecnologia – viene spiegato –, ma dobbiamo cercare di adottare una visione il quanto più olistica possibile che ci permetta di definire un assetto economico e societario in cui il lavoro possa tornare ad acquisire una nuova centralità anche nel suo rapporto con la globalizzazione e con le conseguenze che da essa ne sono derivate”.
Il lavoro conta? Sfide, pratiche e politiche per un lavoro di qualità
a cura di Andrea Zucca
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Utopie/73 Lavoro, luglio 2018