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L’Italia che merita esiste

Un libro raccoglie dieci storie che sono altrettanti esempi di vite conquistate per impegno e determinazione

 

Buoni esempi per fare meglio. Non da copiare, s’intende, ma per capire di più e quindi per agire con avvedutezza e consapevolezza di quanto ci circonda. Condizione che vale anche per le imprese, e cioè per chi, in queste, vi lavora. Ad ogni livello. Leggere “Questione di merito. Dieci proposte per l’Italia” curato da Maria Cristina Origlia, è allora una buona cosa anche per imprenditori e manager.

La curatrice è una giornalista socio-economica con una vasta esperienza di direzione editoriale di magazine, blog e collane di libri: tratto importante, che ha condotto a scegliere dieci esempi non dalle imprese ma da ambiti nei quali le imprese (e chi vi lavora), possono trovare più di un’ispirazione.

Il libro è la raccolta, come si è detto, di dieci esempi sotto forma di altrettante storie di persone (cinque donne e cinque uomini) che nel loro campo hanno avuto successo per merito, cioè per la bontà di ciò che hanno fatto e che fanno. A spiegarlo bene è proprio la curatrice che nelle prime pagine scrive come il libro raccolga “storie di prestigiosi esponenti del mondo economico, filosofico e scientifico italiano che hanno costruito le loro carriere sull’impegno, sulla serietà e sul rispetto nei confronti di loro stessi, della collettività e del paese. Narrazioni di vita, che offrono una prospettiva per il futuro dell’Italia, riaffermando il valore dello studio, del sacrificio, dell’importanza di conquiste meritate”.

Sotto gli occhi di chi legge, quindi, scorrono le vicende varie come quella della virologa Ilaria Capua, con il suo rivoluzionario approccio alla salute, di Leonardo Becchetti, tra le principali voci dell’economia civile in Italia, di Daniela Del Boca, pioniera della partecipazione delle donne al mercato del lavoro. E ancora: del sindacalista Marco Bentivogli, apripista del dibattito 4.0, della direttrice del Maxxi Giovanna Melandri, impegnata a promuovere la finanza d’impatto, dell’inventore dell’Istituto italiano di tecnologia Roberto Cingolani e di Alessandra Perrazzelli, vicedirettrice della Banca d’Italia capace di affermare la visione femminile nella finanza; ma anche di Carlo Cottarelli, impegnato nella missione di diffondere la cultura della spesa pubblica nel paese, così come di Federica Saliola, che dalla Word Bank lavora per elaborare policy dedicate alla crescita sostenibile. E c’è anche il filosofo Luciano Floridi impegnato nello studio dei risvolti etici delle tecnologie digitali.

Niente retorica in “Questione di merito”, ma molta vita vissuta.

E tutte le vite vissute raccontate, ognuna a modo suo, lanciano uno stesso messaggio: l’Italia del merito esiste e può crescere ancora e fare ancora meglio. Messaggio di grande cultura e di notevole civiltà. Messaggio che vale per tutti, ovviamente. E che deve anche tradursi in una positività che spesso ci manca. Bella, a questo proposito, la frase di una delle protagoniste del libro: “Prima di tutto, ho fatto il mio intero percorso di studi in Italia e di questo vado molto orgogliosa”.

Questione di merito. Dieci proposte per l’Italia

Maria Cristina Origlia (a cura di)

Guerini e Associati, 2020

Un libro raccoglie dieci storie che sono altrettanti esempi di vite conquistate per impegno e determinazione

 

Buoni esempi per fare meglio. Non da copiare, s’intende, ma per capire di più e quindi per agire con avvedutezza e consapevolezza di quanto ci circonda. Condizione che vale anche per le imprese, e cioè per chi, in queste, vi lavora. Ad ogni livello. Leggere “Questione di merito. Dieci proposte per l’Italia” curato da Maria Cristina Origlia, è allora una buona cosa anche per imprenditori e manager.

La curatrice è una giornalista socio-economica con una vasta esperienza di direzione editoriale di magazine, blog e collane di libri: tratto importante, che ha condotto a scegliere dieci esempi non dalle imprese ma da ambiti nei quali le imprese (e chi vi lavora), possono trovare più di un’ispirazione.

Il libro è la raccolta, come si è detto, di dieci esempi sotto forma di altrettante storie di persone (cinque donne e cinque uomini) che nel loro campo hanno avuto successo per merito, cioè per la bontà di ciò che hanno fatto e che fanno. A spiegarlo bene è proprio la curatrice che nelle prime pagine scrive come il libro raccolga “storie di prestigiosi esponenti del mondo economico, filosofico e scientifico italiano che hanno costruito le loro carriere sull’impegno, sulla serietà e sul rispetto nei confronti di loro stessi, della collettività e del paese. Narrazioni di vita, che offrono una prospettiva per il futuro dell’Italia, riaffermando il valore dello studio, del sacrificio, dell’importanza di conquiste meritate”.

Sotto gli occhi di chi legge, quindi, scorrono le vicende varie come quella della virologa Ilaria Capua, con il suo rivoluzionario approccio alla salute, di Leonardo Becchetti, tra le principali voci dell’economia civile in Italia, di Daniela Del Boca, pioniera della partecipazione delle donne al mercato del lavoro. E ancora: del sindacalista Marco Bentivogli, apripista del dibattito 4.0, della direttrice del Maxxi Giovanna Melandri, impegnata a promuovere la finanza d’impatto, dell’inventore dell’Istituto italiano di tecnologia Roberto Cingolani e di Alessandra Perrazzelli, vicedirettrice della Banca d’Italia capace di affermare la visione femminile nella finanza; ma anche di Carlo Cottarelli, impegnato nella missione di diffondere la cultura della spesa pubblica nel paese, così come di Federica Saliola, che dalla Word Bank lavora per elaborare policy dedicate alla crescita sostenibile. E c’è anche il filosofo Luciano Floridi impegnato nello studio dei risvolti etici delle tecnologie digitali.

Niente retorica in “Questione di merito”, ma molta vita vissuta.

E tutte le vite vissute raccontate, ognuna a modo suo, lanciano uno stesso messaggio: l’Italia del merito esiste e può crescere ancora e fare ancora meglio. Messaggio di grande cultura e di notevole civiltà. Messaggio che vale per tutti, ovviamente. E che deve anche tradursi in una positività che spesso ci manca. Bella, a questo proposito, la frase di una delle protagoniste del libro: “Prima di tutto, ho fatto il mio intero percorso di studi in Italia e di questo vado molto orgogliosa”.

Questione di merito. Dieci proposte per l’Italia

Maria Cristina Origlia (a cura di)

Guerini e Associati, 2020

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