L’impresa che vince si adatta
La nuova impresa – soprattutto quella che riesce a vincere sui mercati – deve avere una caratteristica in più rispetto alle altre: deve essere resiliente. In altre parole, saltati tutti i paradigmi classici, l’azienda che riesce a progredire, creare sviluppo e occupazione è cioè quella in grado – se sottoposta a grandi sollecitazioni – di rispondere positivamente, tornare alla “forma” originaria oppure crearne una nuova e continuare ad esistere.
Concetto di moda nella teoria della gestione aziendale, quella della resilienza è però una frontiera di metodo e di comportamento che ha strettamente a che fare anche con la cultura d’impresa. Non si tratta solo di gestire in maniera diversa, ma anche di concepire diversamente l’organizzazione aziendale e il modo di essere impresa.
“Resilience. I sette principi per una gestione aziendale sana e prudente” di Guia Beatrice Pirotti e Markus Venzin, serve a questo scopo. Fornisce una guida chiara alla comprensione della resilienza applicata nelle imprese e arriva ad indicare alcuni principi ritenuti cardine per migliorare la gestione aziendale di fronte alle turbolenze della congiuntura.
Viene così spiegato che gli indicatori più comunemente utilizzati dalle imprese misurano l’andamento su un arco temporale che raggiunge al massimo un anno, ma sempre più spesso si arresta sulla soglia del semestre quando non del trimestre. Se a ciò si aggiunge il sempre più veloce turnover del top management, risulta che poche aziende elaborano strategie di lungo termine e molte restano concentrate su tattiche a tre mesi. E’ per questo che, secondo Pirotti e Venzin, occorre acquisire resilienza. Ma non solo. Per i due autori, infatti, questa capacità serve comunque per prendere decisioni in aree come l’internazionalizzazione, i nuovi investimenti, l’immagine da trasmettere ai consumatori, l’incentivazione dei dipendenti.
Il volume, quindi, pone degli esempi tratti da una serie di interviste con manager di aziende resilienti come Carlsberg, Enel, Iveco, Adcf Bank, Hyundai, Sace e altre ancora. Poi vengono indicati alcuni strumenti di gestione utili a fare di un’organizzazione produttiva un’impresa resiliente. Si parla quindi di capacità di misurare le prestazioni, attenzione all’autenticità del prodotto e alla soddisfazione del consumatore, ma anche di attenzione al mercato in senso geografico e all’orientamento a lungo termine, così come di capacità di affinare tutti i meccanismi organizzativi.
Gli autori non si fanno però illusioni: cambiare verso la resilienza è complicato e difficile. E’ bello, allora, il ritorno ad un insegnamento di Niccolò Machiavelli: “Non c’è nulla di più difficile da gestire, di esito così incerto e così pericoloso da realizzare dell’inizio di un cambiamento”. Una condizione comune a molte imprese e imprenditori che hanno a che fare con lo “scetticismo degli uomini, i quali non credono nelle novità se non le vedono ben consolidate”. Ma occorre pure iniziare a provarci.
Resilience. I sette principi per una gestione aziendale sana e prudente
Guia Beatrice Pirotti, Markus Venzin
Egea, 2014
La nuova impresa – soprattutto quella che riesce a vincere sui mercati – deve avere una caratteristica in più rispetto alle altre: deve essere resiliente. In altre parole, saltati tutti i paradigmi classici, l’azienda che riesce a progredire, creare sviluppo e occupazione è cioè quella in grado – se sottoposta a grandi sollecitazioni – di rispondere positivamente, tornare alla “forma” originaria oppure crearne una nuova e continuare ad esistere.
Concetto di moda nella teoria della gestione aziendale, quella della resilienza è però una frontiera di metodo e di comportamento che ha strettamente a che fare anche con la cultura d’impresa. Non si tratta solo di gestire in maniera diversa, ma anche di concepire diversamente l’organizzazione aziendale e il modo di essere impresa.
“Resilience. I sette principi per una gestione aziendale sana e prudente” di Guia Beatrice Pirotti e Markus Venzin, serve a questo scopo. Fornisce una guida chiara alla comprensione della resilienza applicata nelle imprese e arriva ad indicare alcuni principi ritenuti cardine per migliorare la gestione aziendale di fronte alle turbolenze della congiuntura.
Viene così spiegato che gli indicatori più comunemente utilizzati dalle imprese misurano l’andamento su un arco temporale che raggiunge al massimo un anno, ma sempre più spesso si arresta sulla soglia del semestre quando non del trimestre. Se a ciò si aggiunge il sempre più veloce turnover del top management, risulta che poche aziende elaborano strategie di lungo termine e molte restano concentrate su tattiche a tre mesi. E’ per questo che, secondo Pirotti e Venzin, occorre acquisire resilienza. Ma non solo. Per i due autori, infatti, questa capacità serve comunque per prendere decisioni in aree come l’internazionalizzazione, i nuovi investimenti, l’immagine da trasmettere ai consumatori, l’incentivazione dei dipendenti.
Il volume, quindi, pone degli esempi tratti da una serie di interviste con manager di aziende resilienti come Carlsberg, Enel, Iveco, Adcf Bank, Hyundai, Sace e altre ancora. Poi vengono indicati alcuni strumenti di gestione utili a fare di un’organizzazione produttiva un’impresa resiliente. Si parla quindi di capacità di misurare le prestazioni, attenzione all’autenticità del prodotto e alla soddisfazione del consumatore, ma anche di attenzione al mercato in senso geografico e all’orientamento a lungo termine, così come di capacità di affinare tutti i meccanismi organizzativi.
Gli autori non si fanno però illusioni: cambiare verso la resilienza è complicato e difficile. E’ bello, allora, il ritorno ad un insegnamento di Niccolò Machiavelli: “Non c’è nulla di più difficile da gestire, di esito così incerto e così pericoloso da realizzare dell’inizio di un cambiamento”. Una condizione comune a molte imprese e imprenditori che hanno a che fare con lo “scetticismo degli uomini, i quali non credono nelle novità se non le vedono ben consolidate”. Ma occorre pure iniziare a provarci.
Resilience. I sette principi per una gestione aziendale sana e prudente
Guia Beatrice Pirotti, Markus Venzin
Egea, 2014