L’impresa “francescana” può far profitto
Si sa, San Francesco non era un capitano d’industria. Però la sua Regola ha molto da dire anche agli imprenditori. Cose controcorrente, ma che fanno pensare. Anche perché possono costituire la base per una gestione diversa delle aziende, dei rapporti con il personale, delle relazioni con i clienti. Forse profitto e Regola francescana non stanno fra di loro come il diavolo e l’acqua santa: possono convivere e non solo perché possono esserci degli imprenditori “buoni”.
Il tema è stato affrontato da Thomas Dienberg, professore di Teologia e Spiritualità, rettore della Philosophisch-Theologische Hochscule di Münster e soprattutto frate minore cappuccino. Il suo “Economia e spiritualità. Regola francescana e cultura d’impresa” è un volumetto agile ma profondo, che si legge d’un fiato.
Il punto di partenza è una constatazione. La Chiesa ha dato un rilevante contributo alla nascita della moderna società dell’organizzazione e le regole degli ordini religiosi – dai francescani ai benedettini – si possono interpretare come il tentativo di armonizzare necessità di governo e istanze spirituali, povertà evangelica e guida delle istituzioni. Proprio la cosiddetta “dimensione dello spirito”, viene da più parti sempre di più evocata come componente importante per il futuro dell’economia e per lo sviluppo di un più moderno, cosciente e responsabile management della cura collettiva, della salute, del cambiamento, della qualità e del personale.
Detto in altre parole – magari anche sull’onda degli scandali e del malaffare che emerge da più parti -, cresce la richiesta di attribuire un senso al lavoro, di gestire le relazioni aziendali in modo aperto e onesto, di governare i conflitti. Si cerca un’impresa che sia innovativa non solo nel prodotto ma anche nella capacità di recuperare in modo autentico e credibile il servizio come un pilastro dell’agire d’impresa.
Da tutto questo l’analisi di Dienberg che, dopo un excursus generale sui collegamenti fra economia, impresa e Regola, punta l’attenzione sul management della cura collettiva della salute, sul management del cambiamento, su quello della qualità e sul management del personale.
Economia e spiritualità. Regola francescana e cultura d’impresa
Thomas Dienberg
EDB, 2013
Si sa, San Francesco non era un capitano d’industria. Però la sua Regola ha molto da dire anche agli imprenditori. Cose controcorrente, ma che fanno pensare. Anche perché possono costituire la base per una gestione diversa delle aziende, dei rapporti con il personale, delle relazioni con i clienti. Forse profitto e Regola francescana non stanno fra di loro come il diavolo e l’acqua santa: possono convivere e non solo perché possono esserci degli imprenditori “buoni”.
Il tema è stato affrontato da Thomas Dienberg, professore di Teologia e Spiritualità, rettore della Philosophisch-Theologische Hochscule di Münster e soprattutto frate minore cappuccino. Il suo “Economia e spiritualità. Regola francescana e cultura d’impresa” è un volumetto agile ma profondo, che si legge d’un fiato.
Il punto di partenza è una constatazione. La Chiesa ha dato un rilevante contributo alla nascita della moderna società dell’organizzazione e le regole degli ordini religiosi – dai francescani ai benedettini – si possono interpretare come il tentativo di armonizzare necessità di governo e istanze spirituali, povertà evangelica e guida delle istituzioni. Proprio la cosiddetta “dimensione dello spirito”, viene da più parti sempre di più evocata come componente importante per il futuro dell’economia e per lo sviluppo di un più moderno, cosciente e responsabile management della cura collettiva, della salute, del cambiamento, della qualità e del personale.
Detto in altre parole – magari anche sull’onda degli scandali e del malaffare che emerge da più parti -, cresce la richiesta di attribuire un senso al lavoro, di gestire le relazioni aziendali in modo aperto e onesto, di governare i conflitti. Si cerca un’impresa che sia innovativa non solo nel prodotto ma anche nella capacità di recuperare in modo autentico e credibile il servizio come un pilastro dell’agire d’impresa.
Da tutto questo l’analisi di Dienberg che, dopo un excursus generale sui collegamenti fra economia, impresa e Regola, punta l’attenzione sul management della cura collettiva della salute, sul management del cambiamento, su quello della qualità e sul management del personale.
Economia e spiritualità. Regola francescana e cultura d’impresa
Thomas Dienberg
EDB, 2013